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Redazione del CorrieredelWeb.it
MICHELANGELO PISTOLETTO. Il Terzo Paradiso sul mare di Habana di Fortunato D'Amico Le coincidenze sono sempre fatti straordinari, che ci lasciano sorpresi ogni qualvolta ci ritroviamo a loro cospetto, chiedendoci come ciò sia stato possibile. Uno di questi sincronismi temporali è accaduto il 17 dicembre 2014 sulle acque di Malecon, a L'Avana, dove il fiume Almendares si unisce al Mar dei Caraibi, proprio mentre veniva annunciata al mondo la possibile riapertura dei rapporti diplomatici tra USA e Cuba. Una performance organizzata, dall'Ambasciata del Terzo Paradiso all'Avana, in collaborazione con Galleria Continua, Laura Salas Redondo e dell'artista Alexis Leyva "Kcho", avvenimento legato alla giornata della Rinascita, il Rebirth-Day 2014 che si festeggia ogni anno in tutto il mondo il 21 dicembre, è stata l'occasione per riflettere ancora una volta sulle possibilità dell'arte di dare avvio a processi di partecipazione interattiva della società. Con un tempismo da profezia, attraverso una complessa preparazione. che ha anticipato di qualche giorno la messa in scena della manifestazione, 60 imbarcazioni in movimento sul mare di Cuba disegnavano i tre grandi cerchi, che formano l'ormai conosciutissimo segno del Terzo Paradiso progettato da Michelangelo Pistoletto. Tutto questo accadeva nel momento stesso in cui il mondo apprendeva della riapertura del dialogo internazionale tra americani e cubani. Il segno del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è ormai diventato, in tutto il mondo, l'emblema della nuova rivoluzione culturale che anima lo spirito di molte persone coinvolte nei processi di cambiamento consapevole in atto nel terzo millennio. L'artista attraverso questo simbolo ha dato avvio ad una pragmatica artistica in cui l'orizzonte estetico è l'inizio per intraprendere progetti etici di trasformazione sociale e democratica insieme ad altri cittadini. Ogni azione artistica è quindi un'opportunità per dare vita ad un laboratorio di democrazia, dove la pratica della partecipazione, attivata con coinvolgimento delle organizzazioni culturali e di quelle associative, consente di promuovere l'incontro delle differenze, da cui hanno origine i progetti condivisi. I simboli, quando sono significativi ed effettivamente utilizzati come strumento operativo all'interno della comunità, nella loro peculiare capacità di sintetizzare significati e visioni perfezionate dai processi di umanizzazione, diventano dispositivi per la rigenerazione di scenari di vita armonici, perché tendono a riequilibrare gli eccessi derivati da un rapporto sconsiderato tra un soggetto e gli altri. A tal proposito il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è uno strumento speculativo e pratico, costituito da tre cerchi allineati sulla stessa retta, in cui i due opposti, portano i termini del confronto dicotomico, quali natura e artificio, assolutismo e democrazia, individuo e società, mentre il terzo cerchio centrale rappresenta la nuova situazione di equilibrio tra i due laterali. Il prossimo anno, nell'ottobre 2015, l'installazione "The Rebirth" inaugurerà al Palais des Nations, sede dell'ONU a Ginevra, e rappresenterà tutti gli Stati membri dell'ONU, uniti nel simbolo del Terzo Paradiso. Auguriamoci che anche in questo caso essa diventi annunciatrice di una reale ed armonica rinascita del pianeta.
CREDITS Progetto de Michelangelo Pistoletto per il Rebirthday 2014 28/01/2015 www.lastampa.it/blogs/culturanatura |
A Febbraio CosiArte ad Ostia avrà il grande piacere e privilegio di accogliere la danzatrice e coreografa , tra i nomi di maggior spicco della "Nouvelle Danse" francese.
Questo stage prevede due giorni di studio di 5 ore ciascuno, nel week end del 7 e 8 Febbraio 2015.
La lezione è composta da 2 ore di tecnica, livello intermedio/avanzato e 3 di laboratorio, aperto a tutti
Sabato: 13.00 – 18.00
Domenica: 10.00 – 15.00
«Insegnare, trasmettere, lasciar fare, semplicemente formulare una proposta. Una proposta che viene pensata a partire da punti di vista totalmente differenti seguendo l'umore del giorno, ma soprattutto ed essenzialmente in relazione con la persona, per tendere ad avvicinarsi il più possibile alle sue domande.
Una pedagogia dissociata in relazione con l'umano, e l'empatia. Una pedagogia dove la necessità tecnica è un mezzo e non un fine e dove ciascuno può inventare la sua danza in rapporto alla propria storia. Una pedagogia dove la tensione scompare a vantaggio dell'attenzione e dove l'intenzione è nel palmo delle mani di ciascuno. Il desiderio di attraversare o no lo spazio è una libertà individuale e l'insegnamento è solo un mezzo, una lieve apertura.»
Christine Gérard
CHRISTINE GÉRARD
danzatrice e coreografa, tra i nomi di maggior spicco della "Nouvelle Danse" francese
Negli anni '60/'70 del secolo scorso la Francia è uno dei primi Paesi europei ad accogliere le nuove tendenze della danza contemporanea americana – rappresentate dai grandi coreografi Merce Cunningham e Alwin Nikolais – avviando così la stagione della "Nouvelle Danse" (nuova danza) francese.
Proprio alla Nouvelle Danse è legato il nome di Christine Gérard, formatasi con le figure di maggiore spicco di quella felice stagione, quali Françoise e Dominique Dupuy, Jaqueline Robinson e Susan Buirge, dalla quale ha appreso il metodo pedagogico di Alwin Nikolais. Con questi suoi importanti maestri Christine ha danzato in diverse occasioni, per poi fondare nel 1974, insieme a Alex Witzman-Anaya, la compagnia ARCOR (Animazione e Ricerca Coreografica), in seno alla quale ha creato più di quaranta coreografie tra il 1975 e il 1999.
Ha danzato inoltre con François Verret, Jean Pomares, Alex Witzman-Anaya e Daniel Dobbels. Oltre che a Parigi e in diverse altre città della Francia, si è esibita in Svizzera, Germania, Inghilterra, Polonia.
All'attività di danzatrice e coreografa dal 1968 ha affiancato quella di docente, insegnando tecnica, improvvisazione e composizione al centro "Pour un lieu de création" (del quale è stata anche direttrice), alla Scuola Superiore di Studi Coreografici di Parigi (ESEC), al Conservatorio di La Rochelle, e per ventidue anni al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Parigi. Dal 2004 conduce numerosi laboratori al Centro Micadanses, al Centre National de la Danse e agli Incontri Internazionali di Danza Contemporanea di Parigi (RIDC) per la formazione al Diploma di Stato.
Testo redatto a cura di Valeria Morselli
COSTO COMPLESSIVO DELLO STAGE: 80,00
SOLO LA PARTE DI LABORATORIO: 50,00 EURO
SOLO LA PARTE TECNICA: 30,00 EURO
PRENOTARE ENTRO E NON OLTRE IL 4 FEBBRAIO TRAMITE BONIFICO BANCARIO
CosiArte A.S.D Banca Popolare dell'Emilia Romagna, agenzia di Torvaianica
IBAN: IT58A0538722000000002224604
CONFERMARE L'AVVENUTO PAGAMENTO VIA MAIL DANDO IL NUMERO DEL CRO E SCRIVENDO PER SALDO STAGE CHRISTINE GERARD
Dove: CosiArte Lungomare Lutazio Catulo 14 – 00122 Ostia Lido Roma
Per info: CosiArte 06/87691633 – Rozenn 333 31 03 553
E-mail: cosiarte@libero.it
APERITIBLUES CON IL TRIO BLUES RUSTYBLUESY ENSEMBLE 28 FEBBRAIO DALLE ORE 19.30 ALLE 20.30
ALLEGRIA E SPENSIERATEZZA AVVOLGONO UNA SERATA ALL'INSEGNA DELLA MUSICA ACCOMPAGNATA DA UN BICCHIERE DI VINO
Possibilità, dopo il concerto, di rimanere insieme a cena al ristorante della Pinetina Beachvillage prenotandosi tre giorni prima.
Un supplì
Una pizza
Una bevanda
Prezzo dell'ingresso al concerto 9,00 euro
Prezzo della cena 12,00 euro
Per informazioni e prenotazioni contattare CosiArte 06/87 69 16 33 - Rozenn 333 31 03 553
Le armonizzazioni vocali sono il gioco musicale dei Rusty Bluesy. Le diverse identità dei componenti fanno del gruppo un vero e proprio laboratorio nel quale si sperimentano arrangiamenti in chiave personale.
Il blues, che ispira anche la denominazione del gruppo, si annida in molti spunti sonori, a volte emerge in modo esplicito, altre volte scruta da lontano brani di tutt'altra origine storica e geografica. Una parola che può rappresentare meglio di altre i Rusty Bluesy, è complicità. Non si tratta solo di affiatamento o di semplice comunione d'intenti: è qualcosa di più solido e profondo, un ventaglio espressivo di ammiccamenti e sorrisi, sottili ironie, eleganti giochi di sponde, inviti a lasciarsi andare, un po' come il trio castellano vivesse in permanente luna di miele col blues e i suoi derivati. Riescono a trasmettere passione con pochi essenziali strumenti e in particolare grazie ai brillanti intrecci vocali di Luca Consalvi e Daniela Di Renzo, mentre Claudio Rispoli, da bluesman navigato qual è, imbastisce trame sapienti con le sue chitarre elettriche lavorando sempre in piena armonia con la classe che caratterizza il gruppo. Senza dimenticare (vista l'assenza della batteria) l'apporto fornito dai primi due alla sezione ritmica e di rifinitura: uno accompagnandosi alla chitarra acustica, che stuzzica e solletica continuamente, la seconda alternando sonagli e kazoo. Sono legati alla tradizione, i Rusty, ma non solo. Amano ripescare classici, brani misconosciuti o del tutto dimenticati e arrangiarli in chiave personalissima, con sfumature frutto di tre talenti e percorsi musicali tanto affini quanto diversi. Hanno il pregio, infatti, di guardare oltre la Grande Famiglia del blues, adattando alle corde più intime un repertorio trasversale che abbraccia rock, pop, soul, reggae, canzone d'autore.
LUCA CONSALVI Chitarra acustica e Voce
DANIELA DI RENZO Voce e percussioni
CLAUDIO RISPOLI Chitarra elettrica e Steell Guitar
Parte il 3 Febbraio il secondo appuntamento con Project Room, un ciclo di mostre virtuali in 3D, ideate e curate da Dores Sacquegna, per rendere omaggio al colore e ai protagonisti dell'arte, e che ripercorre – attraverso riferimenti, simbologie e alchimie - la storia dell'arte dalle origini ai giorni nostri.
Attraverso la fruizione delle opere di artisti contemporanei (che di volta in volta si susseguono tra una cromia e l'altra) , passato, presente e futuro perdono le loro coordinate temporali lasciando il posto alla visione tridimensionale e all'immersione totale in ambienti creati al computer, celebrando l'incontro tra letteratura, poesia, storia, filosofia, musica e alchimia.
Un progetto inedito e allestito esclusivamente online e che trasforma la Primo Piano LivinGallery, da galleria fisica a galleria virtuale, continuando la sua mission di divulgazione dell'arte e proponendo una visione globale dell'attività svolta dalla sua fondazione ad oggi.
Questo ciclo di mostre in 3D, rappresentano per l'artista una palestra sperimentale e per il pubblico un nuovo modo di interagire con l'arte contemporanea, con un accesso 24h/24h no stop per tutta la durata di ogni singola rassegna. La mostra è accompagnata dal catalogo in pdf. Istruzioni per l'uso su http://primopianoatelier.com/?p=2198
ARTISTI: Kohlene Hendrickson (Svizzera), Sofi Basseghi (Australia), Xavi De Juan-Creix (Spagna), Andria Santarelli (Francia), Cor Fafiani (Olanda), Gerard Frances (Francia), Isidora Ficovic (Serbia), Kadie Schmidt Hackenberg (Germania), Maya Nival Borgia (Francia), Nicole Gaulier (Francia), Fie Tanderup (Danimarca), Steve Lewis (Usa), Hyemi Cho (South Corea), Christel Sobke (Germany), Giulio De Mitri (Taranto), Andrea Mattiello (Pieve a Nievole/PT), Mirta De Simoni (Volano/TN), Maria Irene Vairo (Salerno), Massimo Festi (Ferrara), De Stradis Oronzo (Mesagne/BR).
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L’ARTE DI FARE SPAZIO Ritrovare gli spazi perduti Mercoledì 28 gennaio 2015 ore 18:00presentazione del corso Docente: Elisabetta Sonda SATURA Associazione Culturale Nell’ambito delle sue molteplici attività l’Associazione Culturale SATURA, organizza il corso L’arte di fare spazio, ritrovare gli spazi perduti, presso la sua sede di Palazzo Stella. Il valore delle cose non sta nel loro possesso, ma nell’uso che ne facciamo. Nel corso degli anni ognuno di noi accumula all’interno della propria abitazione una serie di oggetti che perdendo il loro valore affettivo e di utilizzo pregiudicano l’equilibrio della casa e l’armonia delle persone che ci vivono. Il Professional Organizer insegna a riorganizzare gli spazi secondo una logica, permettendo di ricreare un luogo accogliente, liberandosi delle cose futili e superflue. Durante il corso saranno forniti i mezzi per personalizzare la propria casa, organizzare le stanze in seguito a cambiamenti e migliorare la gestione del focolare domestico. Le lezioni saranno così suddivise: - Caro spazio, quanto mi costi! (il valore degli oggetti). Presentazione del corso e mini-workshop su “Come organizzare un armadio” - Discorsi da salotto (living e ingresso) - Arte nuova in cucina (cucina e sala da pranzo) - I luoghi della quiete (camera da letto, camera dei bambini e bagno) Costo: la partecipazione al corso base è gratuita; sarà dovuta solo la quota di associazione a Satura. Il Docente: Elisabetta Sonda, olandese di nascita, dopo varie esperienze lavorative in Inghilterra, Germania, Francia approda a Milano dove si diploma in Architettura d’Interni. Come conseguenza dei numerosi traslochi, impara a riorganizzare e ristrutturare le diverse sue abitazioni sia in Italia che all’estero perfezionandosi come Interior Designer e Professional Organizer. Dal 2014 è associata a APOI Associazione Professional Organizers Italia. Per informazioni ed iscrizioni telefonare ai numeri 010 2468284 o 338 2916243 / 366 5928175 negli orari di segreteria, dal martedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:00 e il sabato dalle ore 15:30 alle 19:00, o scrivere a info@satura.it Posti Limitati: è gradita la preiscrizione.
SATURA Art Gallery
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L'itinerario inizia a Pizza Bellini e percorrendo per un breve tratto la Via Maqueda a sinistra si apre la Via Calderai (l'antica Firraria) lungo la quale ancora oggi hanno sede diverse officine per la lavorazione dei metalli, attività svolta per secoli da maestranze ebree. Superato l'Arco della Meschita si percorre il vicolo omonimo che conserva l'atmosfera dell'antico quartiere e si arriva nella Piazza Meschita che ricade su parte dell'area del cortile della Sinagoga. Percorrendo subito dopo la Via Giardinaccio (a destra l'Arco del Notaro da accesso ad un tipico cortile), strada dove anticamente venivano costruite sedie, anche mediante l'utilizzo delle fibre vegetali raccolte lungo il torrente Kemonia, e superato via Maqueda si raggiunge Piazza Santi Quaranta Martiri al Casalotto, dove sorge il Palazzo Marchesi entro cui si trova un ipogeo, probabile mikveh (bagno rituale ebraico). Più avanti si apre la Piazza del Ponticello dove si attesta la presenza di un piccolo ponte sul torrente Kemonia posto in corrispondenza con la Porta di Ferro. Percorso il suggestivo passaggio pedonale di Vicolo Viola e attraversato nuovamente la Via Maqueda ci si trova davanti la Chiesa di San Nicolò di Tolentino, del XVI secolo, che si ritiene occupi l'area su cui sorgeva la Sinagoga Grande con annesso cortile interno (XV secolo), a destra si entra nel Convento di San Nicolò da Tolentino, oggi sede dell'Archivio Storico Comunale. Si arriva nell'Aula Damiani Almejda, opera dell'Architetto Giuseppe Damiani Almejda, con le dimensioni e gli elementi simbolici che evocano un tempio ebraico: ideale ricostruzione dell'antica Sinagoga. La visita, totalmente gratuita, sarà guidata dal prof. Francesco D'Agostino dell'Istituto Siciliano di Studi Ebraici e dalla dott.ssa Chiara Utro.
Per informazioni 346.8241076 – Email: palermo@siciliantica.it.
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