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Arte e Cultura

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sabato 31 ottobre 2015

Nathalie DJURBERG & Hans BERG extended until 14.11 | Enrico BAJ opening 24.11


 
 
                                                                                             
 



 
 
Nathalie Djurberg & Hans Berg
A thief caught in the act
extended until November 14th
From Tuesday to Saturday, 11-19

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Enrico Baj
Baj at Marconi's. Plastics 1967-1969
Opening Tuesday, November 24th 2015, from 7 to 9pm
From November 25th till January 31st
From Tuesday to Saturday, 11-19





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venerdì 30 ottobre 2015

Handmade | Artists in Action.02 - Lecce 2015 Capitale Italiana della Cultura

dal 2 all'8 novembre 2015
Fondazione Palmieri
ex chiesa di San Sebastiano
Vico dei sotterranei 21 

[alle spalle del duomo]
Lecce 

Handmade | Artists in Action.02
Lecce 2015 Capitale Italiana della Cultura

Handmade | Artists in Action.02 è un progetto di Arte e Artigianato con contaminazioni tra artisti che interagiscono tra loro coinvolgendo attivamente il pubblico rendendolo partecipe.

La novità rilevante della seconda edizione consiste nel fatto che le mostre dei singoli ospiteranno in alcuni casi "Incursioni Artistiche" della durata di un giorno (one day) con installazioni inedite tra interno ed esterno nel prestigioso spazio della Fondazione Palmieri in Vico dei Sotterranei n°21 a Lecce, che ospiterà l'intera rassegna dal 20 luglio al 31 dicembre 2015.

Il progetto è inserito nel calendario degli eventi di Lecce 2015 Capitale Italiana della Cultura, a cura di Fernando Perrone [LaboratorioTracceFactory].

 
Il filo conduttore è naturalmente il fatto a mano e quindi i materiali peculiari del nostro territorio Pietra, Carta, Ferro, Argilla.



02/08 novembre, mostra-installazione [Il Cercatore di Scarpe] di Antonio Catanzariti.

La prima edizione si è tenuta a maggio 2014 per il mese dell'EUtopia a sostegno della candidatura di Lecce Capitale Europea della Cultura 2019, riscuotendo successo di critica e di pubblico, per questo l'esigenza di riproporlo e ampliarlo con un progetto più ambizioso e duraturo nel tempo con l'esplicita necessità di tutelare, promuovere e diffondere la Cultura Materiale e le Arti Applicate.
Iniziò così, come ogni cosa che viene alla vita, tutto dall'acqua. Antonio Catanzariti, salentino di origine calabrese risiede e opera a Lecce.


Sua peculiare caratteristica è il riscattare dalla fissità funzionale un oggetto, trasmutandone il destino avuto in sorte al momento della nascita in un altro, esaltato dalla magia di un'ispirazione diversa che lo trasporta nell'olimpo della espressione estetica.


Ecco allora le vecchie scarpe, sedie abbandonate, scarti di oggetti, tornano a rivivere e a dare nuove emozioni grazie alla sua inesauribile fantasia.


 
Una naturale predisposizione alla manualità lo ha sempre portato a sperimentare forme con materiali diversi. 

Il tema della scarpa è nato casualmente dall'incontro con oggetti, tra cui le scarpe, restituite dal mare sulla spiaggia che lo hanno da subito incuriosito perchè, dice l'artista stesso, gli raccontano delle storie di vita, tanto da farle rinascere ad una nuova vita, dando ad ognuna di esse un carattere ben definito.

Ci auguriamo che tale conversione dello sguardo, che la spontanea creatività di Antonio Catanzariti ci mostra accompagni sempre il sentire dei nostri animi e illumini i nostri occhi, perchè proprio essa è la forza che colora e sostiene l'esistenza, permettendoci di scorgere la bellezza ovunque, in ogni cosa o elemento intorno a noi, come una scarpa vecchia e abbandonata, se soltanto sappiamo guardarla.

Al Laboratorio Formentini spazio all'illustrazione con Mimaster. Milano, 10 novembre 2015


                        
Laboratorio Formentini per l'editoria
Una chiave di lettura a Milano


In linea con la sua vocazione di spazio destinato alla valorizzazione del lavoro editoriale e di luogo aperto a tutte le figure che fanno parte della filiera dell'editoria, il Laboratorio Formentini è sede di iniziative e di scambi finalizzati alla formazione di professioni nuove e tradizionali.

Mimaster realizzerà all'interno del Laboratorio Formentini per l'editoria un programma di attività che spazia da cicli di workshop a cadenza settimanale all'allestimento di mostre: la prima, The Mimaster illustrated Survival Guide Exhibition, inaugurerà il 10 novembre e sarà accompagnata da incontri tematici per professionisti e appassionati per capire come si fa a progettare un logo, illustrare una copertina, ideare un gioco, a creare un film d'animazione. 

Non mancheranno i laboratori Officina fai da te, in cui i visitatori potranno mettersi alla prova con il disegno, né gli eventi con personalità di spicco italiane e internazionali (come Michel Fuzellier – regista e sceneggiatore, tra i suoi film Bambini senza paura, Volere volare, La gabbianella e il gatto, Opopomoz).
                                               
I prossimi appuntamenti:

martedì 10 novembre | h. 18.00
The illustrated survival exhibition
Inaugurazione della mostra e aperitivo - h. 19.00 visita guidata

mercoledì 11 novembre | h. 16.00
Com'è fatto: il personaggio
creare un personaggio, disegnarlo in 2D e realizzarlo in 3D
incontro e laboratorio con Libero Gozzini

martedì 17 novembre | h. 16.00
Officina Fai da Te: open box
un format originale e pratico per farsi da sé una piccola mostra di illustrazioni
incontro e laboratorio con Ciro Trezzi

mercoledì 18 novembre | h. 16.00
Survival Corner: il mestiere
come muoversi fra fisco, contratti, marketing, piccolo vademecum di sopravvivenza per illustratori
incontro e laboratorio con Ivan Canu

martedì 24 novembre | h. 16.00
Com'e fatto: il film d'animazione
in occasione dell'uscita nelle sale del film "Iqbal-bambini senza paura", un incontro con il regista, per capire il dietro le quinte, scoprire i personaggi, i disegni, le scene
incontro e laboratorio con Michel Fuzellier

mercoledì 25 novembre | h. 16.00
Com'è fatto: il gioco
progettare, disegnare e programmare un gioco per tutte le piattaforme web
incontro e laboratorio con Francesco Pirini/Ossocubo studio

martedì 1 dicembre | h. 16.00
Survival Corner: on the web
come crearsi una piattaforma social, gestirla e sopravvivere al web
incontro e laboratorio con Lorenza Natarella

mercoledì 2 dicembre | h. 16.00
Com'è fatto: il quotidiano
come nasce il progetto di un grande quotidiano nazionale
incontro e laboratorio con Stefano Cipolla, La Repubblica

mercoledì 9 dicembre | h. 16.00
Survival Corner: email
come gestire la comunicazione ai tempi del web, scrivere email e contattare i clienti
incontro e laboratorio con Giacomo Benelli

martedì 15 dicembre | h. 16.00
Com'è fatto: il logo
come disegnare e sviluppare un logo
incontro e laboratorio con Andrea Bozzo

mercoledì 16 dicembre | h. 16.00
Com'è fatto: la copertina
pensare, disegnare e pubblicare la copertina per un libro
incontro e laboratorio con Ivan Canu

Gli incontri sono a ingresso libero su prenotazione: officinebv@mimasterillustrazione.com


Gli spazi del Laboratorio Formentini sono stati messi a disposizione di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura e ristrutturati da Alterstudio Partners all'interno del progetto Copy in Milan, con la partecipazione di Mibact, Centro per il libro e la lettura, Maeci, Regione Lombardia e il sostegno di Fondazione Cariplo.
Mimaster Illustrazione è una realtà formativa di eccellenza, unica nel panorama della formazione internazionale sull'illustrazione. Un corso di specializzazione annuale (da ottobre a giugno), destinato a un massimo di 25 studenti, composto da moduli tematici, workshop settimanali con i più rilevanti artisti internazionali, eventi professionali e lecture con i grandi editori, gli art director, gli editor, gli agenti, gli autori rappresentativi del panorama della comunicazione e dell'editoria. Realizzato da OPPI, centro formativo accreditato da MIUR e Regione Lombardia.
Mimaster forma, attraverso il sistema europeo dell'acquisizione di competenze, nuovi professionisti della comunicazione e dell'illustrazione. Un luogo dedicato alla professione dell'illustratore nel mercato globale della comunicazione: picture book, copertine, magazine & quotidiani, e-book & app, booktrailer, infografica per il visual journalism, illustrazione per la scolastica, illustrazione istituzionale sono i temi portanti della formazione.


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giovedì 29 ottobre 2015

miart 2016 | PRIZES AND ACQUISITIONS: THE “GIAMPIERO CANTONI” ACQUISITION FUND OF FIERA MILANO DOUBLES TO 100,000 EUROS

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miart 2016
8 – 10 April 2016

fieramilanocity, pavilion 3, gate 5 Milan

PRIZES AND ACQUISITIONS
THE “GIAMPIERO CANTONI” ACQUISITION FUND OF FIERA MILANO DOUBLES TO 100,000 EUROS
EMERGENT PRIZE AND PREMIO HERNO RETURN


"The Foundation has decided to double the size of the fund because it represents an initiative that perfectly reflects the philosophy that has always set our modus operandi apart, with a focus on art and culture as well as creativity and brilliance, in keeping with our original mission. Ever since its first edition, miart has always been an ideal reference point in this sector, especially due to the enormous potential and the big numbers that accompany its progress year after year. Our city is a national and international leader in the field of art and artistic exchanges. This year, moreover, the presence of a highly qualified and authoritative international jury offers us further guarantees of the validity of the initiative taken forward by Fondazione Fiera Milano, on a par with other major public and private institutions, towards the creation of its own art collection that can enrich our artistic heritage, year after year.”

With these words Benito Benedini, President of Fondazione Fiera Milano, announced that for miart 2016, the 21st edition of the international fair of modern and contemporary art of Milan, the “Giampiero Cantoni” Acquisition Fund will be doubled: from 50,000 € set aside in the past, Fondazione Fiera Milano now provides 100,000 € thanks to which works of modern and contemporary art will be purchased from the exhibits at miart, to become part of the collection of the Foundation.
An international jury of great prestige, composed of the President of Fondazione Fiera Milano, Cav. Lav. Benito Benedini, with Bettina Della Casa, Curator of the Museum of Italian Switzerland in Lugano, Douglas Fogle, independent curator and critic based in Los Angeles, cofounder of the curatorial office STUDIO LBV, and Martin Germann, Senior Curator of the S.M.A.K. in Ghent, will have the job of selecting the works to be acquired.
This is an important acknowledgment on the part of Fondazione Fiera Milano – says Corrado Peraboni, CEO of Fiera Milano – that confirms and underlines the growth in he level of quality of miart.

Alongside the “Giampiero Cantoni” Acquisition Fund, for 2016 miart confirms the second edition of Premio Herno, in an ongoing relationship with the prestigious manufacturer of luxury outerwear. The prize, with a value of 10,000 €, will be assigned to the booth with the best exhibit, conceived, installed and curated down to the smallest details like a true exhibition, combining high levels of research, quality and installation design.

An international jury formed by Lionel Bovier, Director of MAMCO, Musée d’art moderne et contemporain of Geneva starting in January 2016, Anna Colin, Associate Curator of Fondation Galeries Lafayette of Paris and Co-director of Open School East of London, Annie Fletcher, Curator of exhibitions at Van Abbemuseum in Eindhoven, and Jens Hoffmann, Deputy Director and Head of Exhibitions and Public Programs at the Jewish Museum of New York, will have the task of selecting the winning stand.

The Emergent Prize also returns, for a sum of 4,000 € awarded to the most outstanding gallery in the Emergent section for the promotion of young artists. Again in this case, the prize is assigned by an international jury, composed of Luis Silva, Co- director of the Kunsthalle of Lisbon, Polly Staple, Director of the Chisenhale Gallery in London, and Mirjam Varadinis, Curator of the Kunsthaus of Zurich.

mercoledì 28 ottobre 2015

La Lokarjeva Galerija ospita la seconda esposizione del Premio Lynx 2015. Dal 6 al 27 novembre 2015

Si inaugura venerdì 6 novembre alle ore 19.00 ad Ajdovščina (Slovenia) la seconda esposizione dei finalisti del Premio Internazionale di Arte Contemporanea Lynx 2015. 

Il concorso, curato da Enea Chersicola e Riccardo Tripodi e promosso dall'Associazione Culturale Il Sestante (Trieste), ha premiato i suoi vincitori domenica 20 settembre 2015 nel capoluogo giuliano e propone ora l'esposizione delle settanta opere degli artisti finalisti presso la Lokarjeva Galerija, offrendo ai fruitori l'incontro con opere provenienti da tutto il mondo.

Quasi duecentocinquanta gli iscritti, sessanta i finalisti; tra questi, una giuria composta da quindici professionisti ha selezionato i venti vincitori ed ha assegnato, oltre al primo premio per ogni categoria (pittura, fotografia e digital art), anche sei premi speciali fiera e sei premi speciali Be Art Builder. 

L'Associazione ha voluto inoltre dedicare un premio al miglior artista Under 21. L'iniziativa promossa dall'Associazione Culturale Il Sestante è stata patrocinata dalla Provincia di Trieste e dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nonché dal Comune di Ajdovščina e dal Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi ed ha avuto inoltre il contributo del Comune di Trieste e la collaborazione del Comune di Livorno. 

Fra i partecipanti a questa prima edizione del Premio Lynx si distinguono lingue e culture diverse di artisti provenienti da trenta nazioni differenti che avranno la possibilità di contaminarsi fra loro. Il Premio Lynx rappresenta così un luogo di confronto geo-culturale, rendendo possibile l'incontro tra esperienze, stili e generazioni differenti. Proprio per questo motivo è stata scelta come location per la seconda esposizione la Lokarjeva Galerija, che si sta rivelando sempre più palcoscenico di discussione tra artisti operanti in diverse discipline e provenienti da tutto il mondo. La Lokarjeva Galerija ha infatti da poco finito di ospitare la biennale internazionale di acquerello Castra, evento che ha convogliato nello spazio espositivo artisti di quarantacinque nazioni diverse ed oltre duemila visitatori.

L'elenco degli artisti, delle opere vincitrici e dei premi assegnati dal Premio Lynx è disponibile sul sito web ufficiale www.premiolynx.com. Il catalogo, realizzato da Franco Rosso editore, sarà disponibile in galleria o tramite richiesta all'indirizzo associazioneilsestante@gmail.com. L'esposizione rimarrà aperta fino a venerdì 27 novembre 2015 per poi trasferirsi a febbraio 2016 presso la Sala degli Archi della Fortezza Nuova a Livorno per la terza ed ultima mostra in programma.

Premio Lynx
Lokarjeva Galerija - Prešernova ulica 15, Ajdovščina (Slovenia)
Dal 6 al 27 novembre 2015
Inaugurazione: venerdì 6 novembre alle ore 19.00
Orari: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (lunedì chiuso)
Sito: www.premolynx.com

RESTAURATO L'ATRIO DEI GESUITI DEL PALAZZO DI BRERA GRAZIE ALLA RIGONI DI ASIAGO

L'azienda veneta, specializzata nella produzione biologica di  miele e confetture, ha contribuito interamente ai lavori di recupero, che hanno ristabilito l'equilibrio e l'armonia complessiva del Palazzo milanese


Si sono conclusi i lavori di restauro dell'Atrio dei Gesuiti, il nucleo più antico del Palazzo di Brera di Milano, che un tempo ne costituiva l'accesso principale. L'intervento di recupero è stato realizzato grazie al contributo di Rigoni di Asiago, in collaborazione con il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

L'azienda veneta, specializzata nella produzione biologica di miele e confetture in Italia e in Europa, ha sostenuto l'intero finanziamento dell'intervento di restauro, restituendo a Brera e a Milano uno degli angoli più rappresentativi del Complesso Monumentale. L'Atrio dei Gesuiti era l'ultima parte che necessitava di un profondo recupero per ristabilire l'equilibrio e l'armonia complessiva del Palazzo, noto in tutto il mondo per la sua prestigiosa Accademia di Belle Arti, per la Pinacoteca e per la Biblioteca Nazionale Braidense.

L'inaugurazione si è svolta oggi, mercoledì 28 ottobre 2015, alla presenza di Andrea Rigoni, Amministratore Delegato di Rigoni di Asiago, Sandrina Bandera, Direttore del Polo museale regionale della Lombardia, James M. Bradburne, Direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense, Enrico Bressan, Presidente di Fondaco e Aldo Bassetti, Presidente degli Amici di Brera.

Andrea Rigoni ha dichiarato: «E' la nostra prima esperienza a supporto di un delicato progetto di restauro e siamo felici di aver contribuito a ridare alla struttura e ai preziosi monumenti di Palazzo di Brera il loro originario splendore. Con questa iniziativa di Responsabilità Sociale d'Impresa vogliamo essere riconoscenti verso un monumento simbolo di Milano, convinti che le aziende abbiano il dovere di restituire al territorio quello che il patrimonio culturale dell'Italia ci offre in termini di bellezza e notorietà nel mondo. I positivi risultati consegueti ci spingono a valutare una continuità nell'impegno. Ringrazio infine tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto, dalle maestranze ai tecnici, ai dirigenti della Soprintendenza, a Fondaco, che ne ha coordinato i lavori e la comunicazione e gli Amici di Brera».

Particolare soddisfazione è stata espressa da Enrico Bressan, Presidente di Fondaco Srl, «per aver portato a Milano, durante Expo, in uno dei punti nevralgici della cultura milanese e non solo, una delle aziende fiore all'occhiello dell'imprenditoria veneta e per aver concluso i lavori entro la data stabilita e a regola d'arte».

Con il restauro dell'Atrio dei Gesuiti la Rigoni di Asiago rafforza il rapporto con la città di Milano. Quest'anno, l'azienda ha partecipato all'EXPO e ha aperto il negozio monomarca in via Buonarroti. Ha inoltre dato vita all'iniziativa culturale "Dal Quadro al Piatto", in collaborazione con la Pinacoteca e il CNR di Roma, cinque tavole rotonde durante le quali si è discusso del rapporto tra arte e cibo.

Rigoni di Asiago punta a chiudere il 2015 con 100 milioni di euro di fatturato, grazie al consolidamento del mercato dei mieli, delle confetture e delle creme spalmabili, e al lancio di nuovi prodotti sempre biologici, come i succhi "Tantifrutti". Quest'anno, inoltre, l'azienda ha iniziato i lavori di raddoppio dello stabilimento produttivo di Albaredo d'Adige e acquisito nuove aree per poter ampliare la produzione.

CENNI STORICI SUL PALAZZO DI BRERA E SINTESI INTERVENTO DI RESTAURO

Dal 1773, per volere di Maria Teresa Imperatrice d'Austria, Palazzo di Brera è diventato il polo museale e culturale di Milano. L'Atrio dei Gesuiti, il nucleo più antico del Palazzo, l'area d'ingresso a quello che era il complesso formato dal convento e dal collegio affidato ai Gesuiti da San Carlo Borromeo, col tempo ha visto rovinarsi gli intonaci, gli elementi in pietra, marmo o granito, le strutture lignee, i ferri, i bassorilievi, le lapidi commemorative. I lavori di restauro hanno quindi riguardato la struttura complessiva, in particolare il rifacimento degli intonaci e dei serramenti, il posizionamento di un impianto elettrico anti piccione, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione generale di nuova generazione e a risparmio energetico puntato sulle opere.

Sono stati inoltre restaurati i monumenti custoditi nell'Atrio, testimonianze storico-artistiche di grande interesse quali: il Portale barocco della Chiesa del Santo Sepolcro, montato nel 1717 a Brera con l'aggiunta di un busto seicentesco in memoria di San Carlo Borromeo, dopo il rifacimento della facciata della chiesa milanese del Santo Sepolcro; il bassorilievo marmoreo "L'incoronazione di Napoleone", realizzato da Gaetano Matteo Monti per l'Arco della Pace di Milano, opera rimasta incompiuta a causa della caduta di Napoleone e collocata nel Palazzo nel 1834; il Monumento al pittore e architetto Giovanni Perego, per mano di Pompeo Marchesi, allievo del Canova, e Paolo Landriani (il restauro ha permesso di riportare alla luce le due firme che il tempo aveva "cancellato"), effige scolpita nel 1819; il Monumento dedicato a Ruggero Giuseppe Boscovich, realizzato nel 1831, padre gesuita, scienziato e fondatore dell'osservatorio astronomico di Brera; il Monumento a Giuseppe Sommaruga, realizzato dall'Ordine degli Architetti di Milano per mano dell'artista C. Ravasco, per ricordare una delle maggiori personalità dell'architettura del Novecento, autore di Palazzo Castiglioni a Milano.

I lavori, iniziati ad aprile 2015 e conclusisi nel mese di ottobre, e le attività sviluppate nel corso del restauro, sono stati coordinati da Fondaco, società veneziana di consulenza e strategia nella comunicazione che ha all'attivo oltre 50 interventi di restauro in dieci anni di attività su tutto il territorio nazionale. Il progetto è stato predisposto dagli architetti Alessandra Quarto e Angelo Rosi, della Soprintendenza di Milano.


PIANO – Prepared Platform for Contemporary Art | Simon Fravega e Mathilde Chénin | Gli uccelli non cantano più più | Performance | martedì 27 ottobre, 19.30, Viafarini, Fabbrica del Vapore

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Simon Fravega e Mathilde Chénin
Gli uccelli non cantano più più

performance per PIANO
prepared Platform for Contemporary Art
performer: 

Maddalena Bianchi, Simon Fravega, Mathilde Chénin
martedì 27 ottobre, 19.30
Viafarini, Fabbrica del Vapore, via Procaccini 4, Milano
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"Da qualche tempo ci interessiamo agli uccelli. A tutti i tipi di uccelli. Quelli che parlano, quelli che annunciano, quelli che cantano, quelli che ballano, quelli che non fanno nulla, quelli che si riuniscono in gruppi, quelli che migrano, quelli che non si vedono più. Siamo arrivati a Milano come due ornitologi dilettanti in cerca di uccelli, per un'opera in corso di scrittura.Auguri, ornitologi et artisti hanno probabilmente in comune proprio questo: condividono, di fronte al volo degli uccelli, una certa pratica di osservazione, di lettura. E molto più ancora, condividono di certo il ruolo e la responsabilità dell'interprete, di colui o colei che, una volta fatta l'osservazione, ne proporrà una traduzione et darà in questo modo voce alle cose. In occasione di questa tappa milanese del nostro progetto, ci interroghiamo sulle forme dell'interpretazione, le ambiguità che questa genera et la maniera in cui essa risuona in diversi campi di sperimentazione (musica, politica, linguistica....)" Simon Fravega e Mathilde Chénin

Il progetto di Simone Fravega e Mathilde Chénin è stato sviluppato in una residenza di ricerca presso Viafarini tra il 29 Settembre e il 29 Ottobre 2015 .

La residenza e la performance di Simon Fravega e Mathilde Chénin si inseriscono in PIANO, piattaforma preparata per l'arte contemporanea, Francia-Italia 2014-2016, concepita da d.c.a / association française de développement des centres d'art, in partnership con l'Institut français d'Italie, l'Ambasciata di Francia in Italia e l'Institut français, con il sostegno del Ministère des Affaires étrangères et du Développement international, del Ministère de la Culture et de la Communication e della Fondazione Nuovi Mecenati. Nel quadro di PIANO - Platforme curatoriale franco-italienne, due strutture a vocazione transdisciplinare ed aperte alla fluidità ed alla creolizzazione dei linguaggi artistici contemporanei - CAB - Centre d'Art Bastille (Grenoble) e Viafarini (Milano) - si associano per dare vita ad un progetto di residenze incrociate. Ad Ottobre 2015, Viafarini accoglie per une mese di residenza di ricerca, un workshop ed un evento performativo gli artisti francesi Emilie Parendeau, Simon Fravega e Mathilde Chénin.
 
« Depuis quelques temps, nous nous intéressons aux oiseaux. A tout type d'oiseaux. Ceux qui parlent, ceux qui annoncent, ceux qui chantent, ceux qui dansent, ceux qui ne font rien, ceux qui se regroupent, ceux qui migrent, ceux que l'on ne voit plus. Nous sommes arrivés à Milan tels deux ornithologues amateurs à la recherche d'oiseaux, pour un opéra en cours d'écriture. Augures, ornithologues et artistes ont peut-être ceci en commun qu'ils partagent, face au vol des oiseaux, une certaine pratique d'observation, de lecture. Mais bien plus encore, ils partagent certainement le rôle et la responsabilité de l'interprète, de celui ou celle qui, une fois l'observation faite, en proposera une traduction et donnera ainsi sa voix aux choses. A l'occasion de cette étape milanaise de notre projet, nous nous questionnons sur les formes de l'interprétation, les ambiguïtés qu'elle génère et la manière dont elle résonne dans différents champs d'expérimentation (musique, politique, linguistique…) » Simon Fravega et Mathilde Chénin

Le projet de Simon Fravega et Mathilde Chénin a été développé dans le cadre d'une résidence de recherche à Viafarini du 29 Septembre au 29 Octobre 2015.

La résidence et la performance de Simon Fravega et Mathilde Chénin s'inscrivent dans PIANO, plateforme préparée pour l'art contemporain, France–Italie 2014-2016, initiée par d.c.a / association française de développement des centres d'art, en partenariat avec l'Institut français d'Italie, l'Ambassade de France en Italie et l'Institut français, avec le soutien du ministère des Affaires étrangères et du Développement international, du ministère de la Culture et de la Communication et de la Fondation Nuovi Mecenati. Dans le cadre de PIANO, plateforme curatoriale franco-italienne, deux structures à vocation transdisciplinaire et ouvertes à la fluidité et à la créolisation des langages artistiques contemporains - CAB – Centre d'Art Bastille (Grenoble) et Viafarini (Milan) s'associent pour créer un projet de residence croisé. Au mois d'Octobre 2015, Viafarini accueille pour un mois de résidence de recherche, un workshop et un événement performatif le artistes français Emilie Parendeau, Simone Fravega e Mathilde Chénin.
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martedì 27 ottobre 2015

Con un doppio appuntamento tra Rinascimento e Norvegia si chiude la XIXesima edizione di QUARTIERI DELL'ARTE (Viterbo, 27 ottobre)


QUARTIERI DELL'ARTE 2015 - SERATA FINALE
 

Martedì 27 ottobre è in programma la serata finale del Festival 2015 con un doppio appuntamento con Valerio Magrelli, Paolo Bonacelli e Silvia Gallerano. Alle 19.30 presso la Loggia di san Tommaso (piazza della Morte, Viterbo) in programma Egidio/Gambara, un lavoro di Flaminia Gressi e Case/Mappe di Valerio Magrelli. In prima mondiale. Con le letture di Anna Ferraioli. Alle 21 invece si chiude con Medea al Mat (via del Ganfione 16\18, Viterbo).  Un progetto di Øystein Stene e Maria Sand, in collaborazione con la KHIO di Oslo. Con Silvia Gallerano (attrice premio Fringe Festival Edimburgo per lo spettacolo "La merda", di Christian Ceresoli). Mise en espace a cura di Sandro Mabellini.


Martedì 27 ottobre - ore 19
Paolo Bonacelli
EGIDIO\GAMBARA
CASE\MAPPE

di Flaminia Gressi e Valerio Magrelli
con letture di Anna Ferraioli

Loggia di San Tommaso, piazza della Morte - Viterbo

Uno spettacolo che porta in scena due personaggi fondamentali del Cinquecento viterbese, su fronti opposti rispetto alla  Riforma luterana che segna la storia di quegli anni. Egidio da Viterbo è sostenitore della possibilità di dialogo tra la chiesa cattolica e la riforma protestante, Gambara incarna invece lo spirito dell'Inquisizione e della messa al rogo. Una pagina di storia rimossa e di cui non rimangono tracce, su cui Quartieri dell'Arte sta lavorando da anni per riportarla in luce. A fare da sfondo le vicende del cosiddetto Circolo degli Spirituali, che comprende personaggi di grande rilevanza come Vittoria Colonna, il cardinale Reginald Pole e Michelangelo. Protagonista è Paolo Bonacelli, un nome di grande peso noto al grande pubblico per aver recitato in Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini, Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni (dove interpreta Leonardo da Vinci), Io speriamo che me la cavo e il mitico Johnny Stecchino.



Martedì 27 ottobre 2015 - Ore 21

Quartieri dell'Arte
KHIO Oslo
In collaborazione con
Reale Ambasciata di Norvegia
Beat 72
presentano

MEDEA
di Øystein Stene e Maria Sand

traduzione Kristian Bjørnsen

a cura di Sandro Mabellini

con Silvia Gallerano (attrice premio Finge Festival Edimburgo per La merda, di Cristian Ceresoli)
e con Riccardo Festa, Valentina Cardinali, Elisabetta Scarano

MAT, Via del ganfione - Viterbo
Una coppia italo-norvegese va in Italia per trascorrere un periodo di vacanza in Sicilia. Il rapporto tra i coniugi è entrato in crisi dopo che i due hanno adottato un bambino disabile e la loro ricerca di una nuova esperienza che possa dare nuova vita al rapporto li conduce a una relazione a tre con la donna siciliana che li ospita. Ma dopo un primo momento di leggerezza il gioco degenera al punto da mettere a rischio l'incolumità fisica del bambino.
E poi. La regione delle paludi in Norvegia. I coniugi stanno discutendo dell'affidamento del bambino.
Stene e Sand rendono omaggio alla cultura greca come cultura della cura del sé e della parola terapeutica, dalla Norvegia, il paese dell'Europa contemporanea che più di ogni altro sembra averne raccolto l'eredità.
Questa produzione workshop che mostra come attraverso tecniche polivocali e language-based si possano mettere in scena testi letterari e cinematografici è parte, oltre che del Festival Quartieri dell'Arte, del progetto EU Collective Plays! co-finanziato dal programma Creative Europe dell'Unione Europea


Øystein Stene è un apprezzato romanziere, drammaturgo, sceneggiatore e regista teatrale e cinematografico norvegese. Nella sua Medea, ricrea in un contesto contemporaneo il mondo dei miti e degli Dei dell'antica Grecia. Stene è legato alla KHIO di Oslo, che negli ultimi anni la ha coprodotto spettacoli con alcuni dei maggiori gruppi di ricerca a livello mondiale come She She Pop, Rimini Protokoll, Veronika Boekelmann e Gob Squad. Nella sua Medea, ricrea in un contesto contemporaneo il mondo dei miti e degli Dei dell'antica Grecia.
Sito Ufficiale: www.quartieridellarte.it
Pagina FB: https://www.facebook.com/quartieridellarte

Quartieri Dell'Arte
Fondatore: Gian Maria Cervo
Direttori artistici: Gian Maria Cervo e Alberto Bassetti
Assistente alla direzione artistica e responsabile degli allestimenti: Matteo Marini
Team curatoriale: Enzo Bentivoglio, Simonetta Valtieri, Ginevra Bentivoglio, Manuel Anselmi, Marco Naldi, Francesco di Mauro, Paolo Angelosanto, Federico Meschini
Collaborazioni curatoriali: Dimitry Ozerkov, Nadia Bourova, Pasquale Altieri, Lucio Matteucci, Laura Belli, Antonio Rocca, Alberto Miralli, Enrico Mianulli, Stefano Fiori, Michele Cagol, Massimo Mecarini
Coordinamento: Alessandra Caruso, Simone Carletti, Giulia Oliva, Federico Meschini, Giulio Campiglia
Web e social media: Federico Meschini, Marco Biasi, Rocco Franceschi
Staff: Guido Orlando, Giovanni Mascherucci, Fabrizio D'Eletto, Andrea Bazzo, Giulio Campiglia, Orazio Altieri, Michele Baldi, Alessandro Berni, Luca Iapichino
Grafica ed editing: Rocco Franceschi Arth Creative Italia
Grafica ed editing per Corpus 1462: Lorem Ipsum

Info e prenotazioni:
ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com



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domenica 25 ottobre 2015

La vendemmia del Nebbiolo 2015 a La Darbia


Anche quest’anno non potevo mancare all'appuntamento più importante per tutti coloro che amano il vino dalla A alla Z: la vendemmia. La raccolta dei grappoli è il momento più importante, perché tanto atteso, ma già penso al giorno in cui questi grappoli finiranno in un bel calice sotto forme di nettare: il mio vino, il nebbiolo, il nettare degli Dei che si presenta con il suo caratteristico colore rosso rubino, più o meno carico, ma sempre con i suoi riflessi granata, che giorno dopo giorno crescono con l'invecchiamento. Eccolo con il suo profumo delicato che mi riporta alla mente la viola e la confettura di frutti rossi.
Eccomi tra la terra argillosa, riconosco come ogni anno il colore dei filari, delle foglie ingiallite che cominciano a cadere appesantite dalla rugiada del primo mattino, quando la nebbiolina carica di odori della natura - che solo questi luoghi sanno donare - avvolge le colline intorno a La Darbia, antica fattoria del novarese oggi convertita ad albergo diffuso e a cantina del Nebbiolo. Eccoli davanti a me questi grappoli violacei, giunti fino ad oggi dopo una estate troppo calda, che li ha messi a dura prova dopo le abbondanti piogge di un settembre che ha provato a rovinare il raccolto.

Lo vedo con i miei occhi (a dir la verità assonnati ma pieni di entusiasmo e voglia di gustare i colori) che questo raccolto promette bene, in giro se ne parla tra i viticoltori, anche se la scaramanzia e la voglia di vendemmia rende ognuno avvolto nei propri pensieri. Del resto, questi vitigni hanno il ciclo vegetativo più lungo: sono sempre i primi a germogliare all’inizio della primavera, sono i primi a salutare il risveglio della natura, ma poi sono gli ultimi a portare a maturazione i grappoli verso la metà di ottobre, per poi lasciar cadere le foglie e salutare l'inverno a novembre.

Gli amici di ventura con cui divido questa esperienza sono sempre gli stessi da vari anni, c'è Matteo che si mangia il solito acino come “apertura “ della stagione, Giancarlo che porta da anni le stesse forbici e la stessa cassa rossa della prima raccolta, il Mario che invece bestemmia al suo cane di non fare troppa pipì su questo terreno benedetto. Eccoli i miei amici. Con i nostri giacconi di sempre iniziamo questo rito. In silenzio adagiamo ogni grappolo come fosse una reliquia, come fosse un bambinello a cui non fare del male, odorando gli acini che esploderanno presto in mosto e vino.

Ma una domanda la faccio al Valerio: hai portato una bottiglia dello scorso anno per rendere la giornata meno pesante? Via, si parte e una cassa dopo l'altra si riempie di colore viola, poi avanti con un altro contenitore, passando da un filare all'altro, spostando i miei piedi tra questa terra che il sole comincia a baciare e riscaldare. I filari si denudano, i grappoli riempiono le casse, la fatica e il primo sudore si fanno sentire, ma l'emozione è tanta. Verso le 10 un primo giro di salame e un bicchiere di vino che ha portato Angela. Un primo fringuello inizia a canticchiare, ma no è Giancarlo che fischietta dopo il quarto cesto pieno e coinvolge tutti con Ligabue. Ma si questa è l'amicizia, questo è lo spirito che ci deve accompagnare in questi giorni di raccolta, la spensieratezza e la voglia di esserci, di poter raccontare alla sera la nostra stanchezza, le mani e i piedi gonfi, stanchi di stare tra le terre argillose di queste colline magiche, le emozioni di toccare quello che poi sarà il nostro vino, il nostro compagno di giornate e serate davanti al camino a gustare un po' dei nostri formaggi.
Ecco il rumore del motore del trattore. Anche Lui inizia ad essere stanco, su e giù per tanti mesi e tante ore, ma anche Lui parte di questa avventura, sempre pronto a caricare casse di grappoli di Nebbiolo.

Ma, poi, per la testa mi passa la domanda del secolo: ma perché si chiama Nebbiolo? La esprimo ad alta voce ma in modo discreto per non turbare questi grappoli e i filari ancora da “mungere”, ed ecco una risposta del Mario: si dice dai tempi dei nostri bisnonni che un monaco, che coltivava un piccolo orto e una piccola vigna, un mattino li trovò naturalmente avvolti da una fitta nebbia, che solo La Darbia ci sa regalare in certe giornate d'autunno e d'inverno. Subito pensò che il Signore lo volesse premiare per la sua passione e devozione e per ringraziarlo iniziò a pregare. Quando poi arrivò il periodo della vendemmia, la nebbia si alzò come di incanto e scomparve tra i raggi del sole, lasciando sui grappoli maturi una sostanza cerosa, la pruina, che li faceva brillare come diamanti.
Forse è solo una storia da raccontare per far passare le ore più rapidamente, o forse è una storia vera, fatto sta che secondo me il nome nasce dalla tipica nebbiolina che ci accompagna in queste fredde mattine di vendemmia.
Non mi accorgo nemmeno che i filari sono quasi tutti spogli, siamo in sei a raccogliere grappoli e sono le 15,30. Anche quest'anno abbiamo fatto un buon lavoro. Come primo giorno sono soddisfatto di me e finisco questa giornata con gli occhi pieni di gioia e il cuore gonfio di emozioni, che il mio animo saprà portare per mesi. Ora i miei grappoli riposano e iniziano il ciclo che li porterà a rilasciare il buon vino.
Che poi ora che ci penso non vi ho ancora detto che il vitigno non è il mio, ma di Giancarlo e Matteo che lo hanno ereditato. Lo so, me ne faccio una ragione come ogni anno che passa, ma la verità è che queste colline sanno come rapire una persona, regalano doni ed emozioni che sento dentro me e che porto dentro giorno dopo giorno. O forse bicchiere dopo bicchiere. In alto i calici, nasce il Nebbiolo!

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