CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Arte e Cultura

Cerca nel blog

sabato 29 luglio 2017

Cracking Art sbarca per la prima volta all’Isola d’Elba con un’invasione di granchi rosa al Cavo per sostenere il progetto di riapertura del cinema di Cavo | Anch’io ho preso un granchio!

Anch'io ho preso un granchio! 

Cracking Art sbarca per la prima volta all'Isola d'Elba con un'invasione di granchi rosa al Cavo per sostenere il progetto di riapertura del cinema di Cavo

"Anch'io ho preso un granchio!" è un'iniziativa popolare nata dalla passione di villeggianti e residenti, insieme al collettivo artistico Cracking Art, per far rinascere il cinema all'aperto del Cavo.

La passione per il cinema e l'amore per il Cavo hanno prodotto sulle spiagge e nelle strade del piccolo paese sulla punta est dell'Isola d'Elba una pacifica e allegra invasione di granchi fucsia realizzati dal collettivo artistico Cracking Art per il progetto "Anch'io ho preso un granchio!".

Per la prima volta i coloratissimi animali di Cracking Art sono sbarcati sull'Isola d'Elba con una missione importante: raccogliere fondi per sostenere l'iniziativa di riapertura dell'ex cinema all'aperto di Cavo, che non è riuscito a sopravvivere alla rivoluzione digitale ed è chiuso e abbandonato da anni. 

E così, in perfetta sintonia con l'obiettivo della rigenerazione urbana, i granchi di Cracking Art saranno donati a chi darà un contributo minimo di 20 euro per la causa del nuovo cinema di Cavo.

Cracking Art
Il movimento Cracking Art nasce nel 1993: l'intenzione è quella di cambiare radicalmente la storia dell'arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che, unito all'utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici, mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. 

Dalle ultime installazioni internazionali in Cina e a Dubai, da quelle a Milano sui Navigli e al Castello Sforzesco, alle calli di Venezia, alla Reggia di Caserta, per citare solo alcuni luoghi, Cracking Art arriva così anche per la prima volta all'Isola d'Elba e, in particolare, proprio al Cavo.

L'animale scelto da Cracking Art per il Cavo è il granchio rosa, sia perché il granchio si presta molto bene ad essere diffuso sulle spiagge, nel mare, sui muri, sui balconi, in cima agli alberi delle barche e in tanti altri luoghi dove può essere facilmente visibile e collocabile; sia perché il colore rosa/fucsia spicca in modo squillante sui colori della meravigliosa natura del Cavo.

Il progetto
Ad occuparsi della raccolta dei fondi e della promozione delle iniziative è un apposito Comitato, costituito per l'occasione e formato sia da villeggianti sia da cavesi, registrato e senza scopo di lucro, con l'obiettivo sociale di riaprire il cinema. La partecipazione è aperta a tutti.

Sono stati aperti una pagina FB dedicata all'iniziativa (@cinemacavo - Cracking Cinema Cavo) sulla quale chiunque può chiedere informazioni mandando un messaggio o scrivendo un post, e un account Instagram (cracking_cinemacavo), sul quale seguire la progressiva invasione di granchi in paese e oltre.

L'iniziativa, naturalmente, ha anche il fine di attirare sponsor e investitori per raccogliere fondi più velocemente e consentire l'apertura del cinema già nella prossima estate. L'intenzione è quella di ampliarne le potenzialità di aggregazione al di là delle proiezioni cinematografiche e della stagione estiva, creando uno spazio multifunzionale idoneo a ospitare anche presentazioni, incontri e piccoli spettacoli.

Allo stato attuale infatti l'ex cinema versa in condizioni di totale abbandono, pur trovandosi nel centro del paese proprio di fianco al campo sportivo e alla Chiesa. È necessario un intervento significativo di rifacimento, sia strutturale, sia per quanto riguarda schermo, proiettore e sedie. Una prima stima di budget, già piuttosto dettagliata, ha portato a ipotizzare oltre 50.000 euro di costi da sostenere.

I granchi rosa sono disponibili al Cavo nei seguenti negozi/esercizi: Hotel Maristella (reception), Anniluce, Giornalaio, Emporio Profumo di Mare, Ferramenta/Nautica, Supermarket Conad (Alimentari E.F.M. srl), Ristorante Bellariva, Biglietteria Moby/Toremar




Foto: Davide Scappini


--
www.CorrieredelWeb.it

martedì 18 luglio 2017

Beni culturali: diagnosi hi-tech ENEA su statue del Museo Nazionale Romano (videonews ENEA)

ENEA ha sperimentato per la prima volta a Palazzo Altemps a Roma, una delle sedi del Museo Nazionale Romano, un'innovativa tecnica di analisi basata su sorgenti laser, sistemi ottici e detector per la diagnosi hi-tech di tre statue di epoca romana della collezione Boncompagni Ludovisi. 

La campagna diagnostica, condotta in assoluta sicurezza da un team di fisici e chimici del Centro Ricerche ENEA di Frascati, ha evidenziato le caratteristiche "nascoste" delle tre opere e permetterà ai restauratori di pianificare al meglio gli interventi di recupero.


--
www.CorrieredelWeb.it

domenica 16 luglio 2017

Dove arte, storia e natura si incontrano: il nuovo Ningbo Duao Art Museum





Nasce a Ningbo un nuovo polo d'attrazione nella scena artistica locale,
tra natura incontaminata e architettura ultra moderna
Continua la collaborazione tra Progetto CMR e HKE Group, il colosso cinese produttore di dispositivi elettrici: dopo aver disegnato la sede centrale a Ningbo, la società di progettazione integrata è stata chiamata dal gruppo cinese per la realizzazione del nuovo Duao Art Museum, immerso nel cuore di una suggestiva area di montagna alle porte di Ningbo.

Il progetto del Museo risponde al forte desiderio del cliente di dar vita ad un luogo che stimolasse la creatività e la cultura, un nuovo centro dove artisti e intellettuali si potessero incontrare per condividere idee. L'area non è stata scelta casualmente: originariamente utilizzata come granaio per immagazzinare cibo per l'esercito, è adesso destinata a diventare un incubatore di idee e di arte, il cibo per la mente per eccellenza. 

La relazione simbiotica con l'ambiente circostante è il tratto che anima l'intero progetto: l'edificio presenta un nucleo centrale dal quale si diramano sette ali, tutte verso direzioni diverse, godendo ognuna di un suo privato scorcio sul paesaggio e rendendo il museo un luogo intimo e privato, un'ideale fonte di ispirazione per gli artisti e gli intellettuali.
L'edificio si sviluppa su tre piani, ognuno con una sua specifica funzione. 

L'area espositiva è allestita al piano terra, caratterizzato anche dalla presenza di giardini di bamboo e di sculture che si mescolano perfettamente con l'ambiente circostante, sfumando il confine tra il costruito e la natura. 

Ai piedi del podio verde su cui poggia il museo è previsto un laboratorio per gli artisti, un luogo più appartato dove rilassarsi e creare immersi nella natura.
Il dialogo tra l'ambiente naturale ed artificiale continua al primo e secondo piano, connessi da una piccola corte interna che ne costituisce il cuore pulsante. 

Il primo piano è adibito per accogliere gli ospiti, con stanze private e giardini, tutte dotate di ampie finestre collocate alle estremità delle sette ali dell'edificio per permettere al visitatore di godere in pieno della vista sulle montagne e la campagna attorno. 

Il secondo e ultimo piano, per metà al chiuso e metà all'aperto, sarà invece lo spazio per gli eventi e l'aggregazione sociale. Le aree al chiuso ospiteranno sale e ristoranti, creando luoghi più appartati e tranquilli. 
   
"Il progetto del Duao Art Museum – afferma l'arch. Massimo Roj, AD di Progetto CMR - è la perfetta dimostrazione di come la Cina non sia soltanto un Paese che corre all'impazzata verso nuovi traguardi e nuovi orizzonti, ma è invece un posto dove è ancora possibile ritagliarsi dei propri spazi, per meditare e riflettere contemplando l'arte e la natura: spazi a misura d'uomo!" 
Progetto CMR
Progetto CMR è una società specializzata nella progettazione integrata, nata nel 1994 con l'obiettivo di realizzare un'architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile applicando un metodo che parte dall'analisi delle esigenze del cliente. 

La sede centrale è a Milano, ha uffici in diverse città nel mondo: Rome, Athens, Bahrain, Beijing, Chennai, Hanoi, Ho Chi Minh, Istanbul, Jakarta, Moscow, Prague, Singapore, Tianjin ed è partner di EAN - European Architect Network.

La società è strutturata in tre macro aree: architettura, ingegneria, design, che operano in modo integrato per offrire soluzioni personalizzate, innovative e sostenibili. Dal 2010 Progetto CMR è tra i primi 100 studi di architettura al mondo segnalati da BD World Architecture Top 100.

"Less ego more eco", meno interessi personali e più obiettivi collettivi, è la filosofia progettuale della società che dà anche il titolo all'ultima pubblicazione dedicata alla sostenibilità, firmata dall'arch. Massimo Roj (Editrice Compositori, 2012).

Tra i progetti recenti in Italia: la nuova sede di ING Direct a Milano, i nuovi uffici Adidas e Generali, le nuove sedi di HP a Milano e Roma, di UnipolSAI a Milano, uno spazio multi-funzione per Ferrari. Tra quelli esteri sono diversi gli sviluppi a scala urbana: i masterplan China-EU Future City a Shenzhen (4.622.000 mq) e Xiantao Big Data Valley a Chongqing (un IT park di 700.000 mq di ultima generazione, attualmente in fase di costruzione), il villaggio eco-sostenibile a Manjiangwan, disegnato seguendo i canoni di Slow City.

Massimo Roj, fondatore e Ceo di Progetto CMR
Architetto, da oltre 30 anni svolge attività di consulenza nei campi della Pianificazione degli spazi, del Disegno degli interni e dell'Architettura in Italia e all'Estero. Nel 1994 fonda a Milano Progetto CMR, azienda leader italiana nel settore delle progettazione integrata. 

La sua passione per la ricerca lo porta ad assumere numerosi incarichi scientifici. Visiting Professor all'Università di Tianjin, nel 2002 è membro del comitato scientifico di Humantec (Design for Humanization of Technology), dal 2006 fa parte del comitato scientifico di ULI (Urban Land Institute), dal 2011, grazie al suo impegno nella progettazione sostenibile, partecipa ai comitati scientifici di Eire e Assoimmobiliare, dal 2013 entra a far parte del Comitato Operativo per la Competitività Territoriale di Assolombarda.

Tra le sue pubblicazioni: "Workspace/Workscape. I nuovi scenari dell'ufficio" (2000), "WorkWideWords. Le parole del progetto" (2004), "Less Ego More Eco" (2012).



--

www.CorrieredelWeb.it

sabato 15 luglio 2017

La coinvolgente poesia di Lucia Babbo. Serata magica alla Masseria LuciaGiovanni

Uno scenario da incanto e l'incanto dei versi di Lucia Babbo raccolti nel libro Come edera tra i sassi, edito da Il Raggio Verde

È stata una festa a bordo piscina la presentazione del volume curato da Claudia Forcignanò che ha introdotto la poetessa e ha rimarcato come questa silloge segni la maturità artistica del suo poetare: "Il dolore, il sogno, la delusione, il coraggiola speranza, la passione, il sesso,l'amore, la rimembranza, la follia sono sfaccettature del caleidoscopio umano raccolto tra le pagine di Come edera tra i sassi e dietro ogni verso, fa capolino la mano di Lucia Babbo che con camaleontica classe si muove, da abile guida, trascinando con sè il lettore e mettendolo di frontead una realtà fatta di storie ordinarie e straordinarie al contempo." 

Anche la serata di presentazione da ordinario incontro culturale si è trasformata in straordinaria opportunità di incontro, di versi che sono passati dalla voce dell'autrice ad altre voci, quelle della poetessa Anna Leo, la scrittrice Maria Carmela Pati, il poeta Franco Maci a testimonianza che poi il libro non è solo di chi scrive ma di chi, avendolo tra le mani, lo fa suo. I versi di Lucia coinvolgono perché sono un canto alla vita, nonostante le miserie che talvolta ne offuscano la bellezza. 

Nel suo libro, denso di contenuti e stilisticamente elevato, è riuscita a mettere in metrica temi complessi come la prostituzione, la violenza sessuale, la tossicodipendenza, l'adozione a distanza, la maternità con il suo corollario di gioia e diffoltà che trovano la sintesi nella poesia Per te. Versi nei quali ci si riconosce e ci si compenetra come accade nella lirica Ti dissi addio dove si fa poesia il dolore e l'assenza per la perdita della madre.

Nata a Lecce il 3 gennaio 1962 da genitori abruzzesi, Lucia Babbo inizia a pubblicare le sue poesie nel 2014 con la silloge Planate dell’anima (ed. Pagine), seguita da Incedi Piano e Perle d’Ebano (Albatros) con cui partecipa a numerosi concorsi classificandosi tra primi posti e ricevendo svariati riconoscimenti, come ad esempio il premio “Mario Arpea” (2014, 2015, 2016) di Rocca di Mezzo, “Vitruvio” (2016) di Lecce, “San Benedetto nel cuore” (2017) di San Benedetto del Tronto e, recentemente il Premio De Finibus Terrae. 

Laureata in Lingue e Letterature Straniere conseguita presso l'Università del Salento, dopo alcune supplenze nelle scuole, inizia a lavorare nell'impresa di costruzioni di famiglia dedicandosi alla poesia, una poesia che legge il quotidiano così come i sentimenti più intimi. "Tra anafore, similitudini, metafore, chiasmi, il verso e la metrica si piegano al volere della penna dell'autrice - scrive ancora la curatrice - raggiungendo elevati livelli stilistici frutto di un talento puro che incontra la propria dimora ideale in una disincantata osservazione della realtà che parte dall'introspezione e approda nella calda alcova delle emozioni più intime".“

venerdì 14 luglio 2017

La GRANDE ARTE arriva al CINEMA in autunno con Hokusai dal British Museum, Loving Vincent, Bosch, Canaletto a Venezia e Julian Schnabel. A Private Portrait

LA NUOVA STAGIONE DELLA GRANDE ARTE AL CINEMA

presenta

LA VIA DELL'ARTE TRA ORIENTE E OCCIDENTE


I MUSEI PIU' ACCLAMATI DEL MONDO E GLI ARTISTI PIU' AMATI
DI SEMPRE PROTAGONISTI SUL GRANDE SCHERMO
PER PERCORRERE LA VIA DELL'ARTE TRA I CAPOLAVORI
DELLA CULTURA OCCIDENTALE E QUELLI DELL'ESTREMO ORIENTE

Il British Museum di Londra con il più famoso pittore giapponese di tutti i tempi, Hokusai,
il Prado di Madrid con i sogni, gli incubi e gli animali esotici di Bosch, la Venezia di Canaletto,
le pennellate di Loving Vincent con la passione di Van Gogh per il Giappone
e l'arte eclettica di Julian Schnabel arrivano nelle sale dal prossimo autunno


 "Non è quasi una vera religione quella che ci insegnano questi giapponesi così semplici che vivono in mezzo alla natura come se fossero essi stessi dei fiori? Non è possibile studiare l'arte giapponese, credo, senza diventare molto più felici, senza tornare alla nostra natura nonostante la nostra educazione e il nostro lavoro nel mondo della convenzione" 
Vincent Van Gogh al fratello Theo, 24 settembre 1888


Provate a immaginare di entrare in alcuni dei musei più conosciuti al mondo per una visita privata. Solo voi e le vostre guide d'eccezione. Niente fila, niente folla davanti alle opere, niente confusione. Proprio dal desiderio di offrire questa nuova esperienza di visione e scoperta è nata l'idea della Grande Arte al Cinema, un fenomeno sempre più amato che lo scorso anno ha portato in sala 190.000 spettatori solo in Italia. Non con l'obiettivo di sostituirsi alla "visite dal vivo" ma, al contrario di invogliarle, stimolarle e renderle ancora più piacevoli e arricchenti.

Così da settembre a dicembre 2017 Nexo Digital proporrà nelle sale italiane (elenco a breve disponibile su www.nexodigital.it) un nuovo calendario di eventi cinematografici che, grazie alla tecnologia del cinema digitale, faranno vivere su grande schermo tutta la ricchezza delle mostre, degli artisti e dei musei più importanti del mondo. Quest'anno ogni tassello di questo percorso di scoperta si proporrà di offrire una prospettiva diversa sulla storia dell'arte e sui suoi protagonisti, percorrendo un ideale fil rouge che unisce Oriente e Occidente in un dialogo straordinario. Perché sin dai tempi più antichi scambi e suggestioni fecero in modo che le arti, da un lato all'altro del pianeta, dialogassero e si confrontassero in un reciproco influenzarsi di stili e temi, linguaggi e creatività.

Così proprio dal Paese del Sol Levante si partirà il 25, 26 e 27 settembre con Hokusai dal British Museum, un tour nella mostra del British Museum di Londra dedicata a Hokusai (1760-1849), l'artista che ha rivoluzionato l'arte occidentale folgorando gli impressionisti e lo stesso Van Gogh. Un'indagine, con riprese in 8K, sul più grande artista giapponese di tutti i tempi, autore di capolavori assoluti come la Grande Onda, xilografia della serie dedicata alle Vedute del monte Fuji. Esplorazioni nelle città di Tokyo, prestiti dalle più importanti collezioni europee e giapponesi, libri illustrati, dipinti e incisioni raccontano, grazie agli interventi di esperti, la nascita e lo sviluppo dello stile ukiyo-e e del mito assoluto di Hokusai.

L'arte giapponese -e quella di Hokusai più di tutte- seppe ammaliare artisti, collezionisti e studiosi dell'Ottocento segnando la storia di un'epoca. Così il 16, 17, 18 ottobre ci trasferiremo in Europa con l'attesissimo Loving Vincent, il primo lungometraggio interamente dipinto su tela. Realizzato elaborando le tele dipinte da un team di 40 artisti, il film è composto da migliaia di immagini, create nello stile di Vincent van Gogh (1853-1890), da pittori che hanno lavorato per mesi per arrivare a un risultato originale e di enorme impatto. Opera dello studio Breakthru productions -vincitore dell'Oscar per il cortometraggio animato Pierino e il lupo- il film racconta, attraverso 120 quadri e 800 documenti epistolari, la vita dell'artista olandese fino alla morte misteriosa, avvenuta a soli 37 anni e archiviata come caso di suicidio. Ma le cose andarono davvero in questo modo? Un team d'eccezione ha dato vita a un lungometraggio poetico e seducente che mescola arte, tecnologia e pittura e che sta appassionando ancor prima dell'uscita tanto da aggiudicarsi anche il Premio del Pubblico al Festival d'Annecy. Loving Vincent è distribuito in collaborazione con Adler.

Il 7 e 8 novembre faremo un salto indietro nel tempo e nella storia dell'arte con Bosch. Il giardino dei sogni. Il film ci condurrà tra le sale del Museo del Prado per un'indagine straordinaria sulle visioni surreali e strazianti del genio del rinascimento olandese e sul suo capolavoro: il Giardino delle Delizie, l'opera in cui compaiono, tra l'altro, animali esotici come leoni e giraffe oltre a una ricca iconografia che attinge a quella dell'Antichità e dell'Asia medievale. Il documentario proporrà le musiche di Elvis Costello e Lana Del Rey e gli interventi di Ludovico Einaudi, Orhan Pamuk, Salman Rushdie, Cees Nooteboom… Artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati contemporanei discuteranno così sui significati del dipinto di Bosch (1453-1516) spostando il dibattito nell'era moderna. Non potrebbe essere altrimenti per un pittore che per certi versi seppe anticipare di secoli il surrealismo di Dalì.

Il 27, 28 e 29 novembre esploreremo (via acqua naturalmente) la città più bella del mondo, storico crocevia fra Oriente e Occidente. In Canaletto a Venezia, infatti, il racconto che il celebre pittore fece di Venezia viene percorso attraverso le opere conservate al Windsor Castle e a Buckingham Palace e grazie a uno splendido tour cinematografico attraverso la laguna. La storia della vita dell'artista si snoderà così tra calli, piazze e canali che ne furono il principale scenario e che Canaletto (1697-1768) seppe immortalare come nessun altro pittore al mondo. Grazie ai commenti e agli approfondimenti dei curatori del Royal Collection, il film spiegherà anche come le opere di Canaletto siano giunte da Venezia sino alle collezioni reali inglesi.

L'ultimo appuntamento della stagione sarà invece con l'arte contemporanea. Dalla Venezia di Canaletto, infatti, ci sposteremo ai tempi moderni con Julian Schnabel, un artista eclettico capace di fare da ponte fra Est e Ovest, assimilando culture diverse e aprendo nuove strade all'arte. Così il 12 e 13 dicembre grazie a Julian Schnabel. A Private Portrait scopriremo la vita e le opere di un uomo che, grazie a un talento straordinario, diventa uno dei più grandi artisti e registi della sua generazione, firmando capolavori cinematografici come Prima che sia notte (Leone d'argento al Festival di Venezia) e Lo scafandro e la farfalla (miglior regia al Festival di Cannes, due Golden Globe e la nomination come miglior regista agli Oscar). In un mix di video privati, aneddoti familiari e testimonianze degli amici (Jeff Koons, Al Pacino, Bono, Willem Dafoe…), il regista Pappi Corsicato traccia un profilo intimo e originale di Schnabel regalando allo spettatore un accesso esclusivo alla vita privata e artistica di una delle figure più complesse e affascinanti del nostro tempo.

La Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l'Italia da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e MYmovies.it.



LA GRANDE ARTE AL CINEMA
Nuova stagione 2017

25, 26, 27 settembre
Hokusai dal British Museum

16, 17, 18 ottobre
Loving Vincent

7, 8 novembre
Bosch. Il giardino dei sogni

27, 28 e 29 novembre
Canaletto a Venezia

12 e 13 dicembre
Julian Schnabel. A Private Portrait



--
www.CorrieredelWeb.it

martedì 11 luglio 2017

Palazzo Venezia: omaggio a DIZZY GILLESPIE di Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra ::: mercoledì 12 luglio






Palazzo Venezia
Mercoledì 12 luglio ore 21.00

Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra
THE CHAMP to Dizzy
Omaggio a Dizzy Gillespie

Mercoledì 12 luglio alle ore 21.00, in occasione della rassegna "Il Giardino Ritrovato" di Palazzo Venezia, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra in concerto con il nuovo progetto dal titolo "The Champ, to Dizzy", omaggio a Dizzy Gillespie.

Dopo il fortunato omaggio a Duke Ellington, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri celebrano un'altra icona della storia del jazz, in occasione del centenario della sua nascita: Dizzy Gillespie, il più grande trombettista dell'era del bebop e uno dei più importanti in assoluto.

Fu mio padre ad accompagnarmi, quando avevo 10 anni, a sentire Gillespie dal vivoricorda Fabrizio Bosso. Era un concerto in piazza, ad Aosta, e pioveva molto ma tutti noi eravamo lì ad ascoltarlo lo stesso. Alla fine del concerto, mio padre si avvicinò a Gillespie, facendogli un gesto per fargli capire che suonavo la tromba. Lui si avvicinò, salutandomi affettuosamente, mettendo una mano sulla mia testa. Ovviamente, seppur breve, per me ha significato molto quel gesto. Suonare oggi un omaggio a lui, all'Arena Santa Giuliana in occasione di Umbria Jazz, sarà per me un'emozione enorme, dalla quale sarà difficile sfuggire.

Dopo l'anteprima a Umbria Jazz dell'11 luglio e il concerto di Roma del 12, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra saranno in concerto l'11 agosto a Sulmona per Muntagninjazz, il 18 novembre all'Unicredit Pavilion di Milano e il 19 novembre al Moncalieri Jazz Festival.

Quella con Silvestri, è una partnership artistica assidua, cominciata con il primo disco "fondamentale" di Fabrizio, "You've changed", pubblicato da BLUE note nel 2007, passando per il progetto live "Melodies", fino all'album Duke, uscito nel 2015 per la Verve Universal.

Per The Champ - To Dizzy, l'organico è sostanzialmente lo stesso di Duke, ma con l'aggiunta di ulteriori fiati; l'unione tra il quartetto del trombettista e l'ensemble di Silvestri, ha dato vita a un'orchestra di 14 elementi. È stata scelta, quindi, la dimensione orchestrale, piuttosto che quella delle piccole formazioni. Nella sua carriera, infatti, Gillespie militò in molte orchestre che scrissero la storia del jazz: Cab Calloway, Lionel Hampton, Earl Hines, Billy Eckstine, più le numerose big band a suo nome. 

Formazione
arrangiamenti e direzione di Paolo Silvestri
Fabrizio Bosso, tromba
Julian Oliver Mazzariello, pianoforte
Jacopo Ferrazza, contrabbasso
Nicola Angelucci, batteria
Claudio Corvini, Fernando Brusco, Sergio Vitale, tromba
Mario Corvini, Enzo De Rosa, trombone + Gianni Oddi, sax alto
Marco Guidolotti, sax baritono
Michele Polga, sax tenore e soprano
Alessandro Tomei, sassofoni

"Il Giardino Ritrovato"
Mercoledì 12 luglio
Ore 21.00
Roma, Palazzo Venezia

Orari
Nei giorni della rassegna Palazzo Venezia è aperto dalle 8.30 alle 23.30
La mostra Labirinti del cuore è aperta dalle 8.30 alle 19.30
La Biglietteria chiude un'ora prima
Gli eventi iniziano alle ore 21.00

Biglietti
Gli eventi sono accessibili con il biglietto di Palazzo Venezia o con il biglietto unico.

Solo Palazzo Venezia
intero € 10,00
ridotto € 5,00

Biglietto unico, valido 3 giorni, per un ingresso a Palazzo Venezia  e uno a Castel Sant'Angelo.
intero € 14,00
ridotto € 7,00


Info e prenotazioni
+39 06 32810410 (dal lunedì al venerdì ore 9 -18 e il sabato ore 9 - 13)


--
www.CorrieredelWeb.it

venerdì 7 luglio 2017

Fenix DNA di Fabrizio Plessi > La Fenice di Venezia “rinasce” con Valore Cultura e Fabrizio Plessi > dal 26 luglio al 6 agosto 2017 > Teatro La Fenice, Venezia



LA FENICE DI VENEZIA e FABRIZIO PLESSI

Fenix DNA di Fabrizio Plessi
Teatro La Fenice, Venezia | 26 luglio - 6 agosto 2017

Per la prima volta l'antico Teatro diventa luogo di grande arte grazie a un'iniziativa promossa da Generali Italia tramite il programma Valore Cultura
                                             

Quello tra Venezia e Fabrizio Plessi è un legame antico e profondo, come quello che lega Generali alla città lagunare e a uno dei suoi simboli, il Teatro La Fenice. E adesso, per la prima volta, La Fenice, da storico e famosissimo luogo d'opera e balletto, diventa spazio artistico per una performance del Maestro Fabrizio Plessi, uno dei padri fondatori della video arte, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, grazie a un'iniziativa promossa da Generali Italia tramite il programma Valore Cultura.
Un connubio speciale, ineguagliabile e irripetibile reso possibile anche grazie al sostegno di Generali che consentirà, dal 26 luglio al 6 agosto 2017, di vivere l'opera sperimentale Fenix DNA di Fabrizio Plessi.

Un'iniziativa promossa da Generali in Italia tramite il programma Valore Cultura, prodotta da Fondazione Teatro La Fenice, in collaborazione con Arthemisia che consentirà - dal 26 luglio al 6 agosto 2017 - di vivere l'opera sperimentale Fenix DNA di Fabrizio Plessi.

Da sempre gli elementi primordiali e primigeni dell'acqua e del fuoco sono al centro della ricerca artistica di Plessi che, anche in questa occasione, si esprimerà attraverso ciò che caratterizza il suo dna, unendolo e fondendolo a quello de La Fenice, grazie a 200 calchi - mai visti sinora - disegnati e modellati dal veneziano Guerrino Lovato, quali prototipi delle sculture e dei bassorilievi di ornato della cavea del teatro, distrutto da un terribile incendio nel 1996 e che ha riaperto le porte, in tutta la sua magnificenza, nel dicembre del 2003.

L'iniziativa vede il coinvolgimento di Assicurazioni Generali, Banca Generali e Generali Italia che con il progetto Valore Cultura promuove l'arte e la cultura su tutto il territorio italiano.

Per i cittadini veneziani è stata garantita la possibilità di ammirare gratuitamente l'opera sperimentale in due giornate: il 28 e 29 luglio.




Sede
Teatro La Fenice, Venezia

Date al pubblico
26 luglio - 6 agosto 2017

Orari di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 17.30 – live performance ore 19.00

Info e prenotazioni
I biglietti sono acquistabili, nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Rialto linea 2, Piazzale Roma, Tronchetto, Mestre e un'ora prima dello spettacolo nella biglietteria del Teatro La Fenice.
Biglietteria telefonica
(+39) 041 2424

Biglietti
Visita al Teatro 10 euro (audio guida inclusa) dalle ore 10.00 alle 17.30
Posto unico numerato da 12,00 a 15,00 euro (per la performance live delle ore 19).
Possono usufruire di biglietti a prezzo ridotto, acquistabili solo nei punti vendita VelaVenezia Unica, gli abbonati alle Stagioni Lirica e Sinfonica 2016-2017, i residenti nel comune e nella città metropolitana di Venezia, gli studenti e i docenti, gli over 65, gli Amici della Fenice e Juvenice-giovani amici della Fenice, i possessori del biglietto per la visita al Teatro La Fenice.

Call center hellovenezia
(+39) 041 2424




--
www.CorrieredelWeb.it

Farm Cultural Park | Agrigentérotique a cura di Dario Orphée La Mendola

Farm Cultural Park | Agrigentérotique

a cura di Dario Orphée La Mendola 

Salvo Barone  Momò Calascibetta  Alfonso Siracusa


19 Luglio_20 Settembre 2017

 

A mezzo secolo dalla frana che colpì Agrigento, una mostra a cura di Dario Orphée La Mendola ricorda la tragedia. Tre opere site-specific, dai titoli in latino, che possono essere "lettesingolarmente o come scene di un'unica opera, offrono un'indagine estetica su quanto accaduto nella città dei Templi nel corso del Novecento, dalla devastazione urbana all'eredità contemporanea. 

Esse, similmente a persone cui è stata violata la serenità domestica, sono state "accolte", cioè esposte, presso la Farm Cultural Park di Favara, dimostratasi favorevole al progetto, con un mese di anticipo rispetto alla data dell'anniversario, e inaugurate il 19 Luglio, giorno in cui si svolgerà la conferenza omonima. 

La mostra, fondamentalmente sperimentale, e che s'ispira ai principi della permacultura, è stata intramezzata da differenti iniziative: da esposizioni private a improvvise installazioni urbane temporanee, senza un termine preciso e con una programmazione in costante aggiornamento. Ciò è accaduto soprattutto per avviare un processo di allontanamento dalle regole imposte dal sistema dell'arte contemporanea, oggi purtroppo non in grado di ironizzare su stessa, avendo smarrito il suo sguardo infantile. 

Le opere presenti alla Farm sono state esposte in appositi allestimenti installativi, all'aperto, rendendo il fruitore parte integrante dell'opera, mettendolo in relazione con l'atmosfera circostante, accompagnate da una prosa di Dario Orphée La Mendola. 

 

Salvo Barone, con Obstupesco (2017), ha illustrato due donne e un uomo in atteggiamento smarrito, le cui posizioni anatomiche, che sembrano tratte da fotografie storiche, sono prive di qualsiasi riferimento preciso, perché indefinibile è l'atmosfera che li avvolge. Essi, come se fossero stati appena sfollati e desiderassero comprendere il loro destino, immobilizzati in un costante presente, appaiono in cerca di conforto, osservando inermi la tragica frantumazione della propria abitazione, ma divengono involontariamente parte di un ipotetico appartamento franato, il quale potrebbe essere il loro, abbandonato in fretta per mettersi in sicurezza, congelato dal tempo. 

 

Momò Calascibetta, con Cui prodest? (2017), ha analizzato ironicamente l'inettitudine dell'artista contemporaneo al tempo della speculazione edilizia in Italia, il cui sforzo non è mai stato all'altezza di produrre opere che potessero fronteggiare il potere, favorendolo invece egoisticamente. La fronte corrugata del protagonista solitario suggerisce il senso di sofferenza durante l'atto poietico, il cui mancato prodotto, sottolineato dalla carta igienica intonsa intorno, dimostra che ancora tanto deve essere fatto. La percezione della realtà interna è influenzata dalla scelta prospettica, giocando meravigliosamente con i chiaroscuri dei panneggi, inscrivendo la scena in una dinamicità espressivamente forte. 

 

Alfonso Siracusa, con Error communis (2017), ha recuperato oggetti collegati storicamente alla frana, inserendoli in un ambiente caratterizzato dalla duplicità, rendendo evidente una frase della celebre inchiesta Martuscelli. Le reti metalliche, divise in basso dal coltello che effettua un taglio con il passato, riportano le stelle della Marina militare raffiguranti la costellazione del cancro. Più avanti una finestra, che incornicia un pilastro del viadotto posto dirimpetto alla città, se aperta svela, sotto l'influsso di simbologie alchemiche riattualizzate, la vittima della frana posta su una mappa della città recante punti dinteresse franoso, il cui mancato intervento allarma l'osservatore allo specchio.                 

                                                           

                                      Dario Orphée La Mendola






------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------






English

 

Farm Cultural Park | Agrigentérotique a cura di Dario Orphée La Mendola Salvo Barone  Momò Calascibetta  Alfonso Siracusa 

 

Half a century after the landslide that hit Agrigento, an exhibition by Dario Orphée La Mendola recalls the tragedy. Three site-specific works, from Latin titles, which can be "readindividually or as scenes of a single theatrical work, offer an aesthetic investigation of what happened in the city of the Temples during the twentieth century, from urban devastation to Contemporary heritage. Similarly to people who have been violated the domestic serenity, they were "welcomed", that is exhibited at the Farm of Favara, which proved to be favorable to the project, one month in advance of the anniversary date, and symbolically inaugurated on 19 July. The exhibition, fundamentally experimental and inspired by the principles of permaculture, has been interspersed with various initiatives: from private exhibitions to temporary temporary urban installations, without a precise term and with a constantly updated schedule. This has happened especially to start a process of getting away from the rules imposed by the contemporary art system, today unfortunately not being able to ironize on itself, having lost its childish look. The works at the Farm, reproductions of the original, have been exhibited in special outdoor installations, making the guest an integral part of the work, putting it in relation to the surrounding atmosphere, accompanied by a prose by Dario Orphée La Mendola. Salvo Barone in "Obstupesco", depicted three lost-minded persons: two women and a man, whose anatomical positions, which appear to have been taken from historical photographs, are devoid of any precise reference, because the ambience that envelops them is indefinable. They, as if they had just been displaced and wanted to understand their fate, immobilized in a constant present, appear to be looking for comfort, observing the tragic crushing of their dwelling unintentionally, but becoming involuntarily part of a hypothetical sloping apartment, which could be theirs, abandoned in a hurry to secure themselves, frozen by time.   Momò Calascibetta in "Cui prodest?", ironically analyzed the ineptness of the contemporary rtista t the time of construction speculation in Italy, whose effort has never been able to produce works that could face power, but on the contrary favoring it egoistically. The corrugated face of the lonely protagonist suggests the sense of suffering during the act of initiation, whose lack of product, underlined by the toilet paper intoned around, shows that much remains to be done. The perception of the inner reality is influenced by the prospective choice, playing wonderfully with the chiaroscuro of the drama, inscribing the scene in an expressively strong dynamism.   

Alfonso Siracusa in "Error communis", retrieved historically linked objects to the landslide, inserting them in a context characterized by duplicity, making a statement of the famous Martuscelli investigation apparent. The metal nets, divided by the knife that makes a cut with the past, portray the stars of the Navy depicting the constellation of cancer. Further on, a window framing a pillar of the viaduct facing the city, if opened reveals, under the influence of alchemically re-altered symbologies, the victim of the landslide placed on a map of the city with landmark points of landslide interest, whose failure to intervene alarms the observer in the mirror.



                                                                                                         Traslation by Annareta Sciacca




 

 

Titolo: Agrigentérotique

 

a cura di: Dario Orphée La Mendola

 

artisti: Salvo Barone, MoMò Calascibetta, Alfonso Siracusa

 

inaugurazione: Mercoledì 19 Luglio 2017 ore 18,30


spazio: Farm Cultural Park – Favara


 


organizzazione generale: Andrea Bartoli e Florinda Saieva

 

public relation: Salvo Sciortino e Giovanna Arnone 

 

fotografie: Gerlando Sciortino

 

digital animation | visual design: Elia Zaffuto e Giuseppe Miccichè

 

webmaster Farm: Rosario Castellana

 

durata: 19 Luglio | 20 Settembre 2017

 

orario: tutti i giorni 10-24 _ ingresso libero





--
www.CorrieredelWeb.it

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *