Invito alla stampa
Si terrà venerdì 15 alle ore 18,00 presso l'Ex GIL in Largo Ascianghi, 5 a Roma (Viale Trastevere) l'inaugurazione della mostra "Obbiettivo Futurista – fotodinamismo e fotografia", promossa dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport e dall'associazione Novecento.
Interverrà l'Assessore Giulia Rodano, l'Architetto Prisco, Dirigente Ufficio Cultura Regione Cultura, Masssimiliano Vittori, Presidente Associazione Novecento.
Al termine buffet futurista.
La mostra, coordinata da Novecento, intende indagare su di un settore delle arti visive ancora poco esplorato, che ha investito un campo di applicazione molto più vasto di quello strettamente legato al futurismo, e che faceva riferimento, principalmente, a riviste graficamente d'avanguardia come «Natura», «La rivista illustrata del popolo d'Italia», «Campo Grafico». Per questo ci è sembrato opportuno inserire all'interno di questo catalogo futuristi «transitori» e fotografi che, pur non avendo militato nel movimento marinettiano, dal futurismo (o almeno dai dettati programmatici del Manifesto del 1930) sono stati «contaminati», sapendo interpretare le esigenze di un'arte fotografica che doveva affrancarsi dal pittorialismo, per rappresentare al meglio le esigenze della modernità.
Nella scelta dei lavori abbiamo fatto necessario riferimento alle più significative esposizioni fotografiche degli anni trenta tra cui: il Primo concorso fotografico nazionale organizzato dalla Federazione fascista degli artigiani d'Italia, a Roma nel 1930, la prima Mostra nazionale di fotografia futurista, organizzata da Bruno Sanzin a Trieste nel 1932, la Mostra nazionale futurista del 1933 a Roma, le varie edizioni delle Esposizioni sociali di fotografia che si svolgevano a Torino in quegli anni.
La mostra è corredata da un catalogo storico-critico, edito da Novecento e curato dal dott. Massimiliano Vittori che comprende oltre 150 immagini originali di fotografi futuristi la maggior parte inedite: Tato, Masoero, Wultz, Bragaglia, Depero, R.A.M., Thayaht, Russolo, Ambrosi, Di Bosso, Luxardo. Una sezione particolare è dedicata al fotografo triestino Ferruccio Demanins.
Il Novecento modifica radicalmente i canoni della rappresentazione artistica: la rivoluzione impressionista, il successivo modello divisionista e l'apparire delle avanguardie storiche traspongono l'attenzione delle arti figurative nel campo della rappresentazione del movimento.
La rivoluzione scientifica, unitamente a quella sociale, l'apparizione prepotente della nuova società di massa alla ribalta della storia collocano la fotografia, grazie alla sua insuperabile capacità di cogliere le istantanee di una quotidianità in evoluzione, quale nuovo medium simbolico delle arti visive. La fotografia è ascritta per diritto conquistato alla rappresentazione della modernità, con autonoma autorevolezza di forma artistica.
La raccolta concretamente prende forma dalla impagabile e generosa disponibilità degli eredi Demanins, che hanno voluto concedere in prestito il primo prezioso nucleo di foto attorno al quale si è poi aggregato a poco a poco il materiale proveniente da appassionati e competenti amatori d'arte, così da completare questo consistente amalgama fotografico che getta uno sguardo principalmente sul secondo futurismo, quello degli anni trenta per intenderci, probabilmente quello più trascurato, o, quando indagato, qua-si sempre isolato artificialmente dal suo contesto politico di riferimento.
Fino al 30 maggio, ingresso gratuito, orari di apertura dalle 17 alle 20, tutti i giorni esclusa la domenica.
Ufficio stampa
In Media Res Comunicazione srl
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