Il giorno successivo, venerdì 23 gennaio, sempre alle ore 17,30, Francesco Bonanno, Docente di ebraico biblico presso la Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo affronterà il tema "L'alfabeto e i suoi simboli". Mentre Domenica 25 gennaio è prevista la visita guidata alla Giudecca di Palermo.
Il Corso prevede nove lezioni dedicate alla presenza ebraica in Sicilia nelle diverse età storiche fino alla loro espulsione del 1492, le comunità nelle tre Valli in cui era divisa l'Isola, le loro sinagoghe, l'alfabeto e i suoi simboli, la letteratura e i manufatti. Previste inoltre visite guidate a Mazara del Vallo, Marsala, Siracusa, Modica. Le lezioni si terranno a Palermo presso Unipegaso, Via Maqueda, 383 (Palazzo Mazzarino). Alla fine del Corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni ed iscrizioni: Tel. 346.8241076. E-mail: palermo@siciliantica.it
Il Corso è una ulteriore tappa del percorso promosso da SiciliAntica, iniziato diversi anni fa con la storia dell'Arte greca, e dedicato ai momenti più salienti del passato artistico e culturale dell'Isola. Proporre un lungo seminario di storia dell'Arte Ebraica significa riscoprire la grande ricchezza culturale di un popolo e approfondire un importante capitolo, ancora poco conosciuto, della storia della nostra Isola, quale quello dell'Ebraismo siciliano, che ha avuto un ruolo fondamentale nel delicato passaggio tra Medioevo ed Età Moderna. Alla fine del XV secolo la popolazione giudaica che abitava l'Isola si ritiene fosse composta da circa 37.000 unità con 44 comunità sparse per la Sicilia, e tra queste vi erano alcune molto ampie come quella di Palermo e Siracusa, che contavano circa 5000 ebrei ciascuna, Catania, Trapani, Marsala Sciacca e Messina con più di 2000 ebrei, e tra 100 e 1000 si aggiravano le comunità ebraiche di Caltagirone, Modica, Ragusa, Randazzo, Piazza Armerina ed altri. Una presenza variegata e significativa polverizzata dall'editto di Granata del 31 marzo 1492 con il quale i "Cattolicissimi" re spagnoli Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia hanno distrutto la comunità giudaica come aggregato storico di persone. Riscoprire la memoria attraverso un percorso culturale alla ricerca dei suoi segni artistici significa riallacciare i fili di una storia interrotta e rivisitarla attraverso lo stile dell'accoglienza, della tolleranza e del rispetto dell'altro.
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