Restano aperte per tutta l'estate, compreso il giorno di Ferragosto, le sedi di Palazzo Fava con la mostra "La Riscoperta di un Capolavoro" dedicata al Polittico Griffoni e di Santa Maria della Vita dove prosegue "Women. Un mondo in cambiamento" con gli scatti dei grandi reporter del National Geographic
Bologna, 11 agosto 2020 – "Nell'estate che celebra il turismo italiano locale e la riscoperta delle bellezze nostrane, Genus Bononiae. Musei nella città di Bologna tiene aperte le porte delle sue sedi per consentire ai bolognesi di godere della bellezza di un'opera profondamente legata alla città, che ci auguriamo possa essere scoperta anche dai turisti che transiteranno per Bologna, approfittando dei ritmi più lenti e piacevoli dell'agosto urbano". Così Genus Bononiae, che terrà aperte due delle sue sedi – Palazzo Fava e Santa Maria della Vita – per tutta l'estate, compreso il giorno di Ferragosto.
Sabato 15 dalle ore 10.00 alle 20.30 a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni di Bologna sarà possibile quindi visitare "La Riscoperta di un Capolavoro", la grande mostra che riporta a Bologna, a 500 anni dalla sua realizzazione e a 300 dalla sua dispersione, le tavole del Polittico Griffoni dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti, che proprio a Bologna, con la maestosa pala d'altare realizzata tra il 1470 e il 1472 per l'omonima cappella nella Basilica di San Petronio, diedero avvio al loro straordinario sodalizio artistico. Al Piano Nobile l'esposizione delle tavole superstiti dell'opera, oggi di proprietà di 9 Musei internazionali - National Gallery di Londra, Pinacoteca di Brera di Milano, Louvre di Parigi, National Gallery of Art di Washington, Collezione Cagnola di Gazzada (Va), Musei Vaticani, Pinacoteca Nazionale di Ferrara, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Collezione Vittorio Cini di Venezia – che hanno concesso gli straordinari prestiti, insieme alla rimaterializzazione del Polittico Griffoni grazie alle tecnologie digitali di Factum Foundation, che ha ricostruito l'opera così come doveva apparire agli occhi dei bolognesi di fine Quattrocento.
In effetti, la sezione ospitata dal secondo piano, "La Materialità dell'Aura. Nuove Tecnologie per la Tutela" a cura di Adam Lowe, Guendalina Damone e il team della Fondazione, è di straordinario interesse. In essa viene mostrato, attraverso video, immagini e dimostrazioni con gli strumenti di scannerizzazione 3D progettati dalla stessa fondazione, l'operato di Factum e l'importanza che assumono le tecnologie digitali nella tutela, registrazione e condivisione del patrimonio culturale, proprio a partire dal lavoro svolto sulle tavole originali del Polittico.
Aperto dalle 10.00 alle 19.00 invece, sempre nella stessa giornata, l'Oratorio di Santa Maria della Vita che fino al 13 settembre ospita "Women. Un mondo in cambiamento", mostra fotografica a cura di National Geographic in collaborazione con Genus Bononiae e Fondazione Carisbo: un viaggio per immagini sulla condizione femminile che attraversa ogni latitudine e 100 anni di storia delle donne, viste dall'obiettivo dei – e delle – grandi reporter della National Geographic Society. Articolata in 6 sezioni – Beauty/Bellezza, Joy/Gioia, Love/Amore, Wisdom/Saggezza, Strength/Forza, Hope/Speranza – "Women" raccoglie una selezione di immagini tratte dallo straordinario archivio del National Geographic, disegnando un viaggio attraverso un secolo di storia delle donne in tutti i continenti, con diverse prospettive e focalizzando l'attenzione sui problemi e le sfide di ieri, oggi e domani nei vari paesi ed epoche, tracciando una riflessione su passato, presente e futuro delle donne. Completa la mostra la sezione Portraits/Ritratti, scatti intimi e biografici di un gruppo iconico di attiviste, politiche, scienziate e celebrità intervistate da National Geographic per il numero speciale della rivista di novembre 2019 pubblicato ai tempi della prima donna alla direzione del National, Susan Goldberg: tra esse Nancy Pelosi, Oprah Winfrey, il Primo Ministro neozelandese Jacinda Ardern e la Senatrice a vita Liliana Segre.
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