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Arte e Cultura

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martedì 16 giugno 2020

Sculture en plein air a prova di Covid19. Riapre il Parco Beverly Pepper di Todi

Sculture en plein air a prova di Covid19

Riapre il Parco Beverly Pepper di Todi


Dopo i mesi di lockdown, l'esposizione permanente di grandi sculture dell'artista statunitense collocate nel Parco della Rocca della città umbra è di nuovo fruibile al pubblico. Un perfetto esempio di arte che dialoga con paesaggio e contesto urbano. Da poter godere senza problemi anche in tempi di distanziamento fisico

Todi, 16 giugno 2020 - Ferro, acciaio corten, inox, pietra. Sedici grandi sculture distribuite in due ettari. L'ideale per coniugare arte, cultura e nuove regole sul distanziamento fisico. Il Parco di Beverly Pepper è qualcosa di unico nel suo genere in Italia: un'immensa area verde, incastonata nel centro storico del borgo umbro di Todi, nella quale è stato costruito un percorso artistico-naturalistico, che permette ai visitatori di godere dell'interazione fra genio creativo, contesto urbano e panorami sul paesaggio circostante.

Il parco di sculture era stato inaugurato nell'autunno scorso ma ben presto l'emergenza coronavirus ne aveva imposto la chiusura. Ora riapre le porte al pubblico per quella che è a tutti gli effetti una rinascita. E le preoccupazioni che il rischio contagio impongono ai musei classici, in questo caso sono quasi inesistenti. "Una prova indiretta della lungimiranza di voler creare strumenti di fruizione artistica a cielo aperto" commenta Michele Ciribifera, presidente della Fondazione progetti Beverly Pepper "È quasi profetica la creazione di questo luogo che permette di immergersi nell'arte anche in questi momenti così particolari e delicati. Siamo certi che i cittadini di Todi e i turisti lo godranno con ancora più passione e consapevolezza, dopo le dure settimane che abbiamo lasciato alle spalle".

A ideare il Parco era stata la celebre artista statunitense, scomparsa il 5 febbraio scorso all'età di 97 anni. Dal 1972 Beverly Pepper aveva fatto di Todi la sua seconda patria, sede di vita e lavoro. Per questo ha voluto donare alla cittadinanza alcune delle sue opere. Lei personalmente ha costruito il percorso di visita e deciso dove collocare le sculture, dopo uno studio approfondito sulle visuali e sulla situazione orografica, fedele al concetto base della ricerca dell'artista: il rapporto tra opera d'arte e luogo di fruizione.

Un dono alla cittadinanza peraltro fruibile da tutti. Il parco infatti è ad accesso gratuito. È prevista una serie di visite guidate per scoprire i segreti del parco e dell'attività creativa dell'artista. Il programma partirà domenica 21 giugno, nell'ambito della Festa della Musica di Todi, con una visita guidata mattutina e una performance di Opera Lirica per soprano e basso dove lo scenario sarà la scultura "Exodus" in acciaio inox. Si prosegue il 27 e il 28 giugno con un weekend di visite guidate gratuite "All'Arte Aperta", una passeggiata panoramica tra natura, arte ambientale e scorci di medioevo in totale relax.

"Le visite – spiega Elisa Veschini, vicepresidente della Fondazione – verranno effettuate in piccoli gruppi sia per permettere la migliore fruizione delle opere e godere della loro interazione con il panorama circostante, sia per garantire il rispetto delle regole previste per la Fase 3 post emergenza coronavirus". Inoltre, per il mese di settembre, la Fondazione e il Comune di Todi hanno in serbo grandi sorprese, che vedranno celebrare l'artista statunitense attraverso le sue opere di Land Art, dislocate su territorio nazionale, in un dialogo tra le sculture monumentali e le arti performative, incluse ovviamente quelle del Parco di Todi.

La grande area verde nella quale si sviluppa il parco congiunge due importanti punti della città: il Tempio rinascimentale di Santa Maria della Consolazione e la chiesa di S.Fortunato, passando per la Rocca, punto più elevato del centro storico di Todi. Tra le opere esposte, alcune di quelle che più hanno contribuito a fare di Beverly Pepper una delle scultrici contemporanee più note in tutto il mondo. Come le due San Martino Altars (1993) e la riedizione delle Todi Columns, quattro sculture monumentali alte dagli 8 ai 12 metri, che nel 1979 erano state collocate al centro della tuderte Piazza del Popolo. La notizia aveva fatto il giro del mondo, tanto da essere poi esposte a Washington durante la conferenza internazionale di scultura (1980), al Brooklyn Museum of Art di New York nel 1987 e poi di nuovo in Italia alla Biennale di Venezia nel 1996 e a Firenze nel 1999. Nel parco trova posto anche una serie di panchine scultoree disegnate dalla stessa artista: lunette in pietra serena, collocate in punti di sosta precisi (i più panoramici). Un modo per rendere attivo il ruolo dei visitatori e di metterli in relazione con l'ambiente circostante.

"Le opere esposte in modo permanente nel Parco di Todi, prese nel loro insieme, offrono una panoramica dello sviluppo stilistico che solo pochi giardini e parchi dedicati alle sculture di un unico artista possono dare" spiega Joseph Antenucci Becherer, docente di Storia dell'Arte dell'università di Notre Dame e uno dei massimi esperti di giardini dedicati a singoli artisti. "La collezione e il parco danno il loro contributo a tutta quella serie di luoghi d'incontro esclusivi all'aperto, come quelli dedicati a Henry Moore e Barbara Hepworth in Inghilterra o a Isanu Noguchi in California, che consentono di riflettere in maniera profonda sugli scultori che lavorando negli spazi all'aria aperta. La donazione, questa collezione e il parco sono a dir poco storici. Essi arricchiscono l'Umbria con la presenza permanente dell'artista, ma, fatto ancora più importante, offrono al mondo un ambiente idilliaco, per apprezzare pienamente il percorso artistico di uno dei più intensi scultori dell'arte contemporanea. Dal punto di vista culturale, si tratta di un dono trasformazionale per la città e la regione intera. E il regalo di Beverly Pepper diventa, a sua volta, il dono di Todi al mondo".

sabato 13 giugno 2020

Debutta "DYLAN DOG. OLDBOY 1": una serie in cui ritrovare il Dylan Dog che è sempre stato e che ci ha fatti innamorare

Debutta in edicola il 13 giugno

DYLAN DOG. OLDBOY 1

Maxi Dylan Dog cambia pelle: si rinnova graficamente e diventa bimestrale, proponendo due storie inedite del classico Indagatore dell'Incubo

Una serie in cui ritrovare il Dylan Dog che è sempre stato e che ci ha fatti innamorare

 

Nel fumetto, come in altre forme narrative, è più importante preservare le caratteristiche base di un personaggio o sperimentare formalmente? E se invece a volte, come nel caso di Dylan Dog – un personaggio destinato a cambiare incessantemente pelle, muoversi in tutte le direzioni narrative possibili e immaginabili, senza assolutamente prescindere dalle sue peculiarità e dai suoi presupposti – le due cose potessero andare di pari passo?

 

È a partire da questa premessa che arriva in edicola, curata da Franco Busatta e con la supervisione di Tiziano Sclavi e Roberto Recchioni, la nuova serie Dylan Dog. Oldboy, che prende il testimone dal "vecchio" Maxi Dylan Dog Old Boy rinnovandosi completamente, a partire dalla veste grafica creata da Fabrizio Verrocchi.

 

Un luogo in cui ritrovare il Dylan Dog che è sempre stato e che ci ha fatti innamorare, dedicato però anche a chi dell'Indagatore dell'Incubo vuole leggere ogni storia.

 

Nell'editoriale che introduce l'albo, Roberto Recchioni, curatore della serie regolare, spiega: "Quando con Tiziano Sclavi abbiamo deciso di dare il via al rinnovamento dylaniato, uno dei primi punti sul nostro programma era quello di dare un'identità univoca a ogni pubblicazione editoriale della grande famiglia dell'Indagatore dell'Incubo (…). Oggi il Maxi Dylan Dog non esiste più e, al suo posto, nasce il Dylan Dog: Oldboy (scritto tutto attaccato). È più snello (due storie invece che tre), esce più spesso (bimestrale invece che quadrimestrale) e continua a essere molto conveniente. Una nuova formula che vi garantirà ben dodici storie all'anno per chi di Dylan non ne ha mai abbastanza, per quelli che cercano un "numero uno" per cominciare a leggerlo, e per i lettori che vogliono ritrovare il Dylan classico, quello concepito dal Tiz nel 1986".

 

Il debutto dell'albo n. 1 è fissato per il 13 giugno con due storie innovative e sorprendenti che hanno per protagonista il Dylan che esordì nel 1986. Due racconti firmati rispettivamente per i testi da Gabriella Contu e Barbara Baraldi e per i disegni da Montanari & Grassani. Le copertine sono invece opera dei Cestaro Bros.

 

Ne Il migliore dei mondi possibile, un vecchio Dylan, rinchiuso in prigione, ricorda il passato: una Londra smagliante e futuristica, dove tutti sono giovani, belli, perfetti. A un certo punto, però, l'Old Boy si rende conto che gli anziani sono completamente scomparsi. Ma perché tutti i londinesi indossano occhiali scuri? Cosa succederebbe se li togliessero?

 

La solitudine del serpente ci ricorda invece come certe vite scorrono via, fugaci come un colpo di rasoio. Lasciare un segno del proprio passaggio è un sogno per molti, ma diventa un incubo quando nelle strade di Londra si scatena la furia omicida di un killer invisibile, di cui nessun testimone sembra ricordare la faccia. Bloch coinvolge allora l'Inquilino di Craven Road in una delle sue indagini più paradossali…

  

DYLAN DOG

OLDBOY 1

 

Formato: 16x21 cm, b/n

Pagine: 192

Codice a barre: 977182645204500039

Copertina: Raul e Gianluca Cestaro

 

Il migliore dei mondi possibile

Soggetto e sceneggiatura: Gabriella Contu

Disegni: Montanari & Grassani

 

La solitudine del serpente

Soggetto e sceneggiatura: Barbara Baraldi

Disegni: Montanari & Grassani

 

Prezzo: 6,50 euro

 

Uscita: 13 giugno



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Covid-19: l'impegno civico degli italiani raccontato da Fondazione Italia Sociale

CIVIC ACTION: FONDAZIONE ITALIA SOCIALE RACCONTA L'IMPEGNO CIVICO DEGLI ITALIANI

Fino al 16 giugno associazioni, imprese e singoli cittadini possono aderire a Civic Action, l'iniziativa di Fondazione Italia Sociale, che raccoglie i migliori esempi, storie e progetti di valore civico e sociale che si sono sviluppati durante l'emergenza Covid-19, ma non solo  

A conclusione dell'iniziativa Fondazione Italiana Sociale realizzerà un e-book consultabile da tutti online

 

Milano – giugno 2020 – Scoprire, selezionare e far conoscere i migliori progetti di impegno civico che sono nati e si sono sviluppati anche in seguito all'emergenza legata al Covid-19, ma che potranno essere replicati e sviluppati anche nel "post-emergenza": è l'obiettivo di "Civic Action", l'iniziativa di Fondazione Italia Sociale, che intende raccogliere e raccontare le storie positive di associazioni, aziende e singoli cittadini, protagonisti di progetti dal valore civico e sociale.

 

Per partecipare bisogna accedere alla piattaforma digitale https://action.becivic.it/ entro le 23:00 del 16 giugno 2020 e condividere le proprie storie e iniziative. Civic Action, lanciata il 26 maggio scorso da Fondazione Italia Sociale, insieme a Onde Alte e Sky Tg24, è aperta a tutti, singoli cittadini, organizzazioni, associazioni, imprese senza limiti anagrafici, geografici o di alcun genere.

I progetti rientreranno all'interno di queste aree: arte e cultura, formazione scolastica, ambiente, governance, viaggi, solidarietà in azione, media e intrattenimento, economia e lavoro, salute e benessere.

 

A conclusione dell'iniziativa, Fondazione Italia Sociale realizzerà un e-book, disponibile per tutti online, che racchiuderà tutto il percorso della Civic Action, i profili dei protagonisti e le storie e buone pratiche più interessanti. Tra queste, 5 saranno selezionate per essere raccontate dai protagonisti in un incontro live su SkyTg24. 

 

Gianluca Salvatori, segretario generale di Fondazione Italia Sociale, osserva: "Con Civic vogliamo raccogliere esperienze che contribuiscono allo sviluppo di cultura civica nel nostro Paese. Non è un concorso e neppure un bando. Più semplicemente, un progetto culturale (o meglio il suo avvio) per far emergere storie di persone e organizzazioni impegnate concretamente a tenere vivo lo spirito civico nelle nostre comunità. Il tema è vasto e non intendiamo condizionare i partecipanti con una nostra definizione di civismo. Anzi, la raccolta di segnalazioni è un modo per aiutarci a comprendere che cosa oggi in Italia viene associato al termine "civismo". Dopo una lunga assenza, si torna a parlare di senso civico e crediamo utile riflettere sui significati e gli esempi in cui questo tema viene declinato. Ascoltando prima di tutto".

 

Civic Action è parte di "beCivic", progetto culturale multicanale promosso da Fondazione Italia Sociale, con lo scopo di dare un nuovo volto e entusiasmo all'impegno della società civile italiana per il bene comune. – instagram: @be_civic

 

 

Fondazione Italia Sociale è una fondazione di diritto privato, costituita con la legge di riforma del Terzo settore (legge 106/2016) e operativa da marzo 2018. È nata per favorire lo sviluppo del Terzo settore in Italia attraverso il sostegno a progetti nazionali diretti ad affrontare i problemi sociali di maggiore impatto, in particolare sulla vita delle persone più svantaggiate. Questa missione si basa sulla consapevolezza che le comunità con un alto livello di responsabilità civica e coesione sociale sono anche quelle con maggiori possibilità di svilupparsi economicamente e con le migliori opportunità occupazionali.

 

Fanno parte di Fondazione Italia Sociale: Aon Italia S.p.a., Artefice Srl, Banca Mediolanum S.p.A., BCG – The Boston Consulting Group S.p.A., Class Editori S.p.A., Comin & Partners, Deloitte Italy, S.p.A., Fondazione Adriano Olivetti, Fondazione Etica, Fondazione Noi-Legacoop Toscana, Gatti Pavesi Bianchi – Studio Legale Associato, Iccrea Banca S.p.A., Iccrea Banca, Intek Group Sp.A., Intesa Sanpaolo, Italiana Petroli S.p.A, Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A., KME Italy SpA, KPMG S.p.A., Lottomatica Holding S.r.l., LUISS, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali – Guido Carli, Pedersoli Studio Legale, Pirelli, Poste Italiane, Sec Newgate, Smemoranda Group, TBWA Italia, Unicredit Foundation.



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