La mostra d'arte contemporanea "PAPILIO", metterà in mostra le opere
pittoriche, fotografiche, video e installative di 16 artisti, e si
ispira a un video circolato questi giorni su fb, che narra di Jonathan
Pitre, ragazzo canadese di 14 anni che sogna di diventare un atleta,
affetto da una rara patologia genetica chiamata Epidermolisi Bollosa,
internazionalmente conosciuta come “Sindrome dei bambini farfalla”, a
causa dell’estrema fragilità della pelle, che ricorda, appunto, la
delicatezza delle ali di una farfalla.
Fin dalla nascita chi è
affetto da E.B. deve fare i conti con diverse ore di medicazioni e
bendaggi quotidiani e deve essere toccato con estrema attenzione.
Ci
ha colpito insieme con l’infinita fragilità delle pelle, con cui sono
obbligati a convivere le persone affette da questa malattia, l’immensa
forza che spesso le fa da contrappeso, e che lascia segni luminosi di
vita e di grazia.
PAPILIO, che in latino significa farfalla, scava
nel mezzo di questo indivisibile legame, che tiene insieme la dura
sofferenza del quotidiano e l’insita bellezza delle cose, la fragilità
estrema e la forza più scandalosa.
Fasciata in un abito
meraviglioso, con le ali che a volte sono più grandi del suo corpo, la
farfalla è metafora perfetta: sembra narrare, nel taglio e nei colori,
nelle scaglie e nella peluria, con un linguaggio complesso e raffinato,
il mistero del suo esistere.
Immagine del transitorio e di ciò che dura per sempre.
TITOLO: PAPILIO, a cura di Alice Rivagli e di Chiara Schirru
CITTA’: Solarussa (OR)
ARTISTI:
MATTEO CAMPULLA, SIMONE CIREDDU, FABRIZIO DAPRA', GAVINO GANAU,
LUCIDEDDU, DANIELA E FRANCESCA MANCA, MOJU MANULI, MICHELE MARROCU,
TONINO MATTU, MICHELE MEREU, MOTHERS IN LOW, IVAN PES, EGLE PICOZZI,
JOLE SERRELI, ALFREDO TANCHIS.
SEDE: Project Space Askosarte Via Trento, 16. SOLARUSSA (Or)
DATE: 7 giugno 2015 – 14 giugno 2015, inaugurazione domenica 7 giugno ore 18.30
ORARI: APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 18.00 ALLE 20.00
I n f o 3240579940/3420063562
askosarte@yahoo.it
www.askosarte.it
PAPILIO
Il
bianco e il nero sono lo stesso colore
(Dream 2008, regia di Kim Ki-duk)
Matteo
Campulla, Simone Cireddu, Fabrizio Da Prà, Mothers-in-low, Gavino Ganau,
Lucideddu, Daniela e Francesca Manca, Moju Manuli, Michele Marrocu, Tonino
Mattu, Michele Mereu, Ivan Pes, Egle Picozzi, Jole Serreli, Alfredo Tanchis
A volte le
definizioni date dal dizionario, non spiegano affatto le parole. Si dimostrano,
semmai, insufficienti a farci penetrare pienamente tutti i possibili contenuti.
Questo
succede quando il termine ha un suo opposto, come luce lo è di
buio, caldo di freddo, salute di malattia,
bianco di nero. Ciascuno dei due poli, infatti, pur essendo limitato e
contrastato dal polo contrario, trova in quest'ultimo anche la sua ragion
d'essere e il suo fondamento costitutivo: poiché l'uno non può esistere senza
l'altro, e viceversa. Non possiamo comprendere il giorno senza la notte, il freddo
senza il caldo, la salute senza la malattia.
Solo prendendo
coscienza della “sintesi superiore” che sta sopra le due diverse realtà, è
possibile intuire le infinite possibilità che essa mette in atto.
Papilio scava dentro questo indivisibile
legame, che ri-unisce ciò che solo esteriormente si dimostra diviso, e porta in mostra, come metafora, la farfalla: fragile ed effimera
creatura, ricoperta di lamelle talmente sottili da sembrare polvere, ma
fondamentali per il suo bilanciamento e per il volo. Basta prenderne una per le
ali, perché facciamo esperienza, sfarinati tra le dita, dei suoi colori e
insieme della sua vita.
E
tuttavia, come non scorgere, al di là della sua estrema delicatezza, i segni
luminosi della vita e della potenza che
l'hanno portata a superare tutte le fasi del suo percorso, a cominciare dalla
notte oscura del bozzolo? Come non intravedere quell'indivisibile legame, che
vuole la sua infinita fragilità tenacemente unita
alla sua scandalosa forza?
Anche Jonathan Pitre è una farfalla, scelto da una rara patologia genetica chiamata Epidermolisi
Bollosa, conosciuta nel mondo come “Sindrome dei Bambini Farfalla" a causa
dell’estrema fragilità della pelle, che ricorda, appunto, la delicatezza delle
ali di una farfalla.
Spera di diventare un giocatore di hockey, ma deve
fare i conti con una dura realtà fatta di piaghe, di medicazioni e bendaggi,
che si scontra quotidianamente con il desiderio, con la passione e con la
bellezza della vita. Fasciato come un bruco, Jonathan abita uno spazio fatto di
sangue e di sogni, di sofferenza e amore.