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giovedì 27 aprile 2017

Kasa dei Libri. NAPOLI E' UN LIBRO APERTO Ilfilodipartenope racconta i suoi progetti in forma di libro > Inaugurazione 8 maggio ore 18


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Kasa dei Libri 

presenta

NAPOLI È UN LIBRO APERTO
Ilfilodipartenope racconta
i suoi progetti in forma di libro

8 -12 maggio 2017

Inaugurazione 8 maggio ore 18

L.go De Benedetti, 4 Milano
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La Kasa dei libri è una vera e propria casa, accogliente e confortevole, in cui si condivide la passione per i libri senza barriere e confini. È piena di libri, più di 25.000 sono quelli che ha collezionato negli anni il padrone di casa Andrea Kerbaker.

È anche un luogo che ospita libri, anche se non quelli soliti. Per quelli, dice Kerbaker,    bastano e abbondano le librerie tradizionali. Ma poi ci sono i libri che nelle librerie tradizionali o – peggio – nelle catene, non ci finiscono proprio. 

Per quelli, la Kasa è sempre aperta. Lo sarà, per esempio, dall'8 al 12 maggio, quando verranno presentati alcuni progetti editoriali de Ilfilodipartenope, piccola casa editrice artigiana fondata a Napoli nel 2003 da Lina Marigliano e Alberto D'Angelo.

Difficile che qualcuno a Milano prima di oggi abbia mai sentito parlare de Ilfilodipartenope.

Si tratta, infatti, di un'officina-laboratorio nata nel quartiere dei librai napoletani, che non si sposta troppo spesso dalla sua deliziosa sede. 

E invece è una realtà che vale la pena di conoscere e frequentare, non fosse altro perché tra le sue pareti è facile incontrare il fior fiore della cultura partenopea, e non solo: nomi di scrittori come Erri De Luca, Raffaele La Capria, Silvio Parrella o Nico Orengo, o artisti, da Giosetta Fioroni a Fabio Sironi, tutti intenti a lavorare attorno a progetti di libri.

Che non sono però quelli cui siamo abituati: parole, illustrazioni, una stampa ordinata e via: nel laboratorio de Ilfilodipartenope si lavora sempre a opere su carte speciali, con colle particolari, legature ad hoc, e via inventando nella gamma dell'alto artigianato editoriale. 

E così i contenuti, mai banali, un racconto e ciao, ma testi sempre fatti apposta, nel nome di quello che un tempo si chiamava l'impegno. 

Da questa fusione di lavoro artigiano e intellettuale nascono librini in cui la fragilità e l'essenzialità sono valori da comunicare, ognuno con carte, cuciture, frammenti, scrittori, artisti, poeti, artigiani diversi, ma sempre libri costruiti con la condivisione di chi partecipa. 

Tanti progetti in forma di libro che sono stati realizzati nel corso degli anni, dal primo Tufo di Erri de Luca, all'ultimo 365 Il giorno del pane.

Alla Kasa dei Libri saranno presentati molti di questi libri. Impossibile e ridondante nominarli qui tutti, menzioniamo in particolare:

_ l'ultimo progetto 365 Il giorno del pane, della collana Odissea, con fotografie originali di Antonio Biasiucci e una novella di Stella Cervasio.

Una Madia di colore nero raccoglie nella prima anta una mappa, una foto-leporello di Antonio Biasiucci "12 pani come stelle sulla volta celeste: Costellazione del pane". Nella seconda anta una novella di Stella Cervasio che custodisce tra le pagine un'altra fotografia di Antonio Biasiucci "Il pane quotidiano".

La novella "Il giorno del pane" di Stella Cervasio è scandita nello spazio di 24 pagine, cioè l'arco temporale di una giornata, e i protagonisti danno vita ad un intreccio di storie in nero, dove alla fine o anche forse all'inizio a prevalere sarà il colore. 

_ un vecchio testo di Goffredo Parise, Il sorriso di Petote, uscito nella collana Perfiloepersogno, dedicato al suo buffo cane Petote con tre diverse acqueforti di Giosetta Fioroni, di cui una proprio dedicata al cane, e un racconto critico di Silvio Perrella.

. Infine, due titoli della collana Operette, nata con l'intento di chiedere a scrittori e artisti di tradurre a loro modo una canzone "popolare":
Il guarracino che andava per mare, con la traduzione narrativa nella lingua di oggi di Raffaele La Capria e interventi di Anna Maglio (microsculture in porcellana), Alessandro Nocentini (acquerelli).

Canto di lavoro, dedicato a Raffaele Viviani e interpretato da Ermanno Rea mescolando parafrasi e racconto e prendendo come spunto sia la canzone che l'attualità. Traducono con il segno i testi di Viviani e di Rea, Filippo Felaco con riggiole-santini, Antonio Picardi con serigrafie, Vincenzo Rusciano con disegni e Sergio Siano con foto dell'attesa e della città ingabbiata.
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