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sabato 23 agosto 2014

Sotto Alt(R)a Quota


Alt(r)e Quote

di Damiano Fustinoni e Marco Ronzoni

www.sottoaltraquota.it

Alt(r)e Quote è uno dei progetti artistici (e sociali) selezionati tra i finalisti per il concorso Sentieri Creativi (ed. 2014) organizzato da: Comune di Bergamo, CAI Sez. Bergamo e Accademia Carrara (con la collaborazione della rivista Orobie e del quotidiano L'Eco di Bergamo), che ha l'obiettivo di portare le opere e le installazioni di giovani artisti in montagna, lungo i sentieri e nei rifugi delle Orobie.

Già lo scorso anno siamo stati tra i protagonisti del concorso Sentieri Creativi con il progetto Sotto Alt(r)a Quota. In quell'occasione abbiamo lavorato a contatto e in sinergia con nove artisti bergamaschi approfondendo le tematiche del Lavoro e della Memoria e traducendole poi nella installazione di un'opera all'imbocco delle miniere della Presolana. Il percorso è stato un'occasione di condivisione con diversi Enti e Istituzioni che si sono resi disponibili ad accogliere, sostenere e valorizzare il nostro progetto: Comune di Colere, Comunità Montana di Scalve, Rifugio Albani, Associazione "La strada verde", Museo geominerario "Zanalbert" di Colere.

Un'ampia documentazione del progetto è presente sul nostro sito www.sottoaltraquota.it.

Nell'esperienza di Sotto Alt(r)a Quota ci hanno accompagnato anche alcuni ragazzi disabili che con passione hanno partecipato a qualche fatica e gioia del progetto artistico. In diverse occasioni ci si è posti di fronte al tema dell'accessibilità dei rifugi e, più in generale, dell'ambiente montano. Quest'anno vorremmo perciò affrontare e approfondire il tema del Limite, delle possibilità, dell'accessibilità, del raggiungimento dello scopo, condividendo ed ideando l'intero progetto anche con un gruppo in cui sono presenti una ventina di ragazzi disabili. Il progetto ha trovato la condivisione e il pieno sostegno da parte del Centro Servizi Bottega del Volontariato (CSV) di Bergamo che aggiunge valore e competenza a quello che andremo a proporre.

Il progetto avrebbe dovuto inizialmente realizzarsi presso il rifugio Alpe Corte, ma alcune difficoltà organizzative ci hanno indotto, di comune accordo con i promotori (Comune di Bergamo e CAI), allo spostamento del "campo base" presso il rifugio Resegone gestito dal CAI Valle Imagna.

Dopo la presentazione del progetto presso il Palamonti, avvenuta il 18 luglio scorso e a cui hanno partecipato diverse associazioni, Comunità e famiglie che hanno a cuore il tema della disabilità, siamo entrati nel vivo del percorso suddiviso in tre diverse fasi:

laboratori di racconto, arte e musica attorno al tema della montagna, del limite e del raggiungimento della vetta (obiettivo);

  • elaborazione e realizzazione dell'installazione artistica;

  • conquista della vetta visibile dal rifugio CAI Resegone, dove installeremo un lavoro artistico in grado

    di comunicare i valori, i messaggi e i desideri raccolti nel percorso di condivisione.

    I laboratori

    I laboratori si sono svolti insieme a un gruppo di una quarantina di persone, tra cui una ventina di ragazzi disabili, lo scorso 26 luglio presso la Cascina del Ronco a Villa d'Almè.


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Essi hanno affrontato il vasto tema della montagna e del limite attraverso diverse modalità espressive e di comunicazione:

  • -  il racconto: partendo dalla narrazione delle imprese dell'alpinista bergamasco Nino Calegari, in particolare la spedizione per la conquista del Himalchuli, abbiamo avuto modo di condividere le nostre esperienze e il nostro rapporto con la montagna;

  • -  l'arte: attraverso la presentazione del lavoro di alcuni importanti pittori e fotografi (appartenenti ad epoche e culture differenti) che hanno vissuto l'arte come rapporto privilegiato con la natura e come mezzo per approfondire il concetto di Sublime, il gruppo di lavoro ha tratto inspirazione per disegnare e creare, ognuno con il proprio linguaggio, un'idea di montagna;

  • -  la musica: grazie al contributo dei musicisti Andrea Manzoni e Daniele Milesi (componenti della rock band Fletcher), abbiamo immaginato e prestato attenzione ai suoni della natura e della montagna per poi cercare di ricrearli collettivamente grazie all'uso di numerosi strumenti acustici.

    Da questi laboratori Marco e Damiano hanno raccolto diversi stimoli che, una volta rielaborati, hanno dato forma all'installazione. Essa è perciò il frutto della partecipazione e delle sollecitazioni espresse dai ragazzi.

    L'installazione artistica

    L'opera consiste in una vecchia porta in legno a due ante su cui gli artisti stanno lavorando incidendo, inchiodando, disegnando, tracce di parole e segni emersi durante i laboratori.
    Ci sono alcune parole capaci di descrivere e accomunare le imprese alpinistiche di Nino Calegari e la disabilità: difficoltà, passaggio chiave, rinunciare, ritrovare l'amico, le cose più facili diventano un'impresa, soddisfazione, limite, voglia di conoscere il mondo intero, dignità, sacrificio, bocca chiusa ma orecchie ed occhi aperti per capire le realtà diverse dalla nostra.

    La montagna pone ogni uomo di fronte ai propri limiti. Lassù ci si sente tutti più fragili seppur diversi, complessi e unici. Andar incontro all'altro significa aprire una porta, vivere la soglia per poi andar oltre, cercando non tanto di capire quanto di accogliere, dare dignità e riconoscere.
    Sarà una porta aperta per consentire di proseguire il percorso, nella consapevolezza che qualcuno però, davanti a quella porta si fermerà, ma trovandola dischiusa potrà andar oltre con lo sguardo, sbirciando e venendo coinvolto dai racconti di chi dall'altra parte ci è andato e, una volta tornato, ha narrato.

    Nino, con la storia delle sue imprese, con le rinunce fatte per star accanto ai suoi compagni, con gli occhi lucidi di ricordi e con il suo dedicarsi all'accompagnamento di ragazzi disabili insieme a tante persone del CAI come Filippo Ubiali e Graziano Locatelli (recentemente scomparso), presenti durante i laboratori, incarna appieno queste delicatezze, queste sensibilità e queste cure.

    La spedizione

    L'ultimo passo di questo percorso consiste nella conquista della vetta. Da un sopralluogo abbiamo individuato il primo rilievo ad ovest del Passo del Palio come meta dell'ascesa per diversi motivi: lunghezza e difficoltà del percorso adeguata per un gruppo composto anche da ragazzi con disabilità (tali da non compromettere il cammino in ambiento montano) e poco allenati; la meta e parte del percorso sono visibili dal rifugio Resegone (CAI Valle Imagna), condizione indispensabile dal momento che un altro gruppo di ragazzi da quella sede, che assumerà il ruolo di campo base, seguirà la missione oltre che con strumenti usati consuetamente in ambiente montano (cannocchiali, radio ricetrasmittenti) anche con sistemi tecnologici innovativi di soccorso messi a disposizione dal CNSAS VI Orobica e normalmente utilizzati durante gli interventi. Sarà inoltre presente lo studio fotografico Fotoberg con una postazione di droni per effettuare riprese foto e video della spedizione.

    I ragazzi con problemi motori che costituiranno il campo base si sentiranno parte attiva della conquista perché potranno "coordinare" la missione grazie all'uso di GPS in dotazione ai componenti della spedizione, che invieranno la loro posizione sulla cartografia visibile sui PC presenti al rifugio.

La conquista avverrà la mattina di sabato 30 agosto. Gran parte della comitiva salirà al rifugio Resegone sin dal pomeriggio di venerdì 29 agosto. In questa giornata verranno infatti proposti ai ragazzi dei laboratori per imparare ad usare la strumentazione del campo base, verranno assegnati loro diversi compiti e verrà conclusa l'opera che il giorno successivo installeremo insieme sulla Costa del Palio. Ai laboratori verranno alternati momenti di convivialità.

L'installazione permarrà da agosto fino ai primi di ottobre. Coloro che cammineranno lungo la Costa del Palio e si avvicineranno all'opera potranno ripercorrere dei passi di questo percorso attraverso i segni e le parole lasciate sulla porta e suonando il campanello di Alt(r)e Quote e mettendosi in ascolto delle voci che risponderanno... Anche gli utenti-visatori potranno diventare parte attiva dell'opera. Presso il Rifugio Resegone e altri luoghi che sostengono l'iniziativa (ad oggi da individuare) si potranno infatti prendere delle cartoline, che riproducono alcuni disegni fatti dai ragazzi durante il laboratorio di arte, per poi scrivere il proprio messaggio e imbucarla presso la cassetta postale della porta.

Contatti:

Damiano 349 2120097 

Marco 328 5644269 

sottoaltraquota@gmail.com 

www.sottoaltraquota.it 


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