APERTI A RAVELLO GLI STATI GENERALI DELLA CULTURA ITALIANA ED EUROPEA
In corso sulla costiera amalfitana il meeting annuale dell'Associazione degli istituti di cultura italiani. Ospiti di "Italia è cultura" il ministro Bonisoli e il presidente di Confindustria Boccia.
Ravello, novembre 2018 - Si è aperta l'8 novembre) a Ravello (Sa) la V Conferenza nazionale dell'Associazione degli istituti di cultura italiani (Aici) dal titolo "Italia è cultura. Istituzioni culturali italiane e patrimonio culturale europeo". Nella tre-giorni di incontri e dibattiti che si concluderà domani (10 novembre), studiosi, intellettuali e istituzioni si confronteranno sul ruolo e sul futuro della cultura in Italia e in Europa. Un importante momento di riflessione a cui parteciperanno (oltre agli esponenti dei maggiori istituti di cultura italiani come l'Accademia della crusca e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, solo per citarne alcuni) anche il Ministro per i beni e le attività culturali Alberto Bonisoli e il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, sponsor dell'evento insieme con le Camere di Commercio italiane: entrambi saranno presenti domani, 10 novembre.
A fare gli onori di casa spetta al presidente Valdo Spini, recentemente rieletto all'unanimità alla guida di Aici, che ha anche annunciato la sede della VI conferenza nazionale, in programma a Firenze nel 2020. Insieme a lui, anche Alfonso Andria, presidente del Centro universitario europeo per i beni culturali che ha sede proprio a Ravello.
«L'Aici nasce per valorizzare, mettere in rete e modernizzare il patrimonio culturale italiano, un patrimonio – spiega il presidente Spini – diversificato e pluralistico di grande importanza. Siamo una rete per la condivisione della cultura al servizio della democrazia e vogliamo condividere e allargare le nostre esperienze. Per questo abbiamo deciso di organizzare queste occasioni di confronto».
Un'occasione di confronto che, dato il contesto e la contingenza storico-politica, non può non affrontare il tema del rapporto con l'Europa. Infatti, questa iniziativa si inserisce all'interno del calendario italiano degli eventi dedicati all'Anno europeo della cultura che si celebra nel 2018 e il cui motto è "Il patrimonio culturale. Dove il passato incontra il futuro".
«Parlare di patrimonio europeo comune oggi è una sfida piuttosto che un adagiarsi su quanto è già stato fatto – aggiunge Spini -. Se da una parte infatti, l'aspetto economico dell'Unione Europea sembra convincente, è proprio l'aspetto politico-ideale e quindi anche culturale che non sembra mobilitante, anche perché non si può dire che l'Unione Europea abbia fatto abbastanza per sviluppare la coscienza comune del patrimonio storico europeo. Non si tratta tanto di omogeneizzare i patrimoni culturali nazionali ad un unico patrimonio culturale, quanto piuttosto di mettere in piedi una serie di iniziative, necessarie e indispensabili, per valorizzare in modo sinergico le nostre culture».
Durante il convegno saranno analizzati tutti i vari aspetti legati al patrimonio culturale, suddiviso in quattro macro-categorie: tangibile (manufatti e opere d'arte), intangibile (tradizioni, conoscenze, lingue), naturale (paesaggi, flora e fauna) e digitale. Spazio poi anche agli aspetti pratici del rapporto con la cultura come il lavoro negli istituti culturali e gli aspetti legali, con un focus sulla riforma del terzo settore. Ogni tema viene affrontato attraverso specifici workshop, in modo da approfondirne i contenuti e le relative ricerche. I risultati della tre giorni di lavori saranno poi presentati nella seduta finale della conferenza prevista per domani. «Nell'Anno europeo del patrimonio culturale – conclude Valdo Spini – riaffermiamo con determinazione la nostra volontà di impegnarci in questo campo, con l'obiettivo principale di trasmettere l'immensità del nostro patrimonio culturale e i valori a esso collegati anche alle giovani generazioni».
L'Associazione degli istituti di cultura italiani è stata costituita nel 1992 da un gruppo di associazioni, fondazioni e istituti culturali di grande prestigio e consolidata attività. I suoi soci, distribuiti su tutto il territorio nazionale, svolgono attività di ricerca, conservazione e promozione dei più diversi ambiti della produzione culturale. Attualmente, l'associazione conta 108 soci, tra cui l'Accademia della Crusca, l'Accademia dei Lincei, il Centro Universitario europeo per i beni culturali, la Fondazione Adriano Olivetti, la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
L'Aici organizza le conferenze dal titolo "Italia è cultura" che, con cadenza annuale, pongono a confronto gli istituti soci con il mondo dell'università, della politica e dell'informazione con lo scopo di favorire la nascita e lo sviluppo di sinergie per la promozione culturale.
--
www.CorrieredelWeb.it
Nessun commento:
Posta un commento