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venerdì 4 aprile 2014

L'arte si ricicla. Il MAXXI sostiene l'Hortus Urbis con la terra dell'opera Plegaria Muda di Doris Salcedo

L'arte si ricicla
Il MAXXI sostiene l'Hortus Urbis con la terra dell'opera Plegaria Muda di Doris Salcedo 
 

Roma, 4 aprile 2014 - Il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato dall'architetto anglo-irachena Zaha Hadid, ha donato all'Hortus Urbis circa 1.000 litri di terra per completare le aiuole e per le attività didattiche.
 
La terra è stata utilizzata per l’installazione Plegaria Muda di Doris Salcedo, artista di grandissima forza espressiva, scultrice della memoria e della vita, del disagio e della dignità. L’opera è stata protagonista nel 2012 della mostra al MAXXI dedicata all’artista, una grande installazione costituita da 120 tavoli sovrapposti tra i quali era posto uno strato di terra. Nella terra seminata e tra le fessure del legno dei tavoli erano nati e cresciuti dei fili d’erba. L’opera acquisita dal MAXXI in una versione composta da 20 tavoli è attualmente esposta nella mostra Non Basta Ricordare. Collezioni MAXXI (fino al 24 settembre 2014). Un’opera viva in cui gli odori della terra umida e dell’erba fresca, la disposizione labirintica dei tavoli che costringe a percorsi obbligati, immergono in un’esperienza intensa e totalizzante che coinvolge la mente, il corpo e i sensi.

Plegaria Muda è protagonista inoltre di un progetto itinerante curato da Isabel Carlos, commissionato dalla CAM Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona e dal Museet, Malmö, prodotto in partneship con il MAXXI, il MUAC – Museo Universitario Arte Contemporáneo di Città del Messico e la Pinacoteca do Estado di San Paolo.

L'installazione vista da migliaia di romani e turisti, si apre anche a nuova vita. La terra utilizzata per l’installazione è un prezioso contributo all'Hortus Urbis, un orto didattico con piante antico romane nel cuore dell'Appia Antica, lungo il sacro fiume Almone. L'Hortus Urbis è un progetto sperimentale sullo spazio pubblico e la biodiversità, avviato nel 2012 dall’associazione Zappata Romana e dal Parco Regionale dell'Appia Antica, che ha visto il recupero di un’area abbandonata per la creazione di un orto didattico con piante selezionate fra quelle citate da ColumellaPlinio il VecchioCatoneVirgilio e le scoperte degli scavi di Pompei.

L’Hortus Urbis che nei due anni passati è stato méta di università straniere, turisti e curiosi europei, americani e orientali accanto ai moltissimi bambini romani e alle loro famiglie, si pone già a partire dal 2014 come meta romana di un turismo critico, che potrebbe interessare tutti gli orti e giardini condivisi romani, in vista dell’Expo 2015 che riguarda il tema di come “nutrire il pianeta”, dal Food all’orticultura che sono temi sono di casa negli orti cittadini.

La donazione del MAXXI all'Hortus Urbis contribuisce alla raccolta fondi diretta alle persone sensibili, attraverso il sito www.hortusurbis.it, a cui tutti possono dare un contributo, per accrescere e migliorare le attività e il numero di piante dell'orto.


Per arrivare:
Hortus Urbis presso l'ex Cartiera Latina, via Appia Antica, 42/50 (accanto alla fontanella)
In bici: ciclabile Cristoforo Colombo e percorrere il sentiero Circonvallazione Ardeatina
Bus: 118 e 218 sull'Appia Antica (Fermata Domine Quo Vadis) o 30express, 714 e 715 (Fermata Cristoforo Colombo/Bavastro o Cristoforo Colombo/Circonvallazione Ostiense) e percorrere il sentiero Circonvallazione Ardeatina nel parco Scott
In macchina: parcheggiare a via Carlo Conti Rossini, Largo Gavaligi, via Omboni, via Scott e dintorni e percorrere il sentiero Circonvallazione Ardeatina nel parco Scott.

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