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Arte e Cultura

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lunedì 3 gennaio 2011

Mostra LA STORIA SIAMO NOI

LA STORIA SIAMO NOI PERCHE' CI RACCONTIAMO

08 Gennaio – 02 Febbraio 

Apre il nuovo Anno la mostra d'arte contemporanea "La storia siamo noi perché ci raccontiamo" curata da Dores Sacquegna con la performance " NTARTEI: Metafora dell'attesa" dell'artista salentino Fernando Schiavano sul rapporto tra ospite e ospitante. Ntartei è una parola dialettale del sud salento e significa "intrattenimento".

La performance si svolge all'interno della galleria dove l'artista, insieme al suo mentore tunisino, trattiene i suoi ospiti come se fosse nel suo studio. Nei suoi ultimi progetti chiamati "Visite a domicilio", iniziate nel 2001,  l'artista compie una serie di visite di cortesia a persone della sua comunità locale, (anziani, exrtracomunitari, ex carcerati) , visite basate sul rito dello scambio del dono tra il padrone di casa e il suo ospite o del lavoro domestico seguito da una installazione. L'artista cerca di conoscere tutto: come vivono, come passano la giornata, chi amano, chi odiano, esplorando la relazione tra arte e memoria di un luogo, modellando un rapporto con l'architettura, la cultura del viaggio e le anonime storie degli abitanti della sua terra e svelando un universo di affetti, ricordi, brandelli di esistenze senza nome né titolo. 

La mostra in atto si snoda con opere di fotografia, pittura, video e installazioni e affronta le tematiche del nostro esistere, il recupero delle radici e della memoria, l'identità e l'etnia. Un archivio di opere di artisti internazionali che tracciano la storia degli uomini, del territorio come bene simbolico e produttivo.

Con "Le nove valigie di Bela Zsolt" una installazione composta da 9 valigie d'epoca e 49 personaggi in terracotta smaltata, l'artista tarantina Maria Grazia Carriero, pone l'accento sulle civiltà multietniche in cui vivono turisti, immigrati, rifugiati, esuli politici e lavoratori non stagionali o altri gruppi e categorie di persone in movimento in grado di giocare un ruolo  sulla scena mondiale e nella vita.

Il concetto di cultura e di identità è soggetto alle leggi e alle norme nella loro trasformazione, dal substrato, e dal confronto multi-culturale dell'incontro. La video artista americana Alee People sostiene una pratica artistica in cui coinvolge la politica nel video "Crowning Glory".

Nato in Pennsylvania, lo scultore Peter Barbor vive in Texas e attraverso la pratica di diversi materiali (disegni e ceramica) esplora i paradossi della contemporaneità. Nell'opera "Chicken Scratch" ha creato una sfida tra l'uovo e la gallina nel tentativo ironico di smantellare la domanda di chi è nato prima e creare una tensione tra passato e presente. L'uovo è disegnato su una scala di fogli bianchi per stampante mentre la gallina è in ceramica e ricorda una forma primordiale di antiche espressioni.

Nella globalizzazione c'è una crescente esigenza di un ritorno a un senso di identità, di comunità, ad un  recupero della memoria, delle radici, legate anche a particolari eventi storici, ai segni e ai segnali che l'uomo lascia durante il suo cammino. Dopo il servizio militare il coreano Jang Soon Im (attualmente vive in Usa) si è immerso nelle letture di Haruki Murakami, Franz Kafta e Chuang-Tzu, e ha mescolato nella sua arte storia e fantasia come nel video "Salsoo Battle" dove i soldati antichi asiatici sembrano usciti da un cartoon. L'artista costruisce la scenografia, disegna le uniformi, progetta le pose, stabilisce le mosse e controlla la battaglia. Che sia una tela o un video, l'artista ricrea la teatralità dell'evento: sceglie i campi di battaglia, crea eserciti e battaglie storiche tra la Corea e il Giappone o la Cina. A differenza di una vera e propria guerra, esse non si concludono tragicamente. Il soldato caduto si rialza, la testa mozzata ritorna sul collo e così via. A fine battaglia il vincitore riceve come premio una "Wonder Girl".

Sul filone ironico tra pubblicità e storia le opere dell'olandese Peter De Boer con "Ivo Shima" realizzate in video e fotografia che rappresenta l'immagine eroica standard e la vittoria sulla tirannia occidentale. I soldati mostrano vittoriosi le bandiere con le sigle di grandi aziende come IBM o Boeing etc.  Ironicamente la libertà dal tiranno ci ha portato alla tirannia economica. Quindi la domanda resta da cosa ci siamo liberati? Nella fotografia "Bottle" cinque bottiglie di alcolici con rappresentati i vari capi di stato e personaggi storici come la birra Mao Jiu, la vodka Stalin, la grappa Mussolini, il rum Fidel Castro's e il whiski Adolf Hitler.

Il territorio in cui viviamo è il teatro della nostra vita, delle nostre esperienze, dei momenti infinitesimali della vita quotidiana, come accade nel video della svedese Malin Petterson Oberg con "Paris: an orbit portrait", un video in cui Parigi funge da punto centrale intorno al quale circolano due storie mettendo in parallelo le lacune, le attrazioni, le dissonanze tra il passato e il presente della città e esplorando le diverse prospettive temporali e culturali.

Con il progetto fotografico " Viv (r) e la vie!" della spagnola Ana Galan, l'artista rappresentato 15 coppie che vivono la loro quotidianità. Le figure sono poste in primo piano e il paesaggio nello sfondo ricorda la prospettiva del dittico del duca e della duchessa di Piero Della Francesca. Il gioco della scena include gli opposti del maschile e del femminile racchiusi in un abbraccio come simbolo della loro unione, e il desiderio di vivere l'istante in maniera autentica e completa,  il paesaggio di conifere che rappresenta il potere della forza vitale e dell'immortalità. Una sorta di inventario visivo per far luce sulle persone e per documentarne le differenze culturali, i comportamenti, i gesti, i ruoli in ciascuno dei territori selezionati.

Come si può recuperare la dimensione della memoria contemporanea del passato? Semplicemente vivendo ci risponde l'inglese Andrew Lindsay che nella serie fotografica "The path"indaga sulla natura ambigua e precaria della vita. Con "il sentiero" una coppia di giovani percorrono una strada di campagna. Al terzo frame il ragazzo è riverso a pancia in giù sul prato a piangere. Una ricerca sull'emotività, sul fallimento e sulle relazioni complicate. 

Chi siamo? Dove stiamo andando? È una domanda a cui il fotografo spagnolo Rodrigo Dada, cerca le sue ragioni nei momenti di relax, di condivisione con altri individui, per conoscere o per conoscersi. Noi siamo la storia perché ci raccontiamo, attraverso i nostri gesti quotidiani, le nostre scelte, i nostri comportamenti. Nella serie fotografica "Plan" del brasiliano Edoardo Serafim, indaga il momento tra il sonno e la veglia, le luci, il corpo di una persona che sogna, l'atmosfera intorno a lui o lei. Mentre il tedesco Til Köhler si sofferma sui tram notturni che trasportano milioni di persone e che sono contenitori di tante storie di solitudini e speranze. L'americana Stephanie Powell, nata in Giappone, è più interessata alla dicotomia tra psicologico e geografico, sintesi di una ricerca del pensiero  orientale di esplorare le connessioni sociopolitiche attraverso il mito del passato e le icone del futuro. Con "heaven" il fumo dell'incenso che esce da una coppa sacra ha due connotazioni, la prima culturale, la seconda è sacra della rappresentazione delle anime perse.  In maniera più intimista il lavoro pittorico del francese Ioan Herteg che con "Oculus divinus" punta l'attenzione sul sacrificio e la memoria.

Chiude la mostra la video-performance inedita "Homage to J. Beuys" del Gruppo Sinestetico, composto da Sassu, Albertin e Scordo. Tra filosofia sinestetica e pensiero beuyssiano,  gli artisti il lavoro degli artisti si basa sul contatto con la natura con il coinvolgimento dei 5 sensi e sulla protezione dell'ambiente e dell'uomo che in esso vive, sulla libera collaborazione e comunicazione tra uomini di differenti culture, origini, religioni, stati sociali, economici e politici.  

Tra pittura, installazione, fotografia, performance e video arte le opere dei seguenti artisti: Alee Peoples (Usa), Peter Barbor (Usa), Jang Soon Im (Usa), Ioan Herteg (Francia), Stephanie Powell (Usa), Malin Petterson Oberg (Svezia), Andrew Lindsay (Gran Bretagna), Maria Grazia Carriero (Italia), Peter De Boer (Olanda), Edoardo Serafim (Brasile),Rodrigo Dada (Spagna), Ana Galan (Spagna), Til Köhler (Germania), Fernando Schiavano (Italia), Gruppo Sinestetico (Italia). 

Info:

Inaugurazione 08 Gennaio ore 19:30

08 Gennaio – 02 Febbraio 2011 
Lunedì - Venerdì, 10,00 – 19:30/Sabato: 17-20. Domenica chiuso

Indirizzo:

Primo PianoLivinGallery

Viale G. Marconi 4 Lecce, Italy 73100

tel/fax: 0832.30 40 14

www.primopianogallery.com

primopianogallery@libero.it

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