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Arte e Cultura

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venerdì 22 dicembre 2017

EXEDRARTEEXPO, A ROMA FINO AL 23 DICEMBRE

Mercoledì 20 dicembre alle h 17 in Piazza della Repubblica 51/67 a Roma, ha avuto luogo il Vernissage per l'attesissima Edizione di EXEDRARTEXPO, mostra espositiva di ottimo livello, al suo secondo appuntamento per il grande successo di pubblico della scorsa edizione di settembre 2017, grazie all'idea ed all'organizzazione dell'Artista Anselmo di Iorio, appassionato pittore già noto per il suo " Business in the world" con cui ha ricevuto un " Premio alla Carriera" e per il dipinto intitolato "Addio alla Lira -Pierrot". 

Al suo fianco, nel discorso introduttivo di auguri la Madrina Veronica Capponi e la Critica d'Arte Mara Ferloni che ha apprezzato le Opere che resteranno esposte al pubblico fino al 23 dicembre compreso , dalle ore 10 alle ore 19 per poi essere valutate per il Premio della Critica che verrà assegnato alle ore 18 di sabato 23 dicembre dalla stessa, e per eleggere i primi 3 classificati che usufruiranno di una cena o aperitivo presso il Ristorante "Botticelli "-via Torino-.

Tra i Pittori , oltre lo stesso Di Iorio , anche un Fotografo , Fabrizio Loiacono , anche lui noto per varie Mostre e Premi ricevuti per la sua Arte , Claudio Pitzaliz che si esibirà oggi alle h16.30 con una performance allo scopo di far apprendere l'applicazione del mosaico, Davide Liberatori, Rodolfo Mancini, Gianpaolo Zaccaria, Domenico Zaccaria, Nando Fara, Marco Billeri, Roberto Bellucci.

L'Evento sarà ripreso, infine, dal regista Marco Marcelli che intervisterà sia I premiati che il resto dei partecipanti. 

Molti gli invitati tra cui il Principe Guglielmo Giovannelli, Anna Carolina de Laurentis, il regista Angelo Antonucci e gli intervenuti cone il regista Tony Paganelli, l'autore Angelo Martini e numerosi registi e attori ma anche tantissimi amici che coglieranno, in questi giorni, l'occasione per regalare un quadro per il Natale. 

Ufficio Stampa Cinzia Loffredo.



domenica 17 dicembre 2017

Bausch + Lomb sostiene l’Arte Urbana con Universe: uno sguardo sulla capacità umana di guardare e immaginare

La trasformazione di una stazione ferroviaria che prende vita grazie all'arte, la riqualificazione di un'area urbana, la valorizzazione di un patrimonio culturale troppo spesso trascurato, è questo "Universe", il progetto di Corporate Social Responsibility di Bausch + Lomb, che ha regalato alla stazione di Senigallia un'imponente opera di arte urbana.

Il progetto è stato realizzato nel corso dell'estate dall'artista internazionale Geometricbang, grazie al contributo di Bausch + Lomb, storica azienda del settore oftalmico, da sempre proiettata verso innovazione e ricerca, con collaborazione di Bookrepublic, PopUp Studio e la partnership istituzionale del Comune di Senigallia e di RFI.


Una partnership di livello nazionale che ha visto l'unione e la cooperazione di aziende, enti e società di diversa natura mossi dal comune obiettivo di promuovere e salvaguardare il territorio italiano, meta mondiale di indiscussa bellezza, ricca di storia e tradizioni.

Fin dalla sua nascita nel 1853, Bausch + Lomb ha fatto del benessere degli occhi un'arte, tenendo sempre presente che la cura degli occhi passa anche attraverso ciò che vediamo. 

Da questo concetto nasce la volontà di voler rendere omaggio alla vista attraverso l'opera Universe, che con due grandi occhi spalancati rappresenta un universo, che sfocia in fasce di colori che rappresentano la creatività, il futuro, l'infinito e guidano i passanti in un viaggio sensoriale scandito da forme e figure.

«La stazione è un luogo di passaggio, dove le persone si fermano per poco tempo per poi ripartire. Il fatto di poterle accompagnare nell'arrivo o nella partenza è per me molto interessante, come augurargli un buon viaggio.›› 
Ha commentato Geometricbang in un'intervista al termine dei lavori.

L'opera ha ricevuto un grande apprezzamento «Ancora una volta – ha sottolineato il Sindaco Maurizio MangialardiSenigallia si caratterizza per l'originalità e qualità delle proposte culturali e per la capacità di promuovere percorsi artistici urbani capaci di esaltare la bellezza dei nostri spazi e monumenti. Ringrazio di cuore i nostri partner per aver scelto Senigallia per un progetto di rilievo nazionale che contribuirà alla promozione dell'immagine di Senigallia come città d'arte››.

Vincenzo Abruscato, Amministratore Delegato di Bausch + Lomb, ha espresso tutto il suo apprezzamento e la sua soddisfazione per il progetto «Ogni giorno in Bausch + Lomb lavoriamo per offrire il meglio in termini di qualità di prodotti e di servizi per la cura dell'occhio. La continua ricerca di innovazione e di tecnologie all'avanguardia ci ha portato a sostenere questo progetto di Arte Urbana,  nel quale gli occhi sono i protagonisti di un universo nuovo, di un nuovo modo di guardare il mondo in un'ottica altruista e positiva››.



Redazione del CorrieredelWeb.it

sabato 16 dicembre 2017

SKY. Domani arriva "Raffaello - il Principe delle Arti" in prima tv su Sky Cinema Uno HD e Sky Arte HD, dopo il successo di pubblico e critica in Italia e nel mondo. Nel cast Flavio Parenti

DOPO IL GRANDE SUCCESSO AL BOX OFFICE ITALIANO
E IL CONSENSO DI PUBBLICO E CRITICA IN ITALIA E NEL MONDO.


ARRIVA IN PRIMA TV ASSOLUTA SU SKY CINEMA UNO HD e SKY ARTE HD DOMENICA 17 DICEMBRE ALLE 21.15


Disponibile anche su Sky On Demand nella collezione "Cinema d'Arte".


Il primo film per il cinema su Raffaello Sanzio, firmato dai produttori di "Firenze e gli Uffizi" e "Musei Vaticani".

Dopo lo straordinario successo al box office italiano che, in soli tre giorni, ha richiamato nei cinema oltre 50.000 spettatori incassando quasi mezzo milione di euro, e il grande consenso internazionale in occasione delle première nei principali Istituti Italiani di Cultura nel mondo, tra cui Londra, New York, Los Angeles, Sion, Berna e Parigi, il film d'arte prodotto da Sky, in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film, "Raffaello – il Principe delle Arti", approda finalmente in prima tv assoluta su Sky.
La prima trasposizione cinematografica mai realizzata su Raffaello Sanzio (1483-1520), uno degli artisti più celebri al mondo e simbolo del Rinascimento, firmata dai produttori di "Firenze e gli Uffizi" e "Musei Vaticani", sarà trasmessa domenica 17 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno HD e Sky Arte HD, inaugurando la programmazione natalizia di Sky (disponibile anche su Sky On Demand nella collezione "Cinema d'Arte", dove sono disponibili anche gli altri film d'arte targati Sky).

In un inedito, innovativo ed emozionante dialogo tra il mondo dell'arte e il mondo del cinema, la vita leggendaria del grande artista viene rappresentata da Flavio Parenti (To Rome With Love, Io sono l'amore, Un Matrimonio) nei panni di Raffaello, affiancato da Enrico Lo Verso (Il ladro di bambini, Lamerica,  Così ridevano, Mosè, I Miserabili) nel ruolo del padre, Giovanni Santi, da Angela Curri (Braccialetti Rossi, La mafia uccide solo d'estate) in quello dell'amata Fornarina e da Marco Cocci (Ovosodo) come Pietro Bembo.

La ricostruzione delle scene di finzione è stata curata da eccellenze del mondo del cinema, tra cui lo scenografo Francesco Frigeri (pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento, Non ci resta che piangere, La leggenda del pianista sull'oceano, I Medici)  e il costumista Maurizio Millenotti (già premiato con il David di Donatello, Nastro d'Argento e Ciak d'Oro per La leggenda del pianista sull'oceano e nominato all'Oscar per Otello e Amleto di Zeffirelli).

La narrazione filmica è intervallata da momenti di appassionata digressione artistica affidata agli interventi di prestigiosi storici dell'arte: Antonio Paolucci (direttore dei Musei Vaticani sino al 2016), Antonio Natali (direttore della Galleria degli Uffizi fino al 2015) e Vincenzo Farinella (professore associato di Storia dell'Arte Moderna alla Scuola Normale di Pisa e anche consulente scientifico del film).

"Raffaello – il Principe delle Arti" è un tuffo  indietro nel tempo nel mondo di 5 secoli fa, un biglietto d'ingresso esclusivo per luoghi di inaccessibile meraviglia.. Un film emozionante che racconta la storia dell'arte attraverso l'uomo e dell'uomo che, attraverso l'arte, come scrisse il Vasari, "visse come un principe più che come un artista".

Sinossi del film

Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d'essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire."
Pietro Bembo - Epitaffio sulla Tomba di Raffaello al Pantheon

Un'esistenza indimenticabile, appassionante e avvolta dal mito, quella di Raffaello Sanzio, al pari delle sue opere, che questo film ripercorre, dai primi passi ad Urbino, passando per la formazione in Umbria e la giovinezza a Firenze, fino al grandioso capitolo romano, apice ed epilogo del suo percorso umano ed artistico.

Un dialogo intimo tra vita e opere che si snoda attraverso appassionate digressioni artistiche, affidate a celebri storici dell'arte, e raffinate ricostruzioni storiche, veri e propri tableaux vivants ispirati a dipinti ottocenteschi, che ritraggono Raffaello nei momenti più rappresentativi della sua esistenza.

Dalla casa paterna di Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti artistici, a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare, allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo. Per finire, Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito.

In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze di Raffaello, la Madonna di Foligno, l'Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione.  Ma anche luoghi esclusivi all'interno del Palazzo Apostolico, ambienti privati e non aperti al pubblico, stupefacenti per impatto visivo: le Logge e la Loggetta e la Stufetta all'interno dell'Appartamento del Cardinal Bibbiena.

Un'altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello (oggi custoditi nella Pinacoteca Vaticana).

A quel tempo non esisteva ancora il Giudizio Universale e le scarne testimonianze tramandano la presenza di affreschi del Perugino e dello stesso Michelangelo.

Tali affreschi sono stati ricostruiti partendo dalle informazioni disponibili e collocati virtualmente nella Cappella Sistina, insieme agli arazzi.
Un'operazione complessa e preziosissima, mai tentata prima, che non vuole essere una ricomposizione filologica di un insieme andato perduto per sempre, ma punta a riconsegnare alla storia per la prima volta dopo 5 secoli una suggestione di credibile spettacolarità della Cappella Sistina.

RAFFAELLO – IL PRINCIPE DELLE ARTI: IN PRIMA TV ASSOLUTA DOMENICA 17 DICEMBRE DALLE 21.15 SU SKY CINEMA UNO HD E SKY ARTE HD. DISPONIBILE ANCHE SU SKY ON DEMAND NELLA COLLEZIONE "CINEMA D'ARTE".

Film riconosciuto di interesse culturale dal MiBACT – Direzione Generale Cinema.

Si ringraziano le Autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano che hanno contribuito alla realizzazione del film. Si ringraziano tutte le Autorità e le Istituzioni che hanno permesso la realizzazione delle riprese.

#Raffaello3D #CinemadArteSky

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lunedì 11 dicembre 2017

L'arte per qualificare beni sotto sequestro giudiziario: Caserta diventa un modello. Martedì 12 dicembre l'inaugurazione dell'intervento realizzato nell'area del nuovo garage che sarà inaugurato a Via San Carlo

Saranno presenti tra gli altri il sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore, l'assessore alla cultura del Comune di Caserta Daniela Borrelli, il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, il consigliere del Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini Paolo Masini per la presentazione dell'opera figurativa di circa 400 metri quadri realizzata sulle strutture esterne ed interne del garage dallo street-artista Gola Hundun. 

Saranno il sottosegretario alla giustizia Gennaro Migliore, il presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Casella, il giudice che presiede il collegio Misure di Prevenzione dello stesso tribunale Massimo Urbano, il consigliere del Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini Paolo Masini, l'assessore alla cultura del Comune di Caserta Daniela Borrelli, il direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori, i legali della procedura  avvocati Angelo del Duca e Anna Laura Zanzarri di EY (Ernst & Young ) e gli amministratori giudiziari Domenico Posca e Pietro Bevilacqua ad inaugurare domani martedì 12 dicembre alle 11 e 30 in Via San Carlo 116 a Caserta il più innovativo intervento realizzato da un'amministrazione giudiziaria per valorizzare un bene sotto sequestro. 

 
L'intervento, realizzato grazie al coordinamento progettuale e scientifico di Nomos Value Research e con la direzione artistica di INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana, ha avuto come obiettivo la valorizzazione dell'area e la sua apertura alla città di Caserta. 

La realizzazione del progetto è stata fortemente voluta dall'amministrazione giudiziaria affidata ai commercialisti Domenico Posca e Pietro Bevilacqua  e dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - Collegio Misure di Prevenzione presieduto dal giudice Massimo Urbano, che stanno curando l'ultimazione dei lavori nelle more del processo che ha portato al sequestro dell'autorimessa. Con l'obiettivo di garantire continuità nei lavori, posti di lavoro e far fruire l'immobile da parte della popolazione residente, si è deciso di dare a questo luogo non solo la funzione di autorimessa, ma anche di luogo vivo di socialità e cultura.
 
Si tratta di un cantiere privato completamente abbandonato trasformato in uno spazio al servizio della città, sviluppato su tre livelli interrati dove trovano posto un parcheggio orario con oltre 100 posti auto, più di 180 box privati e una piazza resa disponibile alla libera fruizione di tutti i cittadini. Per una maggiore integrazione dell'opera nel contesto cittadino è stato realizzato un intervento di street art da parte dell'artista di fama internazionale Gola Hundum che ha ritratto immagini di piante cui l'autore si è ispirato esplorando la botanica presente nella vicina Reggia. 

L'opera figurativa, intitolata "Venti e Correnti", di circa 400 metri quadrati, si estende sulle strutture del piano interno del garage e quelle che emergono esternamente nella piazza adiacente il Parco delle Amache tra Via San Carlo, Via Galileo Galilei, Corso Trieste e Via Cristoforo Colombo, nel centro della città.

 
"Questo progetto - dichiarano il Presidente di Nomos Mario Suglia e il Vice Presidente Roberto Race – nasce dall'esigenza di creare una nuova percezione dell'area a seguito di problematiche giudiziarie che hanno coinvolto la proprietà. L'attività che sta svolgendo l'Amministrazione Giudiziaria in termini di recupero e conclusione dei lavori, va supportata con un'azione positiva che riguarda l'immobile al fine di farlo percepire parte attiva del territorio e luogo di servizio, di cultura e di incontro. Da qui, il progetto di ospitare una importante opera di street art e di rendere la piazza un luogo per realizzare eventi di artisti di strada per ridare vivacità sociale e culturale all'intero territorio circostante. Un'azione positiva per il territorio voluta dalla Stato per la comunità. In questo modo si produce valore sia all'immobile che al territorio circostante".

"Il lavoro dell'artista - dichiara il direttore scientifico di INWARD Luca Borriello - nasce innanzitutto dalla definizione del tema: portare in uno spazio, spesso percepito come inquinato, elementi e raffigurazioni naturali. Da qui la scelta dell'artista e dell'opera. L'artista prima di definire il soggetto ha visitato la Reggia di Caserta, le piante dei suoi giardini e, ispirandosi a queste, ha scelto il soggetto dell'opera. Inoltre, per dare ulteriore forza al progetto, abbiamo voluto che l'opera fosse realizzata con vernici particolari che hanno la capacità di assorbire gli elementi inquinanti dell'aria circostante: l'opera diventa così non solo visiva ma anche "attiva" del tema ispiratore: la natura".

"Con quest'opera- dichiara Gola Hundun- ho voluto creare un ponte verde tra il giardino del  Parco delle Amache adiacente e l'area destinata al garage.
Nell'immaginare l'opera, nel corso della sua realizzazione, ho avuto modo di scoprire il meglio della natura del territorio ed ho creato un legame con la Reggia di Caserta, con le sue fontane e sull'incontro tra le foglie che cadono nello specchio d'acqua e le piante acquatiche che le popolano."



Ulteriori spunti di approfondimento:

L'opera
Per l'ideazione dell'opera, Gola Hundun si è ispirato alle tipologie botaniche della città di Caserta e della Reggia Vanvitelliana. La flora diventa icona del dialogo tra i due mondi, quello di superficie e quello interrato, con raffigurazioni differenti ma intrecciate l'una all'altra (vegetazione sui volumi emergenti nella piazza e fusti e radici al piano interrato del parcheggio sottostante), ma anche del legame tra il parco del Garage San Carlo e il contiguo Parco delle Amache.
Per realizzare le opere è stato utilizzato un particolare tipo di vernice: quelle di "Airlite", una pittura naturale al cento per cento che, attraverso l'energia della luce, attacca gli agenti inquinanti trasformandoli in minerali innocui, riducendo la concentrazione delle particelle di ossidi di azoto presenti nell'aria e favorendo, così, la diminuzione dell'inquinamento atmosferico fino all'88,8%. Il principio attivo di Airlite agisce in un modo molto simile a quello della fotosintesi clorofilliana delle piante: dipingere una superficie di 400mq come quella di via San Carlo equivale a piantare 400 alberi ad alto fusto nella stessa area.


Profilo dell'artista Gola Hundun
Nato a Cesena nel 1982, indaga nel suo operare il rapporto tra umanità e biosfera. Ancor prima dell'apprendistato artistico presso il Liceo Artistico di Ravenna, già all'età di dodici anni inizia la sua attività di street artista quale esecutore di graffiti con la tecnica del lettering sui muri della sua città, per rivolgersi ben presto, a partire dai quattordici anni, ad un'attività artistica rivolta ad una ricerca illustrativa e pittorica.
Successivamente, si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove consegue la laurea nel 2006. Dal 2004 si trasferisce a Barcellona (dove oggi vive e lavora), dove viene influenzato dagli artisti locali che operano nell'ambito della street art e che lo inducono a riprendere la sua originaria attività di artista muralista. Il primo decennio degli anni 2000 rappresenta per lui un periodo di ricerca e di crescita che lo vede muoversi tra Italia, Spagna e tutta Europa, fino al 2010, quando trascorre un semestre di residenza in Quebec. Da lì la sua attività si espande in senso globale portando la sua presenza in Brasile (2010), Palestina (2011), Russia e Giappone (2012), Kazakistan (2013) e U.S.A. (2014).


Nomos Value Research
Nomos è una società di advisory che accompagna imprese e territori nel disegno, nello sviluppo e nella comunicazione del loro processo di valore. Tre sono le sue aree di attività: Value Research è l'area di Nomos che si occupa di ricerca, progettazione e creazione di valore per imprese e territori, un'attività di guida strategica finalizzata allo sviluppo patrimoniale e alla condivisione del significato dell'impresa con mercato e stakeholder; l'area Advisory di Nomos supporta le PMI italiane nella costruzione di operazioni di finanza straordinaria (private debt e private equity),
partendo sempre dalla lettura strategica dell'impresa o del progetto di investimento; la Value Communication è l'area che si occupa della narratività delle imprese e dei territori: la comunicazione è determinante nel processo di costruzione del valore dell'impresa e del territorio. La correttezza, la tempestività e la trasparenza dei dati, la chiarezza e la bellezza nella rappresentazione e nel racconto dell'impresa caratterizzano l'operato dell'area Value Communication di Nomos.

INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana
INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana, attivo da più di dieci anni in Italia ed in Europa, svolge ricerca e sviluppo nel campo della creatività urbana (street art, urban design, graffiti, muralismo), operando con un proprio modello nazionale di valorizzazione nei settori Pubblico, Privato, No Profit ed Internazionale. INWARD tramite la piattaforma permanente Streetness propone analisi, consulenza e promozione nel campo della creatività urbana, puntando su una scuderia dei migliori street artisti italiani ed esteri nel sistema dell'arte contemporanea, sviluppando linee speciali di produzione industriale, come ad esempio Street Nartist, Quarantotto Segnalibri, Carpisa Tattoo Street Art, Ad Majolica – Museo Diffuso delle Maioliche della Street Art, Monograff – Street Art Graphic Novel ed Alephactory – La Fabbrica delle Lettere.



Il libro sul nulla che conquista di Paolo Albani


Il libro sul nulla che conquista di Paolo Albani

Lo scrittore Paolo Albani, autore di "Il complesso di Peeperkorn. Scritti sul nulla", Italo Svevo Edizioni


E' uscito nella Collana "Piccola Biblioteca di Letteratura Inutile" (Italo Svevo Edizioni) diretta da Giovanni Nucci, "Il complesso di Peeperkorn. Scritti sul nulla", l'ultima opera letteraria di Paolo Albani, scrittore, poeta visivo e performer italiano.  

Questo libro non parla di niente, cioè parla del nulla nelle sue più autorevoli forme ed esemplificative espressioni. Ma lo fa, stranamente, con grande cognizione. Ci sono dietro Thomas Mann e Fred Buscaglione, ovviamente Manganelli, Cortázar, Mallarmé, Queneau e Jaroslav Haˇsek. Ma è come se non ci fossero.

Pieter Peeperkorn, personaggio della Montagna incantata, o magica, di Thomas Mann, è un ricco olandese delle colonie, un pò di colore, un uomo di Giava, un piantatore di caffè. Peeperkorn ha il dono ‒ dice Mann ‒ di parlare senza dire niente. Certe volte le sue frasi non sono neanche pronunciate. Non aveva detto un bel niente, commenta Mann, ma la sua testa aveva senza alcun dubbio un aspetto così importante, la mimica e i gesti erano stati talmente decisi, penetranti, espressivi che tutti credevano di aver udito cose notevolissime. 

La copertina del libro di Paolo Albani, a cura di Maurizio Ceccato

Per scrivere di nulla, tentazione fortissima per qualsiasi scrittore dotato di un minimo di senno, amore per la propria lingua e cognizione sulla realtà in cui è costretto a vivere, ci vuole un certo coraggio. Niente di meglio, per una simile impresa, che un cultore di Letteratura Potenziale e di Patafisica. Dovrà metterci tutta la sua capacità di concentrazione, o d’astrazione, e scrivere dei riferimenti molto dotti riguardo a qualcosa che, in effetti, non c’è. Ma il lettore non deve spaventarsi, questo libro si legge come se nulla fosse.

Francesca Caggiati


Procaccini al suo esordio letterario con l'Abaco dei sentimenti confusi


Procaccini al suo esordio letterario con l'Abaco dei sentimenti confusi
La copertina del libro di Giuseppe Procaccini "L'abaco dei sentimenti confusi", Gaffi Editore


Esordisce con una raccolta di novelle dal titolo "L'abaco dei sentimenti confusi" (Gaffi Editore), Giuseppe Procaccini: un passato da Prefetto, Vice Capo della Polizia e Capo di Gabinetto per conto di tre Ministri dell'Interno, solo per citare alcuni dei suoi importanti incarichi. 

Una raccolta di dodici novelle che si susseguono senza una sequenza organica, un pò “indisciplinate”: città e luoghi diversi, ambienti veri e fantasiosi, personaggi disparati, passato, presente e futuro, si incrociano e cavalcano, come a rincorrersi: tra sogno e realtà.

Il tempo della narrazione è contemporaneo, tranne la breve incursione del racconto “Il fratello”: dalla storia di una moneta antica il lettore viene precipitato a Patrasso, agli albori del cristianesimo. In tutte le novelle la personalità complessa dell’autore, grazie a uno stile inconfondibile e confidenziale, tiene aperta una delicata linea di comunicazione con chi legge. 

Procaccini affronta temi drammatici e leggeri, senza smettere mai di essere autentico: nel racconto “La confessione”, in una pigra giornata napoletana, un uomo di successo sfruttando un’amara autoironia, fa i conti con il suo passato, prendendone finalmente coscienza; ne “Il parapioggia“ ambientata a palazzo Chigi, racconta una storia un pò umoristica e leggermente dissacrante, ma soprattutto esemplificativa delle dinamiche burocratiche ed umane, in una ricostruzione fedele dei luoghi e degli atteggiamenti del “potere”.

Denigrare o compatire sono sentimenti mai espressi, ma sempre sfiorati con delicatezza: in tutte e su tutte le novelle il dato prevalente è il rispetto della condizione umana, con le abitudini, le piccinerie, i sogni e le fatiche, la fortuna e l’amaro destino di ciascuno. Eppure è proprio questa condizione umana a dare coraggio, a restituire, se non fiducia, speranza.

Francesca Caggiati

domenica 10 dicembre 2017

L'Estate Indiana di Mauro Casiraghi


L'Estate Indiana di Mauro Casiraghi


Il libro di Mauro Casiraghi "Estate Indiana" (Gaffi Editore)


In libreria dal mese scorso l’ultimo libro di Mauro Casiraghi dal titolo “Estate Indiana” (Gaffi Editore), sta ottenendo un riscontro oltre le aspettative e già si parla di un'imminente ristampa. 

Incentrato su un tema tabù come l’incesto, il romanzo ha come protagonista Peter, fin da ragazzo divorato da un sentimento non solo fraterno per la sorella Celeste
Per sfuggire a questa passione, che lo stava travolgendo, sceglie di allontanarsi e di andare a vivere in Canada sulle rive solitarie di un lago, ma un incidente occorso al padre lo costringe a rincontrare la sorella e a partire insieme a lei. 
Un ritorno a casa che si svolge in un tempo sospeso, quasi irreale, lungo quel confine misterioso che separa la vita dalla morte e che vede lo sbocciare di un amore intenso e coinvolgente. 
Il romanzo stringe i due protagonisti ai nodi essenziali della vita - i conflitti familiari, la perdita, la ricerca di una identità – oltrepassando il confine che si erano imposti. È il preludio a una nuova vita che si svelerà soltanto alla fine del viaggio, in un radioso giorno di estate indiana. 

Lo scrittore e sceneggiatore Mauro Casiraghi

Casiraghi dopo la laurea in Lettere in Canada, si diploma in sceneggiatura a Roma, dove vive e lavora scrivendo per il cinema e la TV. Con un suo precedente romanzo, “La camera viola” (Fazi) - libro tradotto in inglese e distribuito anche all'estero - vince i premi letterari Carver e Carlo Cassola.

Francesca Caggiati

Arte: un imponente dipinto di Francesco Guadagnuolo, per invocare “Pace” in Medio Oriente

Un imponente dipinto di Guadagnuolo, per invocare "Pace" in Medio Oriente

Il Presidente americano Donald Trump, su Twitter, ha confermato di aver rispettato la propria promessa elettorale. 

Questo in riferimento all'avviso di voler spostare l'Ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme e di riconoscerla come Capitale di Israele.

Questo ha portato nuovi conflitti tra Palestinesi e Israeliani con morti e feriti e la rivolta su tutto il Medio Oriente.  

Al noto artista Francesco Guadagnuolo che è stato sempre sensibile, sul mai risolto problema mediorientale e sull'attesa ancora di quella tanto invocata speranza di pace, gli è stato chiesto di presentare in diverse città europee il suo imponente dipinto che misura 175 per 400 centimetri dal titolo Pace in Terra Santa

L'arte si sa è un modo di sensibilizzare gli animi, dove c'è un problema politico, la cultura potrebbe avere la sua parte e portare alla riflessione, alla calma per riprendere il dialogo.

Il dipinto rappresenta oltre 50 figure in un multiforme apparato scenico, dove si commemora la morte e si celebra la vita, il continuo contrasto di libertà dalla brutalità della violenza e dall'odio.

Dice l'artista, nell'intervista: «Finiamo questo massacro con morti e feriti e passiamo alla convivenza civile, ritorniamo subito al dialogo». Per capire il suo impegno bisogna risalire ai suoi incarichi al Senato, nell'ambito dell'Intergruppo Parlamentari per il Giubileo, dove era stato chiamato a cooperare con i suoi contributi artistici fin dal 1997. 

Guadagnuolo è un artista di grosso spessore internazionale, opera tra Roma Parigi e New York, da sempre sensibile alla Pace nel mondo per questo è stato insignito nel 2010 del titolo di Ambasciatore di Pace dell'Universal Peace Federation – ONG accreditata con "Special Consultative Status" presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite.


Cinema. A 7.8.Novecento l'eros è vintage: il cinema sexy italiano nelle locandine dagli anni '60 agli anni '80

A 7.8.Novecento l'eros è vintage: il cinema sexy italiano nelle locandine dagli   anni '60 agli anni '80

A 7.8.Novecento l'eros è vintage: il cinema sexy italiano nelle locandine dagli anni '60 agli anni '80


I tre decenni d'oro del cinema erotico italiano vengono raccontati attraverso le locandine e i manifesti d'epoca dei film che hanno segnato i sogni di intere generazioni. La mostra "Cinema erotico '60, '70, '80.

Manifesti e locandine" è una proposta della XXXI edizione di 7.8.Novecento, fino a domenica 10 dicembre a ModenaFiere

Una carrellata di locandine di film per soli adulti, dagli anni '60 agli anni '80. Una mostra che racconta molto dell'evoluzione del costume nella società: dalle immagini più castigate di "Malizia" a quelle più erotiche di "Emmanuelle" e "La chiave". 


E' una delle proposte collaterali di questa edizione di 7.8.Novecento che - grazie alla collezione dell'architetto Giuseppe Di Bella e alla collaborazione di Studio Archeo900 – fino a domenica 10 dicembre espone a ModenaFiere decine di manifesti e locandine che hanno fatto la storia del cinema erotico italiano.

La macchina da presa è sempre entrata a gamba tesa nella storia della rivoluzione sessuale, in particolare tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta, con una serie di incredibili capolavori dell'erotismo che hanno influenzato i sogni di intere generazioni. "Grazie, zia" (1968) e "Cuore di mamma" (1969) di Salvatore Samperi, "Nerosubianco" (1969) e  "Drop-out" (1971) di Tinto Brass, "Il portiere di notte" (1974) di Liliana Cavani, "Salò o le 120 giornate di Sodoma"(1976) di Pasolini: sono solo alcuni dei rari manifesti originali esposti in questa mostra che rappresenta un viaggio nel microcosmo del cinema erotico, esplorando tutte le sensazioni e le implicazioni che la forza evocativa dell'eros ha restituito grazie alla settima arte.

Tra la metà e la fine degli anni sessanta alla base della politica commerciale vi era un fattore comune, ovvero la liberalizzazione dei costumi sessuali e dell'atteggiamento del pubblico nei confronti del sesso che aveva iniziato a manifestarsi in quel periodo. 

A rallentare drasticamente questo fenomeno, le leggi sulla censura che nella maggior parte dei paesi occidentali esistevano già, costituendo una misura di protezione contro la cosiddetta "corruzione morale". 

Ma già negli anni settanta il pubblico fruitore dell'intera gamma dei film "sexy" non solo era aumentato in termini di milioni di persone, ma era anche ormai composto da individui appartenenti a strati sociali molto più vasti e differenziati. 

Infine i mitici anni ottanta saranno caratterizzati da una lunga serie di commedie sexy all'italiana, spesso senza grandi pretese, alle quali si contrapporranno film come "La chiave" del 1983 del regista Tinto Bras che rappresenta uno dei migliori esempi di film erotico a soggetto. 

La mostra "Cinema erotico '60, '70, '80. Manifesti e locandine" vuole essere una perfetta sintesi di quello che cinematograficamente accadde in queati tre decenni, quando ormai le maglie della censura si erano allargate e i segni della rivoluzione sessuale, nella sua complessa rete di temi erotici e di costume si erano palesati e sparsi un po' ovunque, grazie allo sdoganamento della commedia erotica all'italiana.

A 7.8.Novecento l'antico è pop: dal design d'epoca al vintage, qui l'introvabile altrove
Con 15.000 mq di esposizione articolati su due padiglioni della fiera e nel grande atrio centrale, 7.8.Novecento accoglie quasi 250 antiquari italiani e stranieri. Qui sontuosi mobili vittoriani, statue antiche, troumeau settecenteschi, gioielli d'altri tempi convivono con il modernariato più pop. 

Un format volutamente eclettico per un pubblico che apprezza la pluralità di proposte per tutte le tasche. Grazie alla formula espositiva, che prevede anche momenti dedicati allo scambio tra espositori e commercianti, la manifestazione è diventata un punto di riferimento sia per gli operatori del settore che per i neofiti.

Per chi cerca, poi, capi e accessori con un passato da raccontare l'appuntamento è con il Vintage. Tra gli stand si trovano abiti firmati, ma anche accessori e capi di abbigliamento sartoriali di pregio non griffati: tutti, però, rigorosamente Vintage.  7.8.Novecento, infatti, racconta anche il periodo che va dagli anni '20 agli anni '80, con la moda, gli articoli da collezionismo, i profumi, gli arredi, ma anche gli  oggetti  d'uso  quotidiano in  quei  decenni. 

Per tenersi informati sulla manifestazione è possibile seguire la pagina Facebook 7.8.Novecento.

7.8.Novecento è aperta al pubblico a ModenaFiere (viale Virgilio 70/90) da venerdì 8 a domenica 10 dicembre con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00. La giornata professionale, con il deballage riservato agli operatori, è giovedì 7 dicembre dalle 8.00 alle 18.00.

Infoline: ModenaFiere, tel. 059/848380 


Nell'immagine a lato: la locandina di "Malizia", film del 1973 di Salvatore Samperi. Con un sorprendente incasso di 5 miliardi di lire è stata una delle più fortunate commedie erotiche all'italiana


venerdì 8 dicembre 2017

Il Guggenheim Museum e la Galleria d'Arte Moderna di Milano presentano "Una Tempesta Dal Paradiso: Arte Contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa"_11 aprile - 17 giugno 2018

Il Guggenheim MuseUM e la galleria d'arte modernA di milanO Presentano la Mostra d'ARTE CONTEMPORANEA DEL Medio Oriente e Nord AfricA, INAUGURAZIONE APRILE 2018

Una Tempesta dal Paradiso è l'ottava e ultima mostra della Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative

SEDE: Galleria d'Arte Moderna Milano (GAM)
INDIRIZZO: Villa Reale, Via Palestro 16, 20121 Milano, Italia
DATE: 11 aprile – 17 giugno 2018


(MILANO E NEW YORK, 8 dicembre 2017) — La GAM, Galleria d'Arte Moderna di Milano, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York e UBS presenteranno Una Tempesta dal Paradiso: Arte Contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa (But a Storm Is Blowing from Paradise: Contemporary Art of the Middle East and North Africa) dall'11 aprile al 17 giugno 2018, a Milano. La mostra rappresenta l'ultima tappa della Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative, uno speciale progetto pluriennale che mette in evidenza l'impegno del Guggenheim e di UBS a sostegno dell'arte contemporanea e della formazione attraverso un totale di otto mostre internazionali, più di 125 acquisizioni, borse di studio per curatori provenienti da tre diverse aree geografiche e un'ampia gamma di programmi destinati al pubblico. Una Tempesta dal Paradiso è stata presentata in anteprima al Guggenheim Museum di New York nell'aprile del 2016.

"In un momento critico della nostra storia, ci auguriamo che queste opere stimolino la riflessione e invitino a discutere sul mondo in cui viviamo" ha dichiarato Richard Armstrong, Direttore della Fondazione e del Museo Solomon R. Guggenheim. "Insieme ai colleghi della Galleria d'Arte Moderna di Milano e a UBS, non vediamo l'ora di presentare al pubblico europeo questa collezione di opere d'arte dal Medio Oriente e dal Nord Africa. La tappa milanese rappresenta il culmine delle mostre della serie MAP. Per questo vogliamo celebrare le opere raccolte, le relazioni promosse e le idee formulate durante i cinque anni del progetto, perché continuino a stimolarne altre a catena grazie agli obiettivi, al livello e alle aspirazioni senza precedenti della MAP. Siamo grati al nostro lungimirante collaboratore, UBS, e ai colleghi delle istituzioni con cui abbiamo collaborato in tutto il mondo, inclusi gli amici della GAM".

"Medio Oriente e Nord Africa si trovano al centro di mutamenti radicali a livello mondiale e stanno affrontando le problematiche più critiche dei nostri giorni" ha dichiarato Fabio Innocenzi, Country Head del Gruppo UBS in Italia. "Siamo fieri di aver contribuito a portare questa mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Milano per consentire ai nostri clienti, ai collaboratori e al pubblico di entrare a far parte della creativa e dinamica comunità delle arti, proprio come favoriamo il coinvolgimento informato dei nostri clienti nella complessa economia globale. Ciò costituisce un passo ulteriore nella nostra collaborazione con la GAM, alla quale UBS ha contribuito in Italia tramite un sostegno pluriennale a restauri e progetti espositivi. Ma è anche una testimonianza dell'impatto avuto dalla MAP Global Art Initiative creata da UBS e dal Guggenheim".

"Il taglio trasversale della mostra tocca i punti più caldi della nostra contemporaneità in connessione con la storia passata e presente e la varietà di iniziative collaterali sono coerenti con lo spirito di apertura e dialogo che caratterizza il messaggio culturale dei nostri musei" dichiara Anna Maria Montaldo, Direttore del Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano.

"L'interesse per l'arte contemporanea ha caratterizzato in maniera specifica i diversi progetti realizzati dalla GAM negli ultimi anni, creando un interessante confronto tra la produzione contemporanea e la collezione del museo. Inoltre, questi progetti hanno innescato il coinvolgimento di un più ampio gruppo di visitatori" ha dichiarato Paola Zatti, Conservatore Responsabile della Galleria d'Arte Moderna.

Organizzata da Sara Raza, curatrice della Guggenheim UBS MAP per il Medio Oriente e il Nord Africa, in collaborazione con Paola Zatti e Omar Cucciniello, Conservatore della Galleria d'Arte Moderna, la mostra Una Tempesta dal Paradiso è imperniata su un gruppo variegato di voci artistiche e su problematiche critiche emergenti da una regione in rapida evoluzione e al centro di una diaspora internazionale. Le opere di tredici artisti esplorano i temi interconnessi della migrazione, della dislocazione, dell'architettura, della geometria e della storia grazie a strumenti tra cui lavori su carta, installazioni, fotografia, scultura e video. Il programma presso la GAM prevede eventi pubblici e iniziative didattiche destinati a visitatori, studenti e famiglie. La mostra espone le opere dei seguenti artisti: Lida Abdul, Abbas Akhavan, Kader Attia, Ergin Çavuşoğlu, Ali Cherri, Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, Rokni Haerizadeh, Susan Hefuna, Iman Issa, Gülsün Karamustafa, Hassan Khan e Ahmed Mater.

Secondo Sara Raza "Una Tempesta dal Paradiso offre l'opportunità di uno scambio trasversale di idee in ambito scientifico, matematico e filosofico. Molte delle opere esposte in questa mostra utilizzano la geometria come metafora per misurare lo spazio fisico e quello concettuale, creando un dialogo tra struttura e forma, simbolo e astrazione, passato e presente. La mostra considera inoltre l'architettura come strumento per evocare sia la storia coloniale sia le implicazioni della globalizzazione e della gentrificazione. Questa nuova mostra presso la Galleria d'Arte Moderna di Milano interagisce con lo specifico valore storico e culturale dell'architettura dell'edificio e pone interrogativi urgenti sull'immigrazione e gli spostamenti delle persone nelle varie regioni del mondo, inclusa l'Italia". 

"La Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative mette in evidenza i nuovi protagonisti dell'arte contemporanea attivi sia all'interno, sia all'esterno dell'Europa. Lo stesso obiettivo viene condiviso dalla città di Milano, che promuove l'interculturalismo sia nelle arti, sia nella società. Milano costituisce uno snodo ideale per il pensiero creativo e pertanto è la destinazione naturale per un progetto così innovativo" ha affermato Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura di Milano.

Informazioni su MAP
La Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative si fonda, riflettendone l'importanza, sull'illustre tradizione nell'ambito dell'internazionalismo del Guggenheim e sull'impegno di UBS a favorire l'accesso diretto all'arte contemporanea e alla diffusione della sua conoscenza, contribuendo in definitiva a una trama più ricca e di più ampio respiro per i vari capitoli della storia dell'arte moderna e contemporanea. Tramite approfondite collaborazioni con artisti, curatori e organizzazioni culturali dell'Asia Meridionale e Sudorientale, dell'America Latina, del Medio Oriente e dell'Africa del Nord, l'iniziativa MAP ha consentito di ampliare la collezione del Guggenheim grazie all'acquisizione di oltre 125 nuove opere. Collaborazioni con organizzazioni culturali quali la Galleria d'Arte Moderna di Milano sono state fin dall'inizio una componente essenziale del progetto, consentendo di ampliare l'impatto creativo e la portata dell'iniziativa sia grazie a esperienze dal vivo sia attraverso fruizioni digitali. Insieme, Guggenheim e UBS riconoscono all'arte la capacità di mettere in contatto le comunità e di ispirarle, innescando il dibattito, arricchendo il presente e contribuendo a dare forma al futuro. Questa collaborazione di lunga data sottolinea l'impegno reciproco per sostenere gli artisti contemporanei più innovativi, accrescendo la visibilità delle loro opere in tutto il mondo. Per maggiori informazioni sugli artisti, i curatori e le mostre dedicate a promuovere queste opere è possibile visitare il sito guggenheim.org/MAP.

Informazioni sulla Solomon R. Guggenheim Foundation
Fondata nel 1937, la Fondazione Solomon R. Guggenheim si dedica alla promozione della conoscenza e dell'interesse per l'arte, in particolare dell'arte moderna e contemporanea, tramite mostre, programmi didattici, iniziative di ricerca e pubblicazioni. La costellazione dei musei legati al Guggenheim iniziata negli anni Settanta, quando al Museo Solomon R. Guggenheim di New York si aggiunse la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, si è ulteriormente ampliata fino a includere il Guggenheim Museum Bilbao (aperto nel 1997) e il Guggenheim Abu Dhabi (attualmente in corso di progettazione). La Fondazione Guggenheim continua a favorire collaborazioni internazionali che celebrano l'arte contemporanea, l'architettura e il design dentro e fuori le pareti dei musei per mezzo di programmi quali la Guggenheim Social Practice Initiative, la Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative e la Robert H. N. Ho Family Foundation Chinese Art Initiative. 

Informazioni su UBS e l'arte contemporanea
La lunga e solida tradizione di UBS come sponsor nel campo dell'arte contemporanea consente ai clienti e al pubblico di partecipare attivamente al dibattito internazionale sull'arte e sul mercato globale tramite la piattaforma di arte contemporanea della società. Oltre alla Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative, la vasta gamma di iniziative e programmi nell'ambito dell'arte contemporanea di UBS comprende l'UBS Art Collection, una delle collezioni aziendali di arte contemporanea più grandi e importanti del mondo, e il sostegno di lunga data alle fiere di respiro internazionale organizzate da Art Basel a Basilea, Miami Beach e Hong Kong, per le quali UBS funge da Global Lead Partner. Queste attività sono affiancate da una serie di collaborazioni a livello regionale con istituzioni tra cui la Fondation Beyeler in Svizzera, la Galleria d'Arte Moderna di Milano, il Nouveau Musée National di Monaco, il Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca e la Art Gallery of New South Wales di Sydney, in Australia. UBS fornisce ai suoi clienti notizie e informazioni sul mercato dell'arte e una guida strategica per la gestione delle collezioni d'arte e le pianificazioni ereditarie tramite l'UBS Art Competence Center. Annualmente viene pubblicato anche l'Art Basel and UBS Global Art Market Report. L'UBS Arts Forum riunisce e mette in comunicazione eccezionali talenti, fornendo una guida all'avanguardia nel campo dell'arte contemporanea. 

Informazioni sulla Galleria d'Arte Moderna di Milano (GAM)
La Galleria d'Arte Moderna è un museo civico dedicato alle collezioni ottocentesche della città di Milano e insieme al Museo del Novecento e al MUDEC - Museo delle Culture fa parte del Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano. Fondato nel 1903 nel Castello Sforzesco, il museo si trasferì nel 1921 presso la Villa Reale, costruita per Ludovico Barbiano di Belgioioso da Leopold Pollack fra il 1790 e il 1796.

La collezione permanente della GAM ospita circa quattromila pezzi, che includono opere neoclassiche, opere legate ai diversi movimenti ottocenteschi, esempi del Romanticismo, della Scapigliatura e del Realismo, dipinti divisionisti e simbolisti dei primi anni del Novecento. Il secondo piano del museo ospita due notevoli collezioni del ventesimo secolo: la Collezione Grassi (donata da Carlo e Nedda Grassi nel 1958) e la Collezione Vismara (donata da Giuseppe Vismara nel 1975).


Richard Armstrong, Direttore, Solomon R. Guggenheim Museum and Foundation
Richard Armstrong ricopre la carica di direttore del museo e della Fondazione Solomon R. Guggenheim dal novembre del 2008. Armstrong e il suo staff operano per ottimizzare al massimo tutti gli aspetti delle attività della fondazione: collezioni permanenti, programma delle mostre, acquisizioni, documentazione, borse di studio e conservazione. Precedentemente, Armstrong è stato The Henry J. Heinz II Director del Carnegie Museum of Art, dove ha prestato servizio anche come curatore capo e curatore di arte contemporanea. Dal 1981 al 1992 è stato curatore al Whitney Museum of American Art, dove ha organizzato quattro Biennali e diverse altre mostre.

Sara Raza, Curatrice della Guggenheim UBS MAP, Medio Oriente e Nord Africa
Sara Raza è stata scelta da una commissione di stimati esperti della regione come curatrice della Guggenheim UBS MAP, Medio Oriente e Nord Africa. Nel quadro della sua residenza biennale al Guggenheim di New York, Raza ha curato la terza fase della Guggenheim UBS MAP Global Art Initiative. Nata a Londra nel 1979, si è laureata in Letteratura inglese e Storia dell'arte, conseguendo poi un Master in Storia e teoria dell'arte sempre presso il Goldsmiths College, Università di Londra. Ha inoltre continuato gli studi nell'ambito del suo dottorato al Royal College of Art.

Sara Raza ha curato mostre e progetti per diverse biennali e festival internazionali, compresa la Biennale di Tashkent: Quotations from Daily Life, Art Gallery of Uzbekistan (2011); Rhizoma (generation in waiting), evento collaterale della Biennale di Venezia (2013), e Baku Public Art Festival: A Drop of Sky, Yarat Contemporary Art Space, Baku, Azerbaijan (2015). È stata anche fra i curatori della seconda Bishkek International Exhibition of Contemporary Art: In the Shadow of Fallen Heroes al Bishkek Historical Museum, Ala-Too Square, Bishkek, Kirghizistan, nel 2005.

Nel 2008 ha curato le mostre collettive Cult of Personality e New Image Making, esponendo progetti di artisti fra i quali Yael Bartana, Ergin Çavuşoğlu e Erbossyn Meldibekov per SH Contemporary, Shanghai. Ha organizzato mostre per il Maraya Art Centre, Sharjah, Emirati Arabi Uniti (EAU), fra cui le personali di Adel Abidin, Wafaa Bilal e Mohammed Kazem e le collettive Migrasophia (migrazione + filosofia) (2012) e The Beginning of Thinking is Geometric (2013). Nel 2010 ha co-curato il debutto in Nord America di Shezad Dawood al Plug In ICA di Winnipeg in Canada, e nel 2011 ha organizzato il debutto negli EAU di Ergin Çavuşoğlu's al Pavilion Downtown di Dubai. Precedentemente, Sara Raza ha diretto il programma didattico presso lo Yarat Contemporary Art Space di Baku, Azerbaijan, è stata direttrice fondatrice dei programmi di curatela all'Alāan Artspace di Riyadh, Arabia Saudita, e curatrice dei progetti per il pubblico alla Tate Modern di Londra (2006–08). È stata consulente didattica per il tour di Edge of Arabia CULTURUNNERS US (2013-1014) e membro della giuria dell'Akbank  Contemporary Artists Prize nel 2014, per il quale ha curato anche la mostra antologica (2014). Ha proposto candidati per il Jameel Prize del Victoria and Albert Museum (2012 e 2015) e per il Future Generation Art Prize della Victor Pinchuk Foundation (2014). Ha vinto l'Emerging Curator's Award dello United Kingdom Arts Council alla South London Gallery (2004) e l'11° ArtTable New Leadership Award (2016), classificandosi tra i finalisti del Walter Hopps Award for Curatorial Achievement (2015).

Sara Raza scrive per numerose riviste d'arte ed è desk editor di ArtAsiaPacific per l'Asia Occidentale e Centrale. È autrice di Punk Orientalism: Central Asia's Contemporary Art Revolution, che sarà pubblicato nel 2018 da Black Dog Publishing, Londra.

Anna Maria Montaldo, Direttore, Area Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano
Anna Maria Montaldo è il Direttore dell'Area Polo Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Milano, comprendente tre musei civici: il Museo del Novecento, la Galleria d'Arte Moderna, ed il MUDEC - Museo delle Culture.

In precedenza ha diretto i Musei Civici di Cagliari e si è occupata, tra l'altro, dell'acquisizione, del restauro e della musealizzazione della Collezione Ingrao e dell'acquisizione della Biblioteca Ingrao, nonché del progetto scientifico e allestimento di tutti i musei civici cittadini. Ha collaborato con istituzioni museali a livello internazionale tra cui il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.

Ha contribuito, attraverso la presidenza dell'A.N.M.L.I. (Associazione Nazionale Musei Locali Istituzionali), alla valorizzazione ed al riconoscimento dei musei civici italiani, collaborando con ICOM e le altre associazioni museali.

Paola Zatti, Conservatore Responsabile, Galleria d'Arte Moderna Milano
Paola Zatti dal 2011 è Conservatore Responsabile della Galleria d'Arte Moderna di Milano di cui ha curato la riqualificazione degli allestimenti storici, un nuovo progetto museografico e il restauro di un'ala del museo, occupandosi anche dell'offerta didattica e della programmazione di mostre ed eventi dedicati anche al contemporaneo.

Storica dell'arte, specializzata in Ottocento e Novecento, ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche e private italiane e straniere (Biennale di Venezia, FAI, Musée d'Orsay, Musée de l'Armée) per l'ideazione e la realizzazione di mostre e progetti museografici (raccolte storiche del Comune di Milano, Palazzo Morando e Palazzo Moriggia).

Per la GAM ha curato varie pubblicazioni e mostre temporanee dedicate ad artisti significativi sia relativamente alla collezione che nel panorama Novecentesco internazionale (Medardo Rosso, Adolfo Wildt, Alberto Giacometti).




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