20/24 febbraio 2015
"POPVLVS"
GENTI DELL'ETÀ CLASSICA ALL'ARCO DI GIANO
progetto di valorizzazione del patrimonio culturale romano
ideato e realizzato da Livia Cannella
Tra il 20 e il 24 febbraio, dal tramonto (h 18) alla mezzanotte, l'Arco di Giano per la prima volta torna ad essere popolato dai volti e dalle figure che un tempo lo hanno idealmente abitato e attraversato. Il fronte rivolto verso piazza Bocca della Verità sarà illuminato dalla nuova installazione audiovisiva di Livia Cannella: "POPVLVS". Attraverso il linguaggio delle proiezioni scenografiche, e grazie alla suggestione discreta dei suoni che le accompagnano, prenderà forma la prima "stazione" di un percorso multimediale di "narrazione" e "messa a dimora" di immagini tratte dall'immenso patrimonio scultoreo di età classica presente nei più importanti musei della capitale,
Satiri e ninfe, filosofi e magistrati, bimbi, matrone e dei - evocati da un'esplosione di luci - tornano metaforicamente "a casa", animando le curve silenziose e scure del monumento. Gigantesche immagini luminose si fonderanno alle partiture architettoniche del monumento, amplificandone percettivamente la massa e la presenza, restituendo al luogo la sua naturale centralità all'interno del sistema di relazione/mediazione tra il Foro Boario e l'immensa area archeologica centrale.
Giano (Ianus) è il dio del passaggio (dal latino ianua: porta), custode di ogni forma di mutamento, e protettore di tutto ciò che concerne una fine e un nuovo inizio.
L'Arco di Giano - ora chiuso in una recinzione immersa nel traffico adiacente al lungotevere - è uno degli accessi principali all'Area Archeologica Centrale. E la sua possente massa - ininterrottamente visibile ed emersa dai tempi della sua edificazione (IV sec. d.c.) - non ha mai smesso di segnare il luogo di confine e di passaggio tra il centro istituzionale della città antica e i fori del popolo, dove sorgevano aree di mercato e di scambio. E' naturale, quindi, che ancora oggi le suggestioni di questo luogo evochino il senso di un attraversamento, di una variazione sensoriale tra un "di qua" e un "di là", nella reciprocità di un "oltre" da esplorare: il luogo, per eccellenza, dell'incontro e dello scambio.
Probabilmente è proprio questa mediazione che ne ha costruito nel tempo il senso della bifrontalità, allegoricamente radunato nell'intitolazione al mito, e fisicamente sostenuto dalla centralità del suo impianto architettonico perfettamente simmetrico in ogni asse della sua geometria.
"POPVLVS" vuole raccontare - ad un pubblico ideale di "passanti", improvvisamente catturati all'attenzione in un luogo ideale di "passaggio" - quanto vitale e contemporanea sia la testimonianza culturale di Roma: il nostro straordinario passato offre a tutti noi, una grande opportunità di crescita verso un più consapevole senso di cittadinanza. Un appello alla memoria per la costruzione del suo più responsabile futuro,
"L'Area del Velabro" - racconta Livia Cannella, che ha già animato con le sue apparizioni luminose molti luoghi della Roma imperiale - "è un luogo segreto, così gonfio di silenzio e quiete da sembrare un paradossale altrove. Si fa fatica a pensare che nel '93 un'esplosione criminale ne abbia potuto devastare il cuore. Lo spazio fu ricomposto in un tempo straordinariamente breve, tutti evidentemente hanno sentito che quella violazione si doveva oltrepassare presto. L'arco di Giano, sipario di questo crogiolo di contemplazione, anche in quell'occasione non si scalfì; restò a guardare, come da un paio di millenni, la vita che accade. E continua a farlo, imperterrito, muto, solenne, silenzioso. Per la mia installazione rispetterò il silenzio, alterato solo da un "sospiro" sonoro per accogliere gli abitanti di luce di un lungo fine settimana."
L'installazione vuole essere una testimonianza. Un gesto volto a promuovere allo stesso tempo il sito e ciò che esso per l'occasione accoglie: il patrimonio artistico dei musei civici nella sua rappresentazione in luce, e la dimostrazione attiva della vitalità possibile del paesaggio urbano e dello spazio pubblico.
Il progetto si rivolge ad una collettività composita, costituita da abitanti e turisti, che avranno un'opportunità aggiuntiva di "accorgersi" di un luogo di grande suggestione, la cui "messa in luce" possa accrescerne l'evidenza e le relazioni di prossimità. Attraverso la suggestione visiva di un approccio scenografico, "POPVLVS" vuole sollecitare una sorta di raccoglimento intorno all'attualità della testimonianza dell'antico, non solo come "residuo" documentale di un tempo trascorso, ma come presenza vitale e significante, nell'esperienza attualissima di una percezione – attiva e liberamente interpretata – del nostro inesauribile paesaggio culturale.
Proprio per questo è stato importante legare l'esperienza "live" dell'installazione su un luogo fisico, per sua natura temporanea, alla "stabilità" di una presenza in un "non luogo" (la rete) che ne può testimoniare l'accadimento permanentemente. Parte integrante del progetto, infatti, è la piattaforma web che lo sostiene - frutto della sinergia operativa con Kappabit srl che ne ha condiviso gli obiettivi - attraverso cui sarà possibile non solo avere informazioni sull'evento ma anche individuare contestualmente l'identità e la collocazione museale di ciascuna opera raffigurata con l'ausilio un qrcode localizzato sul posto.
La manifestazione, a cura di Stelart Srl è realizzata con il sostegno di Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo - Dipartimento Cultura attraverso l'Avviso Pubblico "Roma Creativa" e con la collaborazione della Sovraintendenza Capitolina e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Info 339 6404776
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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