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giovedì 16 gennaio 2014

Orchestra Operaia: l'idea di Massimo Nunzi per i concerti sul Tevere nella Capitale

Ogni lunedì sera un concerto diverso, con uno “special guest” diverso e sonorità diverse. Il tutto a bordo di un barcone ormeggiato sotto Lungotevere dei Mellini, in piano centro storico a Roma. È questa la mission dell’Orchestra Operaia fondata dal Maestro Massimo Nunzi, che ha iniziato il 13 gennaio con il cantautore romano Niccolò Fabi e ha già fissato i prossimi cinque appuntamenti fino a metà febbraio, con la ferma intenzione di coprire fino al mese di giugno. 

Ma prima di entrare nel dettaglio, bisogna svelare la particolarità di questa iniziativa cultural-musicale, del tutto originale nel suo manifestarsi: i concerti, infatti, si terranno come detto a bordo di un barcone sul Tevere, la versione fluviale del noto locale di San Lorenzo “Lian Club”.



Perché l’aggettivo “Operaia”? Molto semplice la spiegazione del musicista trombettista Massimo Nunzi. “Tutti i 14 musicisti che la compongono hanno ruoli egualitari e il nostro unico obiettivo è scrivere, rileggere e costruire la musica”. Un proposito davvero genuino, che si esprime rigorosamente in qualsiasi lingua, meno che in italiano. “Questo Paese offende gli artisti e la cultura”. Senza fronzoli e senza paura, lo scopo è (anche) far parlare di sé.
E visto che un’orchestra davvero operaia non poteva certo gravare troppo sulle tasche degli amanti della musica, per concorde decisione tra tutti i protagonisti di questa lodevole iniziativa, i biglietti di ingresso saranno davvero popolari: dai 5 a massimo 10 euro per godersi qualche ora di musica di qualità, al di fuori dei soliti circuiti stranoti, tornando un po’ ai tempi in cui si “faceva musica” per il gusto di farla e non con dietro una logica di 
commercio e conseguente guadagno da botteghino.

Come detto, il primo appuntamento di lunedì 13 ha visto Niccolò Fabi prestare la sua esperienza e la sua bravura. Il 20, invece, sarà il turno di una coppia immarcescibile e indivisibile come Francesco Forni e Ilaria Graziano, amanti del sound folk e blues, conosciuti in Italia e non solo visti i loro numerosi tour e concerti in tutta Europa e negli Stati Uniti. Pilar, al secolo Ilaria Patassini, romana, sarà l’ospite del 27 gennaio, quando il Barcone del Lian Club si riempirà della sua voce sensuale e delle sue sonorità ethno jazz.

Il 3 febbraio attraccherà a Lungotevere dei Mellini 7 la band di Stefano Scarfone, compositore, musicista e producer italiano ma di fama internazionale, amante del jazz e grande chitarrista. La settimana successiva ecco il 47enne Pino Marino, romano, 3 album all’attivo e uno in arrivo. Dai tempi di Folkstudio (1992) ne ha fatta molta di strada. A chiudere (col botto) l’inizio di questo calendario ancora provvisorio e incompleto, il 17 febbraio, c’è l’italo-andalusa Diana Tejera, nata a Roma da papà spagnolo e mamma italiana, scoperta da Mogol e per anni fautrice dei Plastico, mentre di recente ha collaborato – tra gli altri – anche con Tiziano Ferro.
Insomma, un cartellone ricco di nomi altisonanti per quanto riguarda il panorama jazz-blues e rock di Roma e dintorni.

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