Kerry James Marshall, nominato "artista afro-americano vivente più pagato", in realtà non ha ricevuto un centesimo dalla vendita del suo quadro "Past Times", pari a 15.8 € milioni avvenuta a Sotheby's New York
Se la vendita fosse avvenuta in Europa, l'artista avrebbe ricevuto solamente 12,500 € secondo la legislazione corrente
Se Marshall fosse parte della comunità di artisti che lavora con Feral Horses e avesse tenuto anche solo il 10% di azioni del suo quadro, avrebbe ottenuto una valida ricompensa di 1,580,000 € dalla vendita
Londra: Troppo spesso oggigiorno assistiamo a casi in cui artisti contemporanei non vengono ripagati per il loro lavoro e questo accade perchè non vi è ancora una regolamentazione globale che preservi i loro diritti.
Negli Stati Uniti in particolare, non c'è alcuna legge in vigore che riconosca il diritto di seguito degli artisti. Vale la pena menzionare la vendita del quadro "Past Times" dell'artista Kerry James Marshall avvenuta a Sotheby's New York lo scorso mese. L'opera è stata venduta per 15.8 € milioni al rapper P.Diddy e ha fatto guadagnare a Marshall il titolo di "artista afro-americano vivente più pagato". Purtroppo, non è altro che un titolo, dato che l'artista non è stato pagato affatto.
In Europa, Marshall avrebbe ricevuto poco meno di 12,500 €, dato che secondo la corrente legislazione, le royalties sono limitate ad un tetto massimo di 12,500 €. La regolamentazione del Diritto di Seguito degli artisti infatti, in vigore ed emendata l'1 Gennaio 2012, conferisce agli artisti il diritto di ricevere royalties dalla seconda vendita delle proprie opere effettuata da un professionista del mercato (ciò esclude musei e privati) nell'Area Economica Europea e tale diritto dura per l'intera vita dell'artista più 70 anni. Tuttavia, esso si applica solo per vendite a partire da 1000 € e le royalties sono calcolate su una scala progressiva che raggiunge fino al 4% del prezzo di vendita, ne consegue che gli artisti o i loro eredi ne traggono un profitto molto basso.
Il riconoscimento di tale diritto è stato introdotto per la prima volta in Francia con il "Droit de suite" nel 1920. Esso trae le sue origini dall'esperienza della famiglia del pittore Jean-François Millet: dopo la sua morte avvenuta nel 1875, il suo quadro "L'Angelus" fu venduto per l'equivalente di 128,300 € e la sua famiglia non mai ha ricevuto nulla.
A livello globale, il mercato dell'arte sta crescendo rapidamente negli ultimi anni (54,5 € miliardi nel 2017- Art basel and USB) ma al contempo gli artisti stanno diventando sempre più poveri. La maggioranza di essi nel Regno Unito guadagna meno di £5000 all'anno al netto delle tasse e meno di $10,000 negli Stati Uniti- Artfinder. Se Marshall avesse tenuto il 10% di azioni del suo quadro, avrebbe guadagnato 1,580,000 € dalla vendita a Sotheby's New York. Analogamente, la famiglia di Millet ne avrebbe ricevuti 12,830 €.
Non è forse giusto che le case d'asta e i professionisti ripaghino gli artisti da cui loro stessi traggono profitto?
Feral Horses crede di sì e fornisce una soluzione innovativa in questo mercato disorganizzato ed esclusivo. Questa piattaforma online sta democratizzando il mercato dell'arte. Non solo permette agli amanti del settore di essere comproprietari di opere d'arte contemporanea, ma aiuta anche gli artisti ad affemarsi e ad essere compensati per il loro lavoro, aspetto non scontato data la profonda lacuna legislativa che caratterizza tale mercato.
"Dando agli artisti la possibilità di vendere le loro opere, noi stiamo effettivamente dando loro un nuovo sbocco dove mostrare i loro prodotti. Inoltre, gli artisti hanno la possibilità di raccontare la loro storia attraverso i nostri canali e social media." Francesco Bellanca, CEO & Co-fondatore.
Grazie a Feral Horses, gli artisti hanno l'opportunità di fare la prima IPO delle loro opere sul "Mercato Primario" e quando l'opera raggiunge un obiettivo di vendita stabilito dall'artista stesso, essa accede al "Mercato Secondario", dove gli investitori sono liberi di scambiarsi le azioni comprate precedentemente.Gli artisti ricevono una quota pari al 90% dalla vendita, con una commissione solo del 10%, mentre le gallerie solitamente detengono il 50%.
Al contempo, Feral Horses si assicura che le opere abbiano la giusta visibilità. Esse sono date in affitto ad uffici, gallerie e luoghi pubblici e il ricavato viene distribuito come dividendo ai proprietari delle azioni, ora pari all'11% l'anno.
Uno dei principali obiettivi che Feral Horses persegue nei confronti degli artisti contemporanei è il riconoscimento del loro diritto ad essere equamente ricompensati e del ruolo che svolgono all'interno della società, oltre a dare loro la possibilità di interagire direttamente con sostenitori.
"Gli artisti cominciano e tengono viva la conversazione su argomenti insoliti e complessi. Essere l'esponente di spicco dell'umanità è un compito necessario per i veri artisti. Come Malraux disse "in un mondo in cui ogni cosa è soggetta allo scorrere del tempo, l'arte sola è sia soggetta al tempo e contemporamente vittoriosa su esso". Francesco Bellanca, CEO & Co-fondatore.
--
www.CorrieredelWeb.it
Nessun commento:
Posta un commento