Giovedì 20 gennaio 2011, a Villa Frua sede della Biblioteca di Laveno, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore dalle ore 18.30 si inaugura l'esposizione di opere di Tobia Ravà:"Memoria d'infinito". Rasi digitali, grafiche e multipli.
L'inaugurazione sarà preceduta dalla presentazione di: "Il libro dell'ignoto, Storie dei trentasei giusti" di Jonathon Keats (edizione Giuntina).
Presentazione del libro a cura di Silvia Pereschi e presentazione della mostra a cura di Maria Luisa Trevisan.
Saranno presenti l'autore del libro, Jonathon Keats, e l'artista Tobia Ravà.
Al termine della serata: "Vita nella terra del latte e miele". Humus vegetariano, falafel, succo di pompelmo e melograno.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 08.00 alle 20.00 fino al 16 febbraio 2011.
Nella sala consiliare alle 20.30 estratti dal film "Yentel", (USA 1983) regia di Barbra Streisand (con B. Streisand, M. Patinkin e A. Irving)
L'evento è parte di "Non puoi controllare il vento ma puoi regolare la vela" Nove giorni dedicati alla cultura ebraica, ed in occasione del 27 gennaio "Giornata della memoria".
La Mostra di Tobia Ravà sarà corredata da un'agile pubblicazione dal titolo "Memoria d'infinito", a cura di Maria Luisa Trevisan con testi critici di Arturo Schwarz e Marzia Scalon.
La mostra "Memoria d'infinito" si può ben inserire nelle iniziative che ogni anno si svolgono in prossimità del "Giorno della Memoria", in quanto ogni opera rende omaggio alla cultura ebraica. Tobia Ravà crea fascinose immagini pregne di significati nascosti dietro la concettualizzazione di parole ebraiche o di singole lettere e numeri, che formano un testo nel testo da decriptare attraverso il processo ghematrico per cui ogni lettera è un numero. Due linguaggi - logica letterale e matematica – che si fondono nelle sue immagini a creare un terzo linguaggio - quello figurativo – per indagare, ricostruire e manifestare il mistero dell'universo. Egli fa riferimento alla presenza di un invisibile legame tra le cose ed al pensiero sincronico della tradizione ebraica, secondo il quale quello che è successo in passato, attraverso la memoria, viene rivissuto dal singolo nel presente. Da qui l'importanza della storia e l'alto valore della memoria per l'avvenire. Questo intreccio affascinante tra presente, passato e futuro, tra natura e cultura, viene non solo intuito e riconosciuto dall'artista, ma anche visualizzato attraverso seducenti immagini: forme, colori, lettere e numeri costituiscono quella foresta di simboli che si cela dietro il reale. In mostra sono esposte opere recenti costruite con la ghematrià e la sequenza di Fibonacci, quali ad esempio le vele (recenti sperimentazioni digitali a tema architettonico su raso), in cui le lunghe prospettive riprese dalla realtà e sublimate, assurgono a luoghi e simboli dello spirito.
Tobia Ravà determina in tal modo una sua specificità culturale ed iconografica utilizzando la lingua ebraica come elemento strutturale e cognitivo e manifesta l'idea che la cultura ebraica pur traendo linfa dalle radici, nel passato, sia un potente propulsore, strumento di conoscenza e un motore di energia positiva (le vele,) che ci proietta nel futuro.
Secondo il pensiero di Yishaq Luria, l'uomo, (e "l'artista" in particolare) è socio del creatore e con lui costruisce il futuro avvicinando, con l'operare positivamente, l'epoca messianica (tikkun).
(M.L.Trevisan)
info e contatti 0332 667403
+390412758366
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