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Arte e Cultura

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lunedì 30 aprile 2018

WeGIL: Elena Stancanelli incontra Jane Eyre con Elena Radonicich. Il 7 maggio nuovo appuntamento con le Interviste Impossibili

Jane Eyre e Cime Tempestose rivivono a WeGIL per le
Interviste Impossibili 
a cura di Lorenzo Pavolini

Elena Stancanelli incontra Jane Eyre

Elena Stancanelli ed Elena Radonicich in scena a WeGIL con un'inedita Jane Eyre

7 maggio, ore 19.00, WeGIL - Largo Ascianghi 5, Roma

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

A WeGIL, sempre in occasione dei 45 anni dalla nascita dell'originale format che conquistò il pubblico radiofonico, tornano le "Interviste Impossibili" a cura dello scrittore Lorenzo Pavolini, che il 7 maggio alle 19.00 vedranno un appuntamento "al femminile" con la scrittrice Elena Stancanelli, candidata al Premio Strega nel 2016 e vincitrice del Premio Vittoriano Esposito, e l'attrice Elena Radonicich per conoscere da vicino e dare voce all'intramontabile Jane Eyre.

Jane Eyre e Cime Tempestose, tra i più bei romanzi mai scritti sull'amore, pubblicati a distanza di pochi mesi l'uno dall'altro, sono entrambi firmati con uno pseudonimo, maschile. Le autrici, invece, sono due donne, Charlotte ed Emily Brontë, sorelle.

Possibile che le due storie non si intreccino, possibile che Jane e Heathcliff non si siano mai incontrati? Che non siano passati uno sotto le finestre dell'altra, che non abbiano corso sullo stesso prato o preso la stessa carrozza?

Da qui parte l'appuntamento del 7 maggio a WeGIL, "Elena Stancanelli incontra Jane Eyre", che dopo Frankenstein e prima di Sherlock Holmes, fa rivivere in scena, interpretati da Elena Radonicich, gli immortali personaggi delle sorelle scrittrici nella brughiera.

Rimescolando le carte distribuite a suo tempo dalla letteratura, le "Interviste Impossibili" diventano un'occasione per immergersi nelle parole di capolavori di tutti i tempi, scavando nei personaggi e coinvolgendo il pubblico in un gioco intelligente e originale.

Secondo capitolo di una serie di appuntamenti che si snoderanno lungo il 2018 con molte sorprese, l'evento del 7 maggio si svolge nell'hub culturale WEGIL, nato grazie a Regione Lazio con ArtBonus e gestito da LAZIOCrea, che conferma così la sua anima eclettica e la mission di incubatrice di cultura e spettacolo, letteratura e arte.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.


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domenica 15 aprile 2018

Presentata Green Map of Naples, la mappa tascabile dei giardini dell’Area Metropolitana di Napoli

Green Map of Naples, la mappa tascabile dei giardini dell'Area Metropolitana di Napoli

In distribuzione 20mila copie gratuite per il Maggio dei Monumenti 2018 

E sul sito internet del Premio GreenCare la mappa diventa interattiva


NAPOLI, 15 Aprile 2018 - Una Green Map of Naples per condurre per mano cittadini e visitatori stranieri alla scoperta del verde urbano dell'Area Metropolitana di Napoli. 

Questo è il dono che l'Associazione Premio GreenCare vara, in distribuzione gratuita, per il Maggio dei Monumenti 2018

Ventimila copie, in italiano ed inglese, per presentare 37 tra ville storiche e giardini di quartiere, riserve naturali, orti botanici e chiostri, parchi urbani

E' la prima volta che una città si dota di una carta tascabile per promuovere percorsi green per un turismo all'insegna della sostenibilità

La Green Map of Naples propone itinerari con visite che legano diversi giardini, attraverso l'uso di scale e/o pedamentine, linee metropolitane e funicolari. 

La bellezza del patrimonio botanico, dentro e fuori le mura cittadine, è rappresentata con l'ausilio di una legenda molto esplicativa che evidenzia le opportunità di fruizione dei giardini: panchine, fontane, fontanelle, aree attrezzate per bambini o picnic, belvederi con viste spettacolari sul Golfo di Napoli. 

Ma anche luoghi adatti alla lettura, alla meditazione e per la pratica sportiva. 

Non è tutto, perché la mappa è anche interattiva tramite il QR Code che si trova sulla Green Map e che permetterà a tutti di accedere ad ulteriori informazioni ed approfondimenti (ed esempio le varietà botaniche rare presenti nei giardini napoletani) sul sito www.premiogreencare.org

La Green Map of Naples sarà distribuita nei punti strategici della città: aeroporto, porto, musei, alberghi di lusso, Info Point del Comune, Giardini del Polo Museale e Orto Botanico. 

E ancora ai Giardini La Mortella di Ischia, a Villa San Michele (Capri), Villa Rufolo e Villa Cimbrone (Ravello) e alla Reggia di Caserta. 

Questa mattina c'è stata una prima distribuzione della Green Map a cittadini e turisti tra piazza dei Martiri, piazza del Plebiscito e Galleria Umberto. 

L'iniziativa è stata presentata in conferenza stampa dal Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e dalla presidente dell'Associazione Premio GreenCare Ets Benedetta de Falco, in Sala Giunta a Palazzo San Giacomo. 

"La conoscenza è il motore del rispetto, della tutela e della cura, perché la conoscenza genera consapevolezza. I cittadini, allenando lo sguardo a riscoprire il proprio patrimonio botanico, svilupperanno con la Mappa una nuova cittadinanza alimentata da un senso civico più orientato alla tutela delle aree verdi", afferma Benedetta de Falco. 

"I turisti, invece, potranno scoprire una Napoli insolita e più verde, disseminandosi al di là dei tradizionali circuiti di visita, a beneficio di percorsi green all'insegna del benessere all'aria aperta. Una proposta che troverà le famiglie con bambini molto sensibili al tema".

Il sindaco de Magistris ha evidenziato: "Napoli ha tanti luoghi verdi da valorizzare. Sosteniamo questa iniziativa in modo forte perché è fatta da persone che si prendono cura della città, facendo lavoro di squadra per il bene comune".

La prima copia è donata al Presidente della Repubblica, onorevole Sergio Mattarella: la Green Map dedica, infatti, una finestra a Villa Rosebery, residenza del Capo dello Stato, affacciata sulla linea di costa di Posillipo. 

Ma anche il Real Bosco di Capodimonte, il parco urbano e storico più grande d'Italia; come anche i due orti botanici federiciani, i giardini degli Scavi di Pompei e le belle ville della Penisola, Costiera ed Isole: Villa Cimbrone e Villa Rufolo, Villa San Michele ed i Giardini La Mortella.

La Green Map of Naples ha il Patrocinio morale del Comune di Napoli e si realizza, in occasione del Maggio dei Monumenti 2018, grazie al sostegno di sponsor fermamente convinti che dalla conoscenza e valorizzazione del patrimonio verde, e quindi botanico, del nostro territorio, possa scaturire una nuova cittadinanza più attenta ai beni comuni, ma anche un turismo più sostenibile, in linea con le più recenti tendenze di green cities: Ferrarelle Spa e Russo di Casandrino in primis, poi L'Oro di Capri - Associazione per la tutela dell'olivo a Capri, Mati Sud Spa, Graded Spa, Aeroporto Internazionale di Napoli, Cupiello, Sit & Service. 

La mappa è realizzata per l'Associazione Premio GreenCare Ets da Where Naples Coast & Islands, rivista internazionale di informazione turistica da anni impegnata nella promozione del territorio e del turismo sostenibile e distribuita, a partire dal mese di aprile 2018, in allegato al magazine. 


Foto della mattinata: credit Francesco Begonja

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martedì 10 aprile 2018

CULTURA: ARRIVA IL ROMANZO GIALLO "TROPPO CUORE" DI MARIO QUATTRUCCI: UN DELITTO, ROMA E IL JAZZ


"TROPPO CUORE"

l'ultimo romanzo di Mario Quattrucci

IL COMMISSARIO MARè, UN DELITTO, ROMA E IL JAZZ

Un giallo popolare con risvolti politici

Presentazione lunedì 16 aprile alle ore 18.00 

Teatro Porta Portese di Roma


Tornano le inchieste del commissario Marè, investigatore di grosso calibro uscito dalla sagace penna di Mario Quattrucci, scrittore romano al suo quattordicesimo giallo. "Troppo Cuore", pubblicato da Robin Edizioni, è un romanzo ambientato a Roma, come i precedenti dell'autore. 

Racconta le indagini del commissario Gigi Marè attorno al delitto di una cantante jazz, Angelica, tra musica e arte, tra la politica e gli intrallazzi della sanità. 
Il libro viene presentato lunedì 16 aprile, alle ore 18.00, presso il Teatro Porta Portese, via Portuense 102 a Roma.

L'incontro si svolgerà sul filo della leggerezza e della musica, con una intervista all'autore a cura della giornalista e scrittrice Alessandra Vitali e con l'esecuzione di alcuni brani jazz della vocalist Eleonora Tosto che fa parte del quartetto Baraonna e ha già partecipato a spettacoli teatrali con Pino Insegno, Tosca e Maurizio Battista

 Fra i brani che saranno interpretati dalla splendida voce della cantante romana, "Sotto le stelle del jazz", "Demasiado corazon", "Passione", "Round Midnight", "Jenny dei pirati", "Per le strade di Roma", "La rivoluzione sta arrivando", "The Man I Love". Ad accompagnarla al pianoforte, Adriano D'Amico, che farà ascoltare anche musiche senza tempo come "Aranjuez", "Il nostro concerto", "Eternally", "Eleonor".

Nel corso della presentazione saranno interpretate alcune pagine del thriller, in un reading affidato all'attrice Susy Sergiacomo e all'attore e regista Tonino Tosto, direttore artistico del Teatro Porta Portese, più volte in tournée con Pippo Franco e recententemente in scena al Sistina con Enrico Montesano nel "Conte Tacchia".

"Mario Quattrucci è uno dei nostri migliori romanzieri", scrive di lui Massimo Novelli, La Repubblica.it, da cui prendiamo a prestito il profilo che ha tracciato dell'autore: "A lungo dirigente del PCI, giornalista e poeta, vive a Roma, teatro amato e odiato dei suoi libri, e racconta attraverso il genere poliziesco, con forte impegno civile e morale, l'Italia di oggi tra stragi e mafie, politici corrotti e servizi segreti deviati, massonerie, poteri occulti e palesi... Nei suoi romanzi spicca la struttura linguistica che s'inserisce nella tradizione plurilinguistica cara a Gianfranco Contini, che va dal Folengo e dal Ruzante, passando per il Belli, fino al Carlo Emilio Gadda del "Pasticciaccio". Lingua colta e dialetto (la "favella di Roma"), gerghi, neologismi, danno così "anema e core", testa e pancia, ai suoi romanzi"

"Troppo cuore" è un giallo che ha come co-protagonista la città di Roma, con le sue bellezze e le sue miserie. Racconta le indagini attorno al delitto di una cantante jazz, in arte Angelica, fidanzata ufficialmente con un dirigente della televisione, meno ufficialmente amante di un settantenne luminare della medicina. Prima di scoprire il colpevole, però, il commissario Gigi Marè si troverà immerso in un mondo fatto di musica e di arte, ma anche degli intrighi e gli intrallazzi della sanità, in una rappresentazione sulle quinte della Città eterna.


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BCsicilia 30 Libri in 30 Giorni. Si presenta a Misilmeri il volume di Ettore Sessa “La nuova immagine della città italiana nel ventennio fascista”.

BCsicilia
Per la salvaguardia e la valorizzazionedei beni culturali e ambientali

Nell'ambito dell'iniziativa di BCsicilia 30 Libri in 30 Giorni si presenta a Misilmeri il volume di Ettore Sessa "La nuova immagine della città italiana nel ventennio fascista"

Nell'ambito dell'iniziativa "30 Libri in 30 Giorni" si presenta mercoledì 11 Aprile 2018 alle ore 17,30, presso l'Aula Consiliare in Piazza Comitato 1860 a Misilmeri, il volume di Ettore Sessa: "La nuova immagine della città italiana nel ventennio fascista". 

La manifestazione è promossa da BCsicilia, l'Associazione che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, con il patrocinio del Comune di Misilmeri. 

Dopo i saluti di Rosalia Staderelli, Sindaco di Misilmeri, l'introduzione di Ernesto Graditi, Presidente BCsicilia Sede di Misilmeri, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è previsto l'intervento Giuseppe Di Benedetto, Prof. Associato Dipartimento di Architettura presso l'Università di Palermo. 
All'incontro sarà presente l'autore. 

Per informazioni: 
Email: segreteria@bcsicilia.it – Tel. 346.8241076 - Fb: BCsicilia – Tw: BCsicilia.


Il libro: È di appena un lustro, per Marcello Piacentini, l'arco temporale che separa l'assunzione della regia progettuale per la Città Universitaria di Roma (1932) dall'incarico di coordinatore del gruppo di progettazione per la realizzazione del complesso urbano per l'Esposizione Universale di Roma (1937), ma sarà sufficiente allo svilupparsi della fase matura, e per certi versi più originale, del cosiddetto "Stile Littorio" e soprattutto a omologare, nell'Italia fascista, la nuova idea di forma urbana. 

Basata su un codice di relazioni gerarchizzate fra assi e orditure viarie, spazi urbani e scambiatori di direzioni, emergenze e contrappunti stereometrici, quinte e filtri architettonici, questa idea nuova metteva in atto un sistema di regole (invero non scritte ma desunte da una logica culturale strumentalmente evocata e tendenzialmente storicizzata) tarato sul principio della percezione (nella specifica variabile visuale ad uso delle discipline architettonica e urbanistica) quale atto totalizzante della conoscenza destinato, sulla scorta di una fortunata volgarizzazione operativa dell'attualismo di Giovanni Gentile, a incidere profondamente sulla cultura architettonica e sull'idea di forma urbana nell'Italia del XX secolo. 

Essa sopravviverà in maniera vigorosa persino al superamento, e poi all'oblìo se non proprio alla rimozione, di quel sistema di teorizzazioni idealiste del suo ispiratore, già perdenti, nello scenario delle formulazioni del pensiero nazionale, fin dall'inizio del quarto decennio del XX secolo (non solo ad opera degli avversari ma anche dei suoi più dotati allievi per l'approdare allo spiritualismo di alcuni e con il ritorno all'immanentismo crociano di altri) eppure ancora in grado di influenzare (sia pure indirettamente o per inconsapevolezza degli stessi progettisti) alcuni dei grandi interventi a scala urbana del periodo della Ricostruzione, oltre che una aliquota considerevole di progetti non realizzati per settori significanti della città italiana della prima stagione repubblicana. 

L'intenzione consociativa di Piacentini (Roma, 1881-1960) era quella di trasfigurare in chiave "collegiale" i risultati individuali raggiunti durante il primo quinquennio del regime con la realizzazione della Bergamo Nuova : una moderna visione di città, sublime e metafisica al tempo stesso, concepita come forma unitaria ma nella quale distillati archetipi dell'immaginario classicista si disponevano e prendevano forma in unità edilizie distinguibili ma rese compatibili secondo un ordine di livello superiore. 

Si trattava, in pratica, di un insieme urbano reso omogeneo non solamente dall'accordo fra i registri compositivi dei suoi spazi e delle sue architetture ma, soprattutto, dalla gamma di rimandi introdotti tra le loro configurazioni, riconoscibili come componenti autonome sia per destinazione che per ordinamento distributivo (anche se vincolate ad assonanze volumetriche e a corrispondenze figurali) e tuttavia concepite come parti di un tutto. 

L'adesione quasi emotiva, ma non necessariamente strutturata, della ristretta compagine di eccellenze della cultura del progetto di regime all'impalcato estetico generato dalla ricaduta del pensiero di Gentile (e dalle relative derivazioni, talune delle quali assai eterodosse, maturate in seno alla sua scuola), aveva sublimato, nell'adesione al principio di "essenza unitaria della forma", l'idea di immagine urbana del regime. Ancora in piena 

Ricostruzione post bellica questo sistema di composizione alla scala di settore urbano, garantito nella sua omogeneità da codici di parti e pezzi a loro volta rivelatori silenti di un ordinamento comune di impronta superiore e di una rediviva volontà celebrativa dell'ideale di civiltà italica sovente malcelata o misconosciuta (ma spesso riproposta sotto mentite spoglie), riaffiora prepotentemente in diverse occasioni fra cui il completamento di via della Conciliazione a Roma, gli interventi di riedificazione nei centri storici di Livorno e di Parma, il progetto della strada Lombarda a Milano, l'edificazione del Quartiere Villarosa a Palermo, il concorso per la ricostruzione (e la conseguente realizzazione) degli isolati bombardati a Ponte Vecchio a Firenze e, non ultimo, il completamento del quartiere E.U.R. a Roma. 

Era stato proprio quest'ultimo, nella sua originaria denominazione «E42» relativa al progetto per la grande esposizione mondiale di Roma , a suggellare un modo di pensare la città come compagine di circoscrivibili spazi urbani e di prismatiche stereometrie edilizie in simbiosi mutualistica.

L'autore: 
Ettore Sessa nel 1981 si laurea in Architettura presso l'Ateneo palermitano, ottenendo 110/110 con lode, con la tesi Architettura e riuso nel centro storico di Alcamo (relatore prof. arch. G. Pirrone), ipotizzando la creazione di una «Borsa dei vini» nel complesso del Collegio Gesuitico.

Ricercatore dal 1985, è Professore Associato dal 2003 per la Storia dell'Architettura, presso il Dipartimento di Architettura della Scuola Politecnica dell'Università degli Studi di Palermo.
Dal 2006 è Responsabile Scientifico della Collezione Basile, di cui ha coordinato nel 1998 gli interventi di restauro dei disegni e di catalogazione dell'intero fondo., della Collezione Ducrot. È dal 2011 Responsabile Scientifico di tutte le Collezioni e Archivi afferenti al Dipartimento di Architettura di Palermo, tra cui il Fondo Ducrot e l'Archivio Progetti Lo Bianco.

Ha ricoperto gli insegnamenti di Storia dell'Architettura presso le Facoltà di Architettura di Palermo e Siracusa. Ricopre oggi gli insegnamenti di Storia dell'Architettura Contemporanea e di Storia del giardino e del Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura di Palermo e presso i corsi di laurea di Agrigento e Trapani.

Suoi principali interessi di studio sono: l'architettura in Sicilia dal Neoclassicismo alla Ricostruzione, l'Arte dei Giardini in Età Contemporanea, le esposizioni coloniali in Europa, la produzione edilizia italiana in Tunisia, architettura e città nel periodo fascista in Italia e nell'Oltremare. Del 1981 è il suo primo volume monografico: Mobili e arredi di Ernesto Basile nella produzione Ducrot. Tra gli studi pubblicati vanno citati i volumi: Ducrot. Mobili e Arti Decorative (1989); Le chiese a Palermo (1995); Ernesto Basile. Dall'eclettismo classicista al modernismo (2002), I caffè storici di Palermo (2003) (con A.M. Ruta); Architetti, ingegneri, decoratori e costruttori italiani in Tunisia (2008); La nuova immagine della città italiana nel ventennio fascista (2014); I Disegni della Collezione Basile (2016) (con E. Mauro).

Oltre a partecipare a numerosi convegni e seminari internazionali con relazioni su temi di storia dell'architettura siciliana, a partire dal 1980 collabora alla realizzazione di mostre quali: la Biennale di Venezia del 1980, la XVII Triennale di Milano del 1987; «Max Fabiani - Nuove frontiere dell'architettura», Trieste 1988; «Salvatore Caronia Roberti. Architetture», Palermo 1996. Nel 2000 ha organizzato le mostre: «Giovan Battista Filippo ed Ernesto Basile. Settant'anni di architetture. I disegni restaurati della Dotazione Basile, 1859-1929» svoltasi a Palermo ed «Ernesto Basile a Montecitorio e i disegni restaurati della Dotazione Basile» svoltasi a Roma nel Palazzo di Montecitorio. 

Nei trienni 2006-2008 e 2015-2017 ha fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico ed Organizzativo dell'Associazione Nazionale Archivi d'Architettura Contemporanea (AAA Italia) di cui tuttora farà parte per un altro triennio. Dal 2007 fa parte del Comitato Tecnico Scientifico dell'Associazione nazionale Storia della Città. Ad oggi ha realizzato 303 pubblicazioni, fra volumi, curatele, saggi, articoli, presentazioni, profili e schede biografiche.


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Fuorisalone: "Cells", la sanità del futuro alla Statale di Milano



"Cells": la sanità del futuro alla Statale di Milano per il Fuorisalone 2018

Un'installazione scenografica e suggestiva, progettata dall'architetto Filippo Taidelli, mette in scena il rapporto tra tecnologia, salute e umanesimo, là dove sorse il più antico ospedale milanese, la Ca' Granda.
Università degli Studi di Milano | Ca' Granda ex Ospedale Maggiore. All'interno dell'antico Cortile dei Bagni, l'architetto Filippo Taidelli dello studio FTA mette in scena una visione del futuro nel rapporto tra uomo, architettura, tecnologia, natura nell'ospedale di domani. Cells sarà alla Statale di Milano dal 16 al 28 aprile, nell'ambito dell'evento INTERNI HOUSE IN MOTION 2018 – 20 YEARS. 

L'opera vuole sintetizzare metaforicamente gli effetti dell'evoluzione del mondo sanitario e renderli percepibili attraverso un'installazione che immerge lo spettatore in un'esperienza sensoriale. 

Cells nasce dall'esperienza che l'architetto Taidelli ha sviluppato nella progettazione di strutture socio -sanitarie e dalla ricerca condotta attraverso il confronto con il Prof. Raffaello Furlan, Professore Ordinario Medicina Interna, Humanitas University, e il dott. Michele Gatti di IBM Italy, Research & Business.
L'etimologia del termine "Cells" ha un doppio significato: per la biologia la cellula è l'unità morfologica e funzionale di tutti gli organismi viventi, mentre in ambito architettonico il termine latino cella richiama una piccola stanza. 

L'installazione si compone infatti di due cellule di vetro, dalle uguali dimensioni ma caratteristiche formali antitetiche, che instaurano un dialogo visivo collocandosi agli angoli opposti del Cortile dei Bagni

Rappresentano le due anime complementari ed apparentemente antitetiche della sanità del futuro: da un lato l'attenzione dell'interior design a rendere "domestico" lo spazio ospedaliero, dall'altro "la sanità virtuale", la ridefinizione dell'interfaccia uomo macchina e la conseguente "deospitalizzazione". 
La prima cellula, trasparente ed estroversa, è pensata per amplificare il rapporto con l'ambiente come elemento terapeutico; la seconda, introversa e riflettente, proietta il visitatore nel mondo "virtuale": in un'atmosfera fantascientifica evocata da una finestra artificiale, in grado di riprodurre l'effetto della luce naturale del sole, anche di notte.

All'interno delle cellule si stagliano due "schegge" monolitiche di grés effetto pietra che come delle quinte sceniche offrono punti di vista per la contemplazione del contesto in un caso e della luce naturale creata artificialmente nell'altro.

L'esperienza visiva viene amplificata da un installazione sonora ed olfattiva. Nella cellula virtuale un dialogo tra un avatar ed un umano e un profumo di incenso rimandano ad un luogo di meditazione futuristica. 

Nell'altra, l'odore pungente della macchia mediterranea e il richiamo sonoro ad ambienti domestici rimandano alla vita all'aperto, al paesaggio e alla terra.
CELLS | INTERNI HOUSE IN MOTION 2018 – 20 YEARS
project by Filippo Taidelli
con Universal Selecta, Casalgrande Padana, Coelux, Platek, Rossi Bianchi lighting design, sound designer Nicola Ratti
special thanks to Humanitas University

Università degli Studi di Milano
Via Festa del Perdono 7

Dal 16 al 28 aprile, 2018

Opening 16 aprile 2018 ore 14.30;
17 – 22 aprile: dalle 10.00 alle 24.00;
23 – 27 aprile: dalle 10.00 alle 22.00;
28 aprile: dalle 10.00 alle 18.00.



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10° Festival Giornalisti del Mediterraneo 2018

REPORTAGE
AL VIA LA 10° EDIZIONE DEL FESTIVAL GIORNALISTI DEL MEDITERRANEO

Mediterraneo e conflitti: i racconti dei reporter.

Le sezioni: terrorismo, dalla Siria all'Europa; Mediterraneo e diritti negati; pace e immigrazione




OTRANTO (Le) - Giunge alla 10° edizione il Festival Giornalisti del Mediterraneo

L'evento è promosso e organizzato dall'Associazione "Terra del Mediterraneo", in partnership con il Comune di Otranto. 

L'appuntamento, ormai consolidato nel Mediterraneo, coinvolge la Regione Puglia; Legacoop Puglia; l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il suo Master in Giornalismo e il Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise.


Con il Festival, arriva alla sua 10° edizione anche l'omonimo concorso che, quest'anno, conterà tre sezioni tematiche: terrorismo internazionale, dalla Siria all'Europa; Mediterraneo e diritti negati; pace e immigrazione. 

I candidati potranno presentare le proprie opere entro il prossimo 30 maggio 2018. 

È possibile scaricare il regolamento dal sito o chiedere informazioni chiamando il numero 346.8262198.


Il concorso "Giornalisti del Mediterraneo" si rivolge a giornalisti di professione e freelance, oltre che ai giovani talenti delle scuole di giornalismo, nonché agli studenti dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione e mira a coinvolgere reporter italiani e stranieri, della carta stampata e della televisione, del mondo del web e radiofonico.


"Il raggiungimento del decimo compleanno del concorso, insieme al festival, - spiega Tommaso Forte, giornalista e autore del Festival - rappresenta un grande traguardo.  Attraverso questi due momenti, infatti, quello che abbiamo fatto in tutti questi anni e che continuiamo a fare, è aprire un dibattito per capire, alla luce dei conflitti nel Mediterraneo che indirettamente toccano anche il nostro Paese, quali sfide ci attendono per il futuro. Ciò grazie ai lavori dei reporter che quei conflitti li vivono in prima persona, nei teatri di guerra. Quanto alla questione dell'immigrazione, altro tema cardine del Festival, sono tanti i pregiudizi e, talvolta, un ruolo determinante nell'alimentarli lo hanno i media".


"I dieci anni del Festival dei Giornalisti del Mediterraneo - aggiunge Lino Patruno, presidente della giuria - segnano un prestigioso traguardo della manifestazione e giungono in un momento di grave crisi internazionale. La guerra in Siria, la tensione nel Mediterraneo, la violazione dei diritti umani, la minaccia del terrorismo internazionale, la tragedia dell'immigrazione sono troppo vicini a noi per non coinvolgerci non solo come giornalisti".

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Associazione Culturale "Terra del Mediterraneo"
Via Cardinale Mimmi, 10 . 70124 Bari


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