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Arte e Cultura

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domenica 31 ottobre 2010

Luci d 'Artista. Torino XIII edizione - 2010 - Cristallizzazione Sospesa - Carlo Bernardini




Palazzo Bertalazone di San Fermo XVII sec.

Luci d'Artista 2010 Torino XIII edizione

CARLO BERNARDINI

cristallizzazione sospesa

Inaugurazione mercoledì 3 novembre 2010, ore 19

4 novembre 2010 - 16 gennaio 2011




Una nuova e sorprendente opera entra quest'anno a far parte di Luci d'Artista: Cristallizzazione sospesa di Carlo Bernardini illuminerà il cortile del seicentesco Palazzo Bertalazone, trasformando lo spazio da contenitore dell'opera a forma aperta e "permeabile".

Il progetto di luce di Carlo Bernardini è teso a trasformare la percezione del luogo, inglobando in un illusorio volume il vuoto degli spazi aerei tra i complessi architettonici.

Le sue installazioni sperimentali cambiano la percezione modificando le coordinate visive all'ambiente reale; si possono osservare come forme triangolari o romboidali tipiche di un espressionismo libero dello spazio con cui Bernardini opera, disegnando in negativo linee di luce nell'ambiente buio così come su un foglio scuro.

Il vuoto nella massa plastica dell'opera, privilegia la trasparenza della forma sul paesaggio chiamato così ad essere visivamente parte integrante del volume stesso.

Questa grande installazione spaziale in fibra ottica, progettata appositamente per "Luci d'Artista" a Torino, é strutturata come una concatenazione di più installazioni in cui l'una inizia esattamente dove l'altra finisce.

 

CARLO BERNARDINI è nato a Viterbo nel 1966. Vive e lavora a Roma e a Milano. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla "Divisione dell'unità visiva" edito da Stampa Alternativa. Opera con la fibra ottica dal 1996. Ha vinto per 2 volte nel 2000 e nel 2005 il premio "Overseas Grantee" della Pollock Krasner Foundation di New York e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection "White Sculpture". Attualmente insegna Installazioni Multimediali presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. L'attenzione di Carlo Bernardini è rivolta al rapporto dialettico tra la linea e il monocromo, quali momenti diversificati della concezione raffigurativa spazio-luce. Il meticoloso percorso di astrazione è una graduale ricerca sull'elemento della linea per conquistarne l'essenza, quasi un voler tracciare l'invisibile. La sua ricerca visiva s'incentra oggi sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso opere tese fra dimensione scultorea ed installativa. Le installazioni ambientali, realizzate con fibre ottiche e superfici elettro-luminescenti creano uno spazio di luce architettonico mentale, incorporeo ma visibile, che cambia totalmente la funzione e la struttura dell'ambiente reale. La luce crea un disegno nello spazio, un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si trova a vivere dentro l'opera. Ha realizzato installazioni e sculture pubbliche permanenti in acciaio inox e fibre ottiche in diverse città italiane, a Reggio Emilia ai Chiostri di S.Domenico in occasione della mostra "2000 Anni Luce", a Padova nel 2000 in via Fiume ad angolo con il Palazzo della Ragione per "Accordi di Luce", ad Ancona nel 2001 in Piazza Cavour per "Luci di Ancona" e ancora nel 2003 le grandi sculture presentate temporaneamente a Roma in Piazza del Campidoglio per il Semestre di presidenza italiana nell'Unione Europea. Nel 2008 realizza "Light Waves" opera permanente presso l'Aeroporto di Brindisi, le grandi installazioni ambientali in fibre ottiche in esterno come a Valencia alla Ciudad De Las Artes Y Las Ciencias, e al Museo d'arte contemporanea di Lissone (MI). Nel 2009 ha installato "Codice Spaziale" nella Piazza Santo Stefano a Bologna per Art First 2009, la grande scultura permanente per il progetto "Twister" dei Musei della Lombardia al MAM di Gazoldo degli Ippoliti (MN), "Permeable Space" al D.U.M.B.O, New York, "La luce che genera lo Spazio", al Palazzo Litta di Milano. Nel 2010 ha realizzato un'opera permanente per il Musma a Matera; sempre del 2010 sono le grandi installazioni al NIMk di Amsterdam, alla Spuiplein a The Hague – L'Aia, al Domaquarée di Berlino per l'ArtLight Berlin, e a Milano, dove realizza "Campo organico di luce", per la mostra sulla Scultura italiana del XXI secolo alla Fondazione Arnaldo Pomodoro.


 


 

 ARTISTI OPERA COLLOCAZIONE


Carlo Bernardini Cristallizzazione sospesa cortile Palazzo Bertalazone - via san Franceso d'Assisi

Daniel Buren Tappeto Volante piazza Palazzo di Città (nei colori della bandiera italiana)

Francesco Casorati Volo su… via Garibaldi

Nicola De Maria Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime piazza San Carlo

Richi Ferrero Bwindi Light Masks cortile Palazzo Carignano

Marco Gastini L'energia che unisce si espande nel blu Galleria Subalpina

Carmelo Giammello Planetario via Pietro Micca

Rebecca Horn Piccoli Spiriti Blu Monte dei Cappuccini

Joseph Kosuth Doppio Passaggio (Torino) Murazzi

Qingyum Ma Neongraphy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (via Modane)

Luigi Mainolfi Luì e l'arte di andare nel bosco via Lagrange

Mario Merz Il volo dei numeri Mole Antonelliana

Mario Molinari Concerto di parole Giardini Reali

Luigi Nervo Vento solare Piazzetta Mollino

Domenico Luca Pannoli L'amore non fa rumore via S. Francesco d'Assisi da via P. Micca a via Prati

Giulio Paolini Palomar via Po

Michelangelo Pistoletto Amare le differenze Porta Palazzo

Tobias Rehberger my noon piazza Castello

Luigi Stoisa Noi via Roma

Gilberto Zorio Luce fontana ruota Laghetto di Italia '61

Cie Leblanc Ressorts et Tortillons piazza Carlo Felice


La Collezione di Luci d'Artista nelle varie edizioni ha compreso le opere di: Mario Airò, Vasco Are, Carlo Bernardini, Enrica Borghi, Daniel Buren, Francesco Casorati, Nicola De Maria, Enrico Tommaso De Paris, Richi Ferrero, Marco Gastini, Carmelo Giammello, Jeppe Hein, Jenny Holzer, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Cie Leblanc, Emanuele Luzzati, Qingyun Ma, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Mario Molinari, Luigi Nervo, Mimmo Paladino, Domenico Luca Pannoli, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Luigi Stoisa, Francesco Tabusso, Jan Vercruysse e Gilberto Zorio, Tobias Rehberger.


CRISTALLIZZAZIONE SOSPESA

Carlo Bernardini

Palazzo Bertalazone di San Fermo

4 novembre 2010 - 16 gennaio 2011

inaugurazione 3 novembre ore 19.00

dal martedì al sabato ore 15.00 -19.00

Via San Francesco d'Assisi 14, 10122 Torino

tel +39 0115069646/fax +39 011 5538799



Ufficio Stampa

Emanuela Bernascone

tel +39 011 19714998 - fax +39 011 19716566

info@emanuelabernascone.com

www.emanuelabernascone.com


sabato 30 ottobre 2010

MICHELE ZAZA APPARIZIONE MAGICA


SABRINA RAFFAGHELLO ARTE CONTEMPORANEA

 

MICHELE ZAZA
APPARIZIONE MAGICA

VERNICE SABATO 13 NOVEMBRE  ORE 17

SABRINA RAFFAGHELLO ARTE CONTEMPORANEA
SR CONTEMPORARY DISTRICT
ANTICO SPEDAL GRANDE CHIESA SS ANTONIO E BIAGIO
VIA TREVISO 17  ALESSANDRIA

La galleria Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ha il piacere di ospitare Michele Zaza in una personale dal titolo "Apparizione magica" che inaugurerà Sabato 13 Novembre 2010 alle ore 17 presso lo spazio della galleria in Via Treviso, 17 - Alessandria.
Nello spazio della galleria SR CONTEPORARY DISTRICT, Sabrina Raffaghello presenterà le due installazioni concepite da Michele Zaza per la galleria e un percorso a ritroso dei lavori dell'artista fino agli esordi degli anni '70, segnando con alcuni lavori fondamentali il percoso artistico di uno degli l'artisti fodamentali della storia dell'arte contemporanea della seconda metà del '900.
 
Michele Zaza, fotografo e scultore, nasce a Molfetta (Puglia) nel 1948, la sua produzione artistica ha inizio negli anni '70.
La sua visione si basa sulla fine del pensiero avanguardistico e dunque anziché guardare al futuro, ricerca un legame con l'origine per ritrovare la dimensione mitica dell'uomo.  La ricerca di Zaza muove dall'idea che "l'arte non offre possibilità alternative alla condizione umana, ma è al contrario la risultante di questa condizione" e, come tale, si perpetua nel pensiero umano.
A partire dagli anni '80 e '90 le sue opere fotografiche occuperanno una nuova dimensione, lo spazio reale, con la produzione di sculture in legno che rafforzeranno la fotografia e, a loro volta, trarranno forza da essa in una dialettica continua e reciproca. Lo spazio così diviene un luogo sacro, metafora dell'universo, del cielo e della terra.
Forte è il suo legame con la filosofia che lo conduce a percorsi d'introspezione, utilizzando la fotografia come mezzo espressivo capace di immortalare alla perfezione il suo pensiero, attraverso soggetti come sua madre, suo padre e la sua stessa persona fino ad arrivare alle opere più contemporanee dove la sua indagine esistenziale si allarga alle figure della figlia e della compagna. Le composizioni delle sue opere si arricchiscono poi di elementi quotidiani che nelle sue mani diventano oggetti preziosi quali il pane, che simboleggia la cultura, la pietra, che rimanda alla natura, l'ovatta, i cromatismi forti, la luce e l'ombra, tutti simboli che lui interpreta e che costituiscono le chiavi di lettura del suo magico universo artistico.
Nel 1980 Zaza è invitato alla Biennale di Venezia con una personale. Successivamente, nel 1981 è a Parigi con una personale al Musée d'art moderne de la Ville de Paris. Mentre a Ginevra, al Cabinet des estampes du Musée d'art et d'histoire esordisce  nel 1991, e a Mosca nel 1996 presso lo Shchusev Architecture Museum con una serie di nuovi lavori ispirati a Hölderlin.
Tra le collettive, nel 1977 e nel 1982 partecipa a Documenta di Kassel, nel 1975 alla Biennale di Parigi e nel 1977 alla XIV Biennale di São Paulo. Negli anni Ottanta e Novanta partecipa a mostre presso il Centre Pompidou di Parigi, la Nationalgalerie di Berlino, la Hayward Gallery di Londra, la Staatsgalerie di Stoccarda. 
Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, tra cui: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basilea); Hamburger Bahnhof-Museum für Gegen¬wart (Berlino); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou Musée national d'art moderne (Parigi); Musée d'art moderne de la Ville de Paris (Parigi); Staatsgalerie (Stoccarda); Museum of contemporary art (Téhéran); Kunsthaus (Zurigo).

download invito/invitation card

Immagini  delle opere disponibili a richiesta


 

english version

MICHELE ZAZA
APPARIZIONE MAGICA


OPENING NOVEMBER 13th  2010 AT  5 PM

SABRINA RAFFAGHELLO ARTE CONTEMPORANEA
SR CONTEMPORARY DISTRICT
ANTICO SPEDAL GRANDE CHIESA SS ANTONIO E BIAGIO
VIA TREVISO 17 ALESSANDRIA
ITALY

Sabrina Raffaghello Contemporary Art is pleased to host Michele Zaza in a solo exhibition titled "APPARIZIONE MAGICA" that will open on Saturday, November 13th 2010 at the gallery space SR CONTEMPORARY DISTRICT in Via Treviso, 17 – Alessandria, Italy.
in the galery space Sabrina Raffaghello is proud to present two art installations designed by Michele Zaza for the gallery and a backward path of the artist's work until the early '70s, scoring with some of the seminal art works artistic path of one of the most important artists of our contemporary art history .

Michele Zaza, photographer and sculptor, was born in Molfetta (Puglia) in 1948, his art began in the 70's and will be exhibited and appreciated around the world.
His concept of art is based on the end of avant-garde thought and instead of looking to the future, look for a link to the source to find the mythical dimension of man.
Zaza's work is essentially inspired by the idea that "art does not offer an alternative to the human condition, but is the result of this condition", and as such is perpetuated in human thought.
Starting in the 80s and 90s his photographs will occupy a new dimension, the real space, with the production of wooden sculptures that enhance the photograph and, in turn, will force it into a continuous dialectical and reciprocal. The space thus becomes a sacred place, a metaphor for the universe of heaven and earth.
Its relationship with philosophy is strong and leads to paths of insight, using photography as a medium capable of capturing perfectly his thought, through subjects like his mother, his father and his own person up to the more contemporary works , where his existential investigation widens to the figures of his daughter and life companion. The compositions of his works are enriched with elements of daily life that in his hands became precious objects, such as bread, which symbolizes the culture, the stone, which refers to the nature, cotton wool, the strong colors, light and shadow, all symbols that he interprets and which are the keys to understand his magical universe of art.
In 1980, at Leo Castelli's gallery, in New York, Zaza exhibits Neo-Terrestre, in which he echoes the references to the "germinating" earth, which fertilises painted sculptures and cotton-wool forms. Faces appear from the front or turned. In the same year this is followed by the Itinerari cycle.
In 1980 Zaza is invited hold a solo show at the Venice Biennial. The next year he is in Paris with a solo show at the Musée d'art moderne de la Ville de Paris. In 1991 he exhibits at the Cabinet des estampes du Musée d'art et d'histoire in Geneva, and in 1996 at Moscow's Shchusev Architecture Museum, where he presents a series of new works inspired by Hölderlin.
Zaza's group shows include invitations to Documenta (Kassel) in 1977 and 1982; in 1975 he exhibits at the Paris Biennial and in 1977 at the 14th San Paolo Biennial. In the Eighties and Nineties he participates in exhibitions at the Centre Pompidou in Paris, the Nationalgalerie in Berlin, the Hayward Gallery in London and the Staatsgalerie in Stuttgart.
Since 2000, Zaza has exhibited at the Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea in Rome and the Musée d'Art Moderne et Contemporain in Geneva. His works are included in a number of public collections, including: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basel); Hamburger Bahnhof-Museum für Gegenwart (Berlin); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou (Paris) and Musée d'art moderne de la Ville de Paris; Staatsgalerie (Stuttgart); Museum of Contemporary Art (Téhéran); Kunsthaus (Zurich).

On request are avaible images of art works


Il giorno dell'apertura Michele Zaza e Sabrina Raffaghello presenteranno il volume Apparizione Magica conversazioni sul tema dell'arte.

The opening day Michele Zaza  and Sabrina Raffaghello are proud to present the elimited edition book Apparizione Magica conversations about art.
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SABRINA RAFFAGHELLO ARTE CONTEMPORANEA
SR contemporary district
Antico Spedal grande Chiesa SS Antonio e Biagio
via Treviso 17 - 15100 Alessandria, Italy
tel.+39 01311953264 mob.+39 3489963185
www.sabrinaraffaghello.com
sr@sabrinaraffaghello.com info@sabrinaraffaghello.com


venerdì 29 ottobre 2010

GALLERIA TERRE D'ARTE MOSTRA GUERRINO TRAMONTI-MAIOLICHE E GRES


GALLERIA TERRE D'ARTE

Via Maria Vittoria 20/A - 10123 Torino

tel. 011 - 19503453

info@terredarte.net

www.terredarte.net 
 
 

COMUNICATO STAMPA 

                                                        GUERRINO TRAMONTI

                                                              Maioliche e Grès

                                          18Novembre 2010 - 15 Gennaio 2011 
 
 
 

Giovedì  18 Novembre 2010 la Galleria Terre d'Arte rende omaggio al grande maestro della ceramica faentina Guerrino Tramonti (Faenza 1915–1992), con una retrospettiva che segue quella conclusasi il 30 settembre presso la Casa natale di Raffaello ad Urbino

Formatosi nella Regia scuola di ceramica faentina,Tramonti frequenta giovanissimo  Franco Gentilini e Arturo Martini  abbracciando a pieno i tre filoni espressivi della Pittura, della Scultura e della decorazione in Maiolica. 

La mostra documenta l'inesauribile ed impetuosa forza creativa di Tramonti la cui produzione artistica, che spazia tra le ceramiche, i dipinti su tela e la scultura, attraversa la scena artistica del XX secolo interpretandola con uno stile inconfondibile e con un'energia poetica particolare, assolutamente personale ed unica.

L'esposizione, a cura di Marisa Vescovo, mette in luce il lavoro  più fecondo dell'attività del maestro, tra gli anni Trenta e Settanta, riassumendo l'interpretazione materica e policroma di Guerrino Tramonti che si impone sempre con forza, mostrando una personalità espressiva decisa a superare il passato e a rappresentare la contemporaneità con una impronta mediterranea graffiante e raffinata più che mai attuale. 
 

Inaugurazione Giovedì 18 novembre  ore 18

Carlo Bernardini - CRAA, Villa Giulia, Verbania


 


 

 

CARLO BERNARDINI


a cura di Francesca Referza


inaugurazione: Domenica 31 ottobre 2010, ore 11,00


dal 31 ottobre al 13 febbraio 2011

 

Villa Giulia – CRAA

Centro Ricerca Arte Attuale

Corso Zanitello, 8

28922 Verbania

 tel. 0323 557691 - cell. 329 9755545


info@craavillagiulia.com

www.craavillagiulia.com

 

orario

dal mercoledì al venerdì              14,00 - 19,00

sabato e domenica                      11,00 - 19,00

 

Carlo Bernardini sviluppa un lavoro ad hoc per l'occasione, in accordo con la sua ricerca visiva incentrata sul concetto di trasformazione percettiva dello spazio attraverso opere tese tra dimensione scultorea e installazione
A Verbania le stanze della Villa Giulia vengono attraversate da un segno che traccia traiettorie visive che al tempo stesso annullano e contraddicono tanto l'ortogonalità degli ambienti interni quanto le linee ellittiche di quelli esterni.
La presenza di Carlo Bernardini (Viterbo, 1966) nella prestigiosa sede di Villa Giulia a Verbania segna un'ulteriore tappa nel percorso tracciato dall'artista attraverso la definizione di un linguaggio personale e che lo ha reso internazionalmente riconoscibile come dimostrano la sua ormai costante presenza nelle mostre di settore e nei festival internazionali dedicati alla light art ed ai linguaggi sperimentali multimediali e, tra gli altri, il premio Overseas Grantee della Pollock Krasner Foundation di New York (2000 e 2005) e, nel 2002, il Premio Targetti Light Art Collection.

Ha realizzato installazioni e sculture pubbliche permanenti in acciaio inox e fibre ottiche in diverse città italiane, a Reggio Emilia ai Chiostri di S.Domenico in occasione della mostra "2000 Anni Luce", a Padova nel 2000 in via Fiume ad angolo con il Palazzo della Ragione per "Accordi di Luce", ad Ancona nel 2001 in Piazza Cavour per "Luci di Ancona" e ancora nel 2003 le grandi sculture presentate temporaneamente a Roma in Piazza del Campidoglio per il Semestre di presidenza italiana nell'Unione Europea. Nel 2008 realizza "Light Waves" opera permanente presso l'Aeroporto di Brindisi, le grandi installazioni ambientali in fibre ottiche in esterno come a Valencia alla Ciudad De Las Artes Y Las Ciencias, e al Museo d'arte contemporanea di Lissone (MI). Nel 2009 ha installato "Codice Spaziale" nella Piazza Santo Stefano a Bologna, per Art First 2009, "Permeable Space" al D.U.M.B.O, New York, e "La luce che genera lo Spazio", al Palazzo Litta di Milano. Sono del 2010 le grandi installazioni al NIMk di Amsterdam, alla Spuiplein a The Hague – L'Aia, e al Domaquarée di Berlino per l'ArtLight Berlin.

 

La mostra, organizzata in collaborazione con il Velan Center for Contemporary Art di Torino, è inserita all'interno del programma di Speciale Autunno di Contemporary TorinoPiemonte.



Carlo Bernardini
installazione in fibra ottica, dimensione ambiente
CRAA, Villa Giulia, Verbania  






XIV Premio Massenzio & Confini 08

XIV EDIZIONE

PREMIO INTERNAZIONALE MASSENZIO ARTE

                                               Roma, 11 - 20 Novembre 2010

ISA Istituto Superiore Antincendi - via del Commercio, 13

 

  – COMUNICATO STAMPA –

 
Inaugurazione mostra Giovedì 11 Novembre, ore 18.00 

Giovedì 11 Novembre p.v. alle ore 18.00 s'inaugura a Roma, presso la sede dell'ISA Istituto Superiore Antincendi, la mostra dei finalisti della XIV edizione del Premio Internazionale Massenzio Arte, con il patrocinio di Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Ufficio Politiche Culturali dell'XI Municipio di Roma, Provincia di Roma Assessorato alle Politiche Culturali.

Hanno confermato la loro presenza il Presidente Commissione Cultura On. Federico Mollicone e Ass. Carla di Veroli del XI Municipio.

Diciotto sono gli artisti prescelti dalla Giuria che nel corso della durata dell'evento lavorerà ad un'ulteriore selezione che decreterà i tre vincitori del Premio (al primo selezionato sarà destinato un premio speciale di 1.000€).

I concorrenti esprimono i linguaggi artistici più vari e costituiscono un campione esaustivo rispetto ai modi visuali ed ai linguaggi che interpretano e raccontano la contemporaneità.

Il panorama spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dalla tecnica mista all'installazione.

Il Premio Massenzio Arte, promosso e curato dall'omonima Associazione Culturale che vanta una lunga esperienza nella realizzazione di manifestazioni di grande rilievo, propone da 14 anni un'opera di valorizzazione rispetto al lavoro di artisti italiani ed internazionali.

Il suo fine è   quello di proporsi come osservatorio di realtà emergenti, stimolando il dialogo e l'interazione tra gli artisti e gli addetti ai lavori, focalizzando l'attenzione su quei messaggi e quegli interpreti capaci di creare impatto emotivo, realizzando così un'interconnessione efficace tra mondo dell'arte e mondo della comunicazione.

La giuria dell'edizione in corso ha visto impegnati nomi importanti del mondo dell'arte come Ennio Calabria, Massimo Locci, Anna Romanello, Cristiano Gabrielli, Alessandro D'Ercole, Carlo Lorenzetti, Maurizio Chelucci, Carlo Magnelli, Sveva Manfredi Zavaglia e Florindo Ruta.

Sede espositiva e cornice di eccellenza dell'evento è l'Istituto Superiore Antincendi di via del Commercio, che ancora una volta affianca alla sua attività istituzionale di Scuola dei Vigili del Fuoco un percorso culturale di disponibilità e dialogo con la città, aprendo i suoi suggestivi spazi all'arte e ai suoi linguaggi.

La selezione delle opere esposte verrà raccolta e valorizzata in un catalogo che verrà diffuso presso gallerie ed addetti del settore oltre che distribuito gratuitamente, durante i giorni di mostra, alla stampa ed a tutti i visitatori interessati. 

Artisti Finalisti Premio Massenzio  CARMINE ARRIVO - TIZIANA BEFANI - ALESSIO BRUGNOLI e DONATELLA EDINI - SABRINA CARLETTI - MARCO COLLETTI - MARA CELANI - ELENA CLARA - DAVIDE COLANTONI - EMANUELA COMITO - MANUELA LIVORNO - FERRUCCIO MAIERNA - MARIA CARLA MANCINELLI - VALENTINA MARELLA - LUIGI MARAZZI - PATRIZIA PECORELLA - ANNA PINZARI e CHANTAL CORSO - GIOVANNI PRESUTTI - ANTONIO TASCHINI  

XIVPremio Internazionale Massenzio Arte 11/20 novembre 2010

Vernissage: giovedì 11 novembre 2010, ore 18.00

Sede : Istituto Superiore Antincendi, Roma, via del Commercio, 13

Orari :  tutti i giorni (no festivi),ore 17.00-19.00 ingresso libero

Collegamenti: metro B: fermata Piramide -bus 23 o 271 o 769 (su via Ostiense)

Cura: Associazione Culturale Massenzio Arte - www.massenzioarte.it - tel. 06.83086162-3289232342

Comunicazione: MassenzioArtePress: massenzioarte@massenzioarte.it

Art & Communication: artecom.smz@libero.it

Mostra ANNI ZERO. Fermo, sabato 30 ottobre

ANNI ZERO

Arte italiana del nuovo decennio  
 
 

Questa rassegna allestita presso il Caffè Letterario di Fermo, sintetica ma compatta quanto a qualità degli artisti selezionati ed impostazione critica, è un appuntamento che curo grazie alla sensibilità dimostrata dal Sindaco di questo storico centro collocato nel cuore delle Marche, ed al sostegno di amici ed artisti di una regione che ho inteso valorizzare dal punto di vista territoriale con l'invito ad esporre a tre significativi autori quali Paolo Consorti, Roberta Conti e Mario Vespasiani. La mostra costituisce per il sottoscritto un' altra importante occasione per anticipare i contenuti di un progetto  che è mio  intento realizzare con il titolo di "Un'altra storia. Arte italiana contemporanea dagli anni '80 ad oggi", una manifestazione che sarà accompagnata da un libro-catalogo di ampie dimensioni e necessiterà quasi certamente di più sedi per potersi articolare al meglio, dato l'ampio lasso di tempo trattato e la grande quantità di artisti apparsi sulla scena . Si tratta di una rilettura,  fuori dagli schemi e dalle convenzioni tipiche degli ultimi anni, del panorama dell'arte italiana contemporanea, dalla seconda metà degli anni '70 ai giorni nostri, dalla post modernità all'ingresso nel nuovo millennio. Questa rassegna , intitolata "Anni Zero. Arte Italiana del nuovo decennio" si pone sulla scia di una serie di operazioni capillari di lettura critica dell'arte italiana delle ultime generazioni che vado proponendo da ormai un quarto di secolo in spazi pubblici italiani e talvolta stranieri come, negli anni '80, "Nuove tendenze in Italia" e "Ge Mi To : l'ultima generazione artistica del triangolo industriale", negli anni '90 "Sotto osservazione : arte e poesia di fine secolo", "Eclettismo", "Carpe diem … una generazione italiana", "Va'pensiero. Arte Italiana 1984/1996" , "Art Fiction" e, in questo decennio, "Una Babele postmoderna : realtà ed allegoria nell'arte italiana degli anni '90", "Punto e a capo : nuova contemporaneità italiana" "Interni Italiani" e "Tra un secolo e l'altro  : artisti italiani tra continuità e differenza", per citare quelle di più ampio respiro e tralasciando le molte dedicate a specifici ambiti stilistici o delimitati settori generazionali o regionali. L'arte italiana all'estero è generalmente rappresentata da singole individualità spesso avulse dal contesto globale di un territorio estremamente variegato, quindi è importante lavorare per diffondere aspetti poco approfonditi della nostra scena nazionale, considerato anche che la percezione dell'arte italiana dell'ultimo trentennio al di fuori dei nostri confini è talvolta assai diversa da quella che viene divulgata da ambiti comunicativi e di sistema  predominanti. Per parlare degli ultimi trent'anni circa di arte italiana non si può non partire da un inequivocabile, quasi scontato, dato di fatto, cioè che gli ultimi due movimenti innalzatisi ad un riconoscimento internazionale, sono stati l'Arte Povera e la Transavanguardia, con percorsi diversi che di recente si sono intrecciati in una sorta di reciproco riconoscimento, da cui non era difficile prevedere l' attuazione in una sottile logica di  esclusione di quanto sta al di fuori di quel recinto. La fascia generazionale maggiormente penalizzata da questo stato di cose, che trova solo parziale motivazione nell'indubbia forza espressiva dei movimenti prima citati, è stata quella, di non indifferente qualità, emersa subito dopo la Transavanguardia, tra la metà degli anni '80 ed i primi anni '90, periodo nel quale è, tra l'altro, avvenuta la mia formazione critica e da me ben conosciuto, che ho dettagliatamente analizzato nella primavera 1997 con la mostra ed il libro intitolati "Va'pensiero. Arte Italiana 1984/1996". Il fatto di avere sostanzialmente "saltato" una generazione sta all'origine, a mio modo di vedere, della sostanziale irrisolutezza dell'arte italiana lungo tutto il corso degli anni '90. Gli autori del decennio precedente si sono giocoforza "riciclati" in quello successivo, facendo saltare qualsiasi paletto divisorio in merito ad un plausibile concetto di "giovane artista", per di più all'interno di una scena sempre più affollata e confusa, in parte per una occulta volontà ma anche per motivazioni pertinenti l'evoluzione della società post industriale nel suo complesso. Come è noto, dopo il 1975 la situazione muta radicalmente di segno. A seguito soprattutto del rigido rigore del concettuale di matrice analitica e tautologica, dove si manifestava una evidente prevalenza dei significanti sui significati e l'assenza di una dialettica con l'esterno, con l'opera proposta al grado zero, nella sua nudità formale e compositiva, e l'assoluto divieto, sancito dai severi sacerdoti del dogma, dell'introduzione di sia pur minime componenti manuali e decorative, si verificò un'implosione di quello stile, e la lenta ed inesorabile deriva verso altri territori, in sintonia con la costante ciclicità degli eventi artistici. Tra la fine degli anni '70 ed i primi anni '80 prende corpo ed evidenza la svolta post concettuale dell'arte, con l'esplodere di movimenti radunati attorno alle parole d'ordine del ritorno alla pittura, di matrice visceralmente neoespressionista od infarcita di valori simbolici e decorativi e, in generale, del ripristino di una manualità dal sapore antico, nell'accezione etimologica originaria della "technè". Il moto spiraliforme dell'arte inverte la sua traiettoria e intraprende un cammino a ritroso nel tempo, nel territorio densamente popolato della memoria, cimentandosi in un'operazione di citazione dei modi e delle maniere del passato, recente e talvolta remoto,  per poi riproporsi al presente ricontestualizzato all'interno delle inquietudini della contemporaneità. Tra la metà degli anni '80 ed i primi anni '90 viene alla luce una generazione artistica di grande interesse impegnata in una ridefinizione dei generi e degli stili e in un  rapporto di confronto serrato con la nuova società post moderna della tecnologia e dello spettacolo. Queste caratteristiche sfociano nel decennio successivo in un clima di generalizzato eclettismo stilistico, con punte di attenzione verso la rivisitazione dei linguaggi concettuali e pop ed un'apertura significativa nei confronti dell'uso della fotografia e delle tecnologie video e digitali. Gli anni '90, come già citato prima, segnano l'ingresso del sistema artistico italiano in una fase di crisi e di de-valorizzazione nei confronti dello scenario internazionale, all'interno del quale iniziano a fare capolino i paesi emergenti del continente asiatico. Vengono privilegiati, da parte dei più forti soggetti della scena dal punto di vista critico, economico, istituzionale ed editoriale, artisti che si conformano ai canoni di un neo concettuale epigono ed irrilevante dal punto di vista linguistico o, all'opposto, pittori poco originali che si limitano a rimasticare gli stereotipi degli anni '80. Per gli altri artisti, critici e gallerie che non si omologano a queste imposizioni scatta un fitto muro di silenzio ed un sottile boicottaggio. Nel decennio successivo e tuttora in corso mutano alcuni dati. Dopo l'11 settembre, evento che ha squarciato il velo tra reale e virtuale, il termine post moderno perde in parte d'attualità e si inizia a parlare di neo contemporaneità; della necessità, ad oggi non concretizzata, di passare dalla condizione liquida dell'eterno presente ad una dimensione di progettualità futura e ad una riscoperta dell'etica, esigenze che l'attuale crollo del mercato basato sulla finanza speculativa potrebbe accelerare. Lo scenario si manifesta come ormai del tutto globalizzato; si moltiplicano eventi, fiere e biennali, Cina ed India entrano in forze nel sistema, la bolla speculativa ed il denaro facile in possesso degli oligarchi internazionali conducono a valutazioni assolutamente impensabili anche solo dieci anni fa. Tuttavia il moltiplicarsi delle possibilità e l'invasività della comunicazione tramite internet conducono anche ad effetti positivi. Non è più praticabile alcuna censura ed aumenta la frequenza espositiva delle opere, quindi si manifesta una condizione maggiormente pluralista. Questo anche se i vari microsistemi di cui è composto il panorama italiano continuano a guardarsi con diffidenza non trovando il coraggio di interagire.

In Italia negli ultimi anni è mancato il coraggio di proporre una rassegna organica che davvero rileggesse l'ultimo quarto di secolo della nostra arte in maniera totalmente diversa dagli schemi consueti ma, al tempo stesso, assolutamente priva di velleitarismi così come di attaccamento a valori e schemi di interpretazione estetica ormai passati ed inadeguati ad interpretare la complessità del presente. Il panorama dei presenti non costituirebbe una selezione da "Salon des Refusès", tutt'altro. In mostra verrebbero presentati artisti dal solido curriculum e dotati di una storia personale nota ed inattaccabile, quasi sempre dotata di una appendice internazionale importante, coll'unico "torto" di essere stata spesso trascurata dalle poco obiettive gazzette artistiche italiane, e dai cantori di un sistema irrimediabilmente malato di conformismo ed esterofilia e, proprio in virtù di questo, estremamente debole nello scenario internazionale. Venendo ad "Anni Zero" debbo affermare che si tratta di una rassegna in grado di concentrare egregiamente le idee da me prima esposte poiché gli artisti presentati attraversano con la qualità dei loro lavori il percorso dell'ultimo quarto di secolo di arte italiana e ne costituiscono un esemplare spaccato e tutti sono stati inoltre protagonisti attivi degli anni "zero", del periodo, cioè, tra il 2001 e l'anno che sta per chiudersi. Enzo Bersezio è un artista che, mantenendo ferme ed evidenti le sua radici calate nella scena post concettuale della metà degli anni '70, ha saputo sintonizzare in maniera del tutto naturale la sua ricerca sui sentieri percorsi dalle più giovani generazioni Negli anni '80 lo stile dell'artista si indirizza decisamente verso la scultura in direzione di un minimalismo pregno di spirito artigianale e di un uso quasi devozionale dei materiali, primo fra tutti il legno, sapientemente lavorato ed innervato di colore. Questi lavori evocano l'immaginario naturale, l'acqua ed il mare in primo luogo, ma si dirigono anche verso territori di stringente attualità, sfidando l'universo delle arti applicate con una struttura formale che, più di vent'anni fa, ebbi a definire "architettura dell'immagine". Vittorio Valente è un autore attento alle mutazioni biomorfiche. L'artista squarcia il "velo di Maya" sulle pulsazioni vitali degli organismi cellulari, osservati grazie alla sua attività di analista chimico, che sfrutta per avvertirci dell'esistenza di cellule impazzite, di virus che incombono minacciosi ad insidiare le nostre esistenze anche se presentano, dal punto di vista estetico, delle parvenze artistiche di assoluta suggestione. Valente adopera il silicone per creare installazioni ed opere bidimensionali, facendone una "seconda pelle" che invade giocosamente cornici e strutture, oggetti ed ambienti, con coerente senso di rapida ed esponenziale proliferazione. Gianfranco Sergio , attivo con importanti apparizioni pubbliche fin da giovanissimo nei primi anni '80, si esprime con una linea ambivalente e correlata dalla continuità di un progetto coerente dove prevale la proposta di elementi conici o piramidali proiettati in una tensione spiraliforme, in sintonia con lo spazio curvoidale dell'era tecnetronica. Nelle installazioni oggettuali prevale l'impiego di elementi metallici agili e svettanti ma spesso evocanti un senso di latente minaccia mentre la produzione pittorica si colloca su di un versante talvolta aniconico, in altri casi ispirato alla tradizione della metafisica e del realismo magico. Walter Vallini è un noto architetto e designer la cui proposta dimostra la reale urgenza, nel nostro tempo, di contaminazione e complicità estetica tra le varie discipline. Le sue installazioni, al confine tra arte e design, sono caratterizzate da un funzionalismo "dolce" in cui l'oggetto va oltre il suo compito di concreta praticità per relazionarsi con l'ambiente in cui si colloca, contribuendo a determinare le reazioni psicofisiche dei fruitori, con un'operazione in cui la "technè" è intesa come capacità di progettare, di aggiungere all'oggetto un'opportuna dose di estro e creatività, emendandolo in buona misura dal suo destino di "merce". Tea Giobbio riflette sul rapporto tra il suo essere donna ed il mondo tramite un'analisi della condizione del corpo femminile e l'invasiva esteriorità contemporanea o si sofferma, con la delicatezza del bianco e nero, su paesaggi onirici in cui il cielo funge da cornice all'immanenza di soggetti placidamente zoomorfi. Come evidenziato anche da altri curatori nel lavoro della Giobbio è privilegiato il concetto dell'"assenza" in quanto il suo corpo, così come il paesaggio, non appare mai nella sua interezza ma si fissa in una situazione temporale di transito e divenire. La produzione artistica di Roberto Zizzo, al di là delle varianti iconiche e formali, si è contraddistinta per una dissacrante ironia posta sull'obliquo confine tra dimensione noetica e materialità estrema. Le sue opere lanciano una sfida  sia nei confronti di certo manierismo concettuale "politicamente corretto" che del sensazionalismo scontato e prevedibile. Zizzo adopera gli scarti del vissuto quotidiano, penetra anfratti poco frequentati per contestualizzarli nella dimensione dell'opera. Questo avviene sia con manipolazioni digitali di immagini  pescate nel giacimento visivo internettiano e di icone della storia dell'arte, che con la proposta di sagome umane ed ambienti a metà tra iperrealismo e surrealtà. Francesca Maranetto Gay utilizza il video, la musica e la tecnologia digitale per realizzare immagini in movimento spesso fissate nei frames dove protagonisti sono la dimensione interiore ed il trascendente nell'accezione del dialogo con l'altro da sé o della contemplazione del paesaggio nel suo scorrere e divenire. L'autrice utilizza il digitale con una vena lirica ed una intensità narrativa dove il ritmo visivo si abbina a sonorità da lei stessa create . La sua contemplazione non è statica ma in movimento, nei suoi video assistiamo a dei viaggi trans reali con una partenza ed un arrivo ed in mezzo un turbinio di sensazioni. Francesca Renolfi si avvale di una tecnica mista in cui talvolta la  pittura si abbina alla fotografia  con il filtro visivo fornito dalla fotocopia ed anche dalla luce al wood. In altri casi prevale l'immagine digitale sfruttata per la sua capacità combinatoria e per la nitidezza della visione. In entrambe le opzioni l'artista concentra l'attenzione sul proprio corpo messo in relazione con molteplici contesti ambientali ed architettonici. Un corpo che frequentemente si sdoppia, si dispone in sequenza parattatica, assume pose sofferte oppure estatiche, si libra in aria come i santi della tradizione popolare. I lavori di Roberta Conti evidenziano un apparato figurativo minimale reso col repertorio stereotipato della cultura pop. Vari altri sono i rimandi possibili. Si rinvengono tracce dell'avanguardia proto novecentesca in bilico tra astrazione e figura, come in Mirò, indizi dell'art brut dubuffetiana, l'attenzione agli archetipi dell'immaginario infantile e tracce della cultura del graffitismo americano delle origini. Ma lo stile di Roberta Conti è anche estremamente personale ; le sue tondeggianti figurine, realizzate con vivaci tinte acriliche, assumono l'aspetto di monadi tra loro aliene e tali da simboleggiare la competizione fine a sé stessa, l'incomunicabilità che caratterizza le relazioni sociali nella civiltà contemporanea.  Mario Vespasiani è un'artista giovane ma dotato di una evidente consapevolezza formale e progettuale. Il linguaggio con cui Vespasiani vuole permetterci di fruire la sua visione del mondo divenendone partecipi è quello della pittura, che si manifesta in lui come autentica passione, testimoniata dalla fresca fluidità del tratto. La sua non è però una poetica fatta di virtuosismo autoreferenziale, come purtroppo talvolta avviene. La pittura è madre di tutti i linguaggi, strumento capace di adattarsi al flusso dei tempi quindi naturalmente concettuale. I lavori di Vespasiani ci propongono visioni cosmiche, deflagrazioni spaziali, paesaggi di pura visione interiore. È come se la tradizione del paesaggio secentesco, filtrato dalla lungimiranza di Turner e dal rapporto impressionista con la luce giungesse ad un approdo con la nostra civiltà tecnologica e post moderna per delineare una rinnovata categoria del sublime. Dimensione del sublime a mio avviso perseguita anche da Paolo Consorti, sebbene con tecniche diverse. Consorti è infatti uno degli autori più interessanti, non solo in Italia, relativamente ad un uso delle nuove tecnologie e del video non banalmente appiattito sul reale ma tramite linguistico atto a costruire visioni "nuove", frutto di un efficace mix tra passato e futuro ed efficace sintesi dell'eclettismo del nostro tempo che mal si abbina, salvo rari casi, ad una visione dell'esistente asettica e minimale. Con Consorti possiamo dire di essere in presenza di quel "reincanto dell'immagine" con cui intitolai una mostra di qualche anno fa, atteggiamento per cui le tecnologie immateriali permettono, in arte ma non solo, la ripresa di valori magici e rituali tali da collegare la nostra epoca ad un passato premoderno con la ricomparsa di antichi archetipi ed una nuova dimensione comunitaria in cui l'individuo vive attraverso lo sguardo e le leggi degli altri. 

Edoardo Di Mauro, settembre 2010

mercoledì 27 ottobre 2010

Alberi da frutto per Haiti

"Alberi da frutto per Haiti"

Cosenza – Palazzo Arnone – Galleria Nazionale di Cosenza

Fino al 15 dicembre 2010 

La Galleria Nazionale di Cosenza partecipa alle Celebrazioni Ufficiali indette in Italia per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2010. Il museo calabrese è stato difatti prescelto dal MiBAC assieme ad altri 17 prestigiosi siti museali per ospitare fino al 15 dicembre 2010 una raccolta fondi per i bambini dell'isola di  Haiti, devastata dal terremoto lo scorso gennaio. Organizzata in collaborazione con la FAO, l'importante iniziativa vuole coniugare l'arte e la cultura alla solidarietà: i visitatori della Galleria Nazionale di Cosenza troveranno difatti un salvadanaio per le offerte in favore del progetto "Alberi da frutto per Haiti" che promuove la donazione di un albero da frutto da piantare in tutte le scuole del paese.

La Giornata Mondiale dell'Alimentazione organizzata dalla FAO si svolge il 16 ottobre in tutto il mondo. Il tema di quest'anno "Uniti contro la fame", vuole sottolineare come sia necessario l'impegno, la volontà, il coraggio e la determinazione di tutti per sconfiggere la fame.  

In allegato- Cosenza – Palazzo Arnone – Galleria Nazionale di Cosenza- Fotografie di Attilio Onofrio- Locandina iniziativa 

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Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Soprintendente: Fabio De Chirico  
 

"Alberi da frutto per Haiti"

Cosenza – Palazzo Arnone – Galleria Nazionale di Cosenza

Fino al 15 dicembre 2010 

Ufficio stampa: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria

Silvio Rubens Vivone – Patrizia Carravetta 

Tel.:  0984 795639 fax  0984 71246

E-mail: sbsae-cal.ufficiostampa@beniculturali.it

venerdì 22 ottobre 2010

Una mostra impossibile. AUDIZIONE PER PERFORMER nei panni di CARAVAGGIO


Arthemisia Group / 22 ottobre 2010

CARAVAGGIO

Una mostra impossibile

Milano, Palazzo della Ragione

10 novembre 2010 – 13 febbraio 2011

 

A cura di Renato Parascandolo

 

 

AUDIZIONE PER PERFORMER NEI PANNI DI CARAVAGGIO >
25 OTTOBRE - ORE 10.00


In occasione della mostra Caravaggio. Una mostra impossibile, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Arthemisia Group annunciano l'audizione che si terrà il 25 ottobre alle ore 10 presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, Piazza Duomo 12 Milano, per la selezione di 11 performer che interpreteranno il personaggio di Caravaggio.

I performer avranno il compito di calarsi nei panni del pittore per accompagnare i visitatori all'interno della mostra trascinandoli con parole e suggestioni nell'Italia del Seicento tra i vicoli malfamati da cui nacque la sua arte fino ai palazzi e le chiese in cui si concretizzò.

Per l'audizione si cercano performer (maschi) con capacità comunicative e attoriali, tra i 18 e i 35 anni, allievi o ex allievi di scuole di teatro o a laboratori teatrali.

E' ancora possibile inviare i curriculum con foto, scrivendo a chico@iol.it.

 


COMUNICATO STAMPA


Un nuovo straordinario evento dedicato a Caravaggio, nella sua terra di origine, chiude le celebrazioni per il quarto centenario della morte del maestro lombardo.

 

Tutte le opere di Michelangelo Merisi (1571 – 1610) si potranno ammirare nel loro folgorante splendore nella mostra Caravaggio. Una mostra impossibile allestita in Palazzo della Ragione a Milano, dal 10 novembre 2010 al 13 febbraio 2011. Ma non solo. Entrando nello spazio espositivo il pubblico sarà accompagnato da Caravaggio in un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti della sua vita e della sua arte.

 

Promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dalla Rai Radiotelevisione Italiana, e prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Palazzo della Ragione, la Mostra impossibile del Caravaggio raccoglie 65 capolavori - l'intero corpus delle opere di Michelangelo Merisi, nessuna esclusa e comprese alcune attribuite – riprodotti ad altissima definizione e disposti lungo un itinerario cronologico. Un viaggio "impossibile" tra dipinti disseminati nei musei, nelle chiese e nelle collezioni private di tutto il mondo, che diventa realtà nell'era della riproducibilità digitale dell'opera d'arte.

 

"Un Caravaggio impossibile ma probabile, con una premessa: non c'è cultura senza educazione. Questo è il senso del progetto - spiega l'Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. L'arte antica ha bisogno di futuro e questo Caravaggio virtuale ha qualcosa di molto reale: la possibilità di conoscere la bellezza dell'arte attraverso la tecnologia, con il sorprendente risultato di riuscire a vedere tutte le opere di Caravaggio in un unico spazio scenico".

 

Grazie a questo progetto ideato e curato da Renato Parascandolo, realizzato dalla Rai in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le opere di Caravaggio conservate da Parigi a San Pietroburgo, da New York a Princeton, da Dublino Vienna, da Roma a Napoli, Firenze, Siracusa, ecc. sono oggi fruibili in uno stesso luogo. I quadri, riprodotti in digitale con tecnologie d'avanguardia ad altissima definizione, nel rigoroso rispetto delle dimensioni, dei colori e della luce originali, si trovano finalmente riuniti realizzando un sogno a lungo coltivato da studiosi, critici e appassionati.

 

L'esposizione supera spazio e tempo e fa rivivere a distanza di secoli il pittore più moderno e rivoluzionario della storia, seguendo passo dopo passo le tappe dalla sua opera e della sua vita burrascosa.

 

Entrando in una vera e propria wunderkammer, i visitatori saranno infatti accolti da performer nei panni del grande maestro e verranno condotti nel suo mondo attraverso aneddoti di vita vissuta e racconti sulle opere, scanditi in tre fasi temporali: gli esordi, la maturità, il periodo precedente la prematura scomparsa. Caravaggio rivive altresì attraverso numerosi film, documentari storici e spettacoli a tema, proiettati su grandi schermi televisivi; l'atmosfera dell'epoca si respira nella sala con i quattro dipinti del maestro in cui compaiono strumenti musicali e spartiti. Un sottofondo sonoro di madrigali, cantati da un coro a quattro voci, pervade l'ambiente: sono le musiche dipinte dal Caravaggio in quattro opere famose: Riposo durante la fuga in Egitto (1596), le due versioni del Giovane che suona il liuto (1596-97) e Amore vincitore (1602).

 

CARAVAGGIO

Una mostra impossibile

Milano, Palazzo della Ragione

10 novembre 2010 – 13 febbraio 2011

A cura di Renato Parascandolo


www.caravaggio.rai.it

www.mostreimpossibili.rai.it

 


Ufficio Stampa

 

Arthemisia Group

Alessandra Zanchi

M +39 3495691710 - az@arthemisia.it

Ilaria Bolognesi

M +39 3939673674 - ib@arthemisia.it

T +39 026596888 T +39 0721370956

press@arthemisia.it

 

Comune di Milano - Cultura

Francesca Cassani | T 02 884 50177 | francesca.cassani@comune.milano.it

Elena Conenna | T 02 88453314 | elenamariaconenna@comune.milano.it






Postato da Redazione del CorrieredelWeb.it su Milano Notizie

EasyEcolamp.it: il blog trendy sull'ecologia con green news, curiosità, idee riciclate, proposte sostenibili, eco-tendenze e molto altro!


Ecolamp sviluppa l'approccio al web con il blog Easyecolamp.it: ecologico, eco-sostenibile, eco-informativo.

Ecolamp ha lanciato on line il suo nuovo blog Easyecolamp.it.


Nato grazie alla creatività di Egg2.0, Easy Ecolamp Blog è un aggregatore di curiosità e notizie sui temi dell'ecologia e dell'ambiente, un contenitore attraverso il quale Ecolamp - il Consorzio che si occupa del trattamento delle apparecchiature di illuminazione a fine vita - intende comunicare in modo diretto con coloro che sono interessati al mondo "green" e che ricercano informazioni per migliorare il proprio approccio ecosostenibile alla vita quotidiana.


Attraverso il blog Ecolamp intende fornire tutte le informazioni utili rispetto alla propria mission, la raccolta e il trattamento delle sorgenti luminose a basso consumo esauste, ma non solo.

Il blog è, infatti, suddiviso in sezioni a seconda dei temi di interesse che possono incuriosire il navigatore:

  • Idee riciclate: la rubrica sul riciclo creativo in cui l'utente può inviare suggerimenti e idee.
  • Ecoworld: tante news eco dall'Italia e dal mondo.
  • Ecoeventi: gli eventi eco nel mondo.
  • Consigli sostenibili: dal risparmio energetico alle ricette fai da te. Suggerimenti e consigli per vivere in modo eco.
  • GreenCoolHunting: tutte le nuove eco-tendenze nel mondo della moda, del design, dell'arte, dello spettacolo e dell'high-tech.
  • Eco4kids: un laboratorio di riciclo creativo dedicato ai bambini.

EasyEcolamp è quindi un nuovo spazio dedicato a tutti gli internauti, in cui si può intervenire ed esprimere il proprio parere e preferenze, aiutandoci a creare giorno dopo giorno un nuovo modo di vivere e comunicare la sensibilità e il rispetto per l'ambiente che ci circonda.

Qualche esempio?

Dedicheremo canzoni green, andremo insieme a caccia di eco-tendenze e daremo consigli sostenibili, faremo del riciclo il nostro hobby preferito, insegneremo ai bambini come creare giocattoli con materiali di recupero e andremo a tutti gli eventi dell'eco-system, per segnalare le notizie imperdibili e tutte le curiosità.

Auguriamo a tutti una buona e sostenibile navigazione su www.easyecolamp.it!

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