Mostra personale presso Rilievi
Contemporary Art, Roma
martedì 16 maggio 2017 ore 18.30
Inaugura
martedì 16 maggio, ore 18.30, presso la galleria Rilievi Contemporary Art, la
mostra Tracce e Sedimenti di Ivano
Tomat, che si snoda su due registri: quello del colore, con poche variazioni, prediligendo
una gamma polverosa e smorzata; la contrapposizione tra pieno e vuoto, dentro e
fuori, l’aggetto della materia o la sua corrosione.
L’esposizione è una
panoramica sugli ultimi dieci anni del lavoro dell’artista: tre opere inedite del
2016-17, prive di riferimenti grafici, che indagano ritmo e geometrie insiti
negli accostamenti di toni contrastanti, vengono messe a confronto con tavole o
tele dove alfabeti magici affiorano
dalla superficie, e con lastre “arrugginite” che contengono in nuce entrambe le
direzioni, andando fino alle origini figurative dell’autore.
Ivano Tomat
(Roma, 1957) comincia come disegnatore. Dopo l’Istituto d’Arte e gli studi di
illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design si specializza in incisione a
puntasecca. Nel 1993 l’acquerello diventa il suo medium, astratto, dai timbri
squillanti e i profili sinuosi. Poi torna alla tela e alla commistione di mezzi
e generi.
Che si esprima attraverso il gesso, l’acrilico o il legno l’intera
ricerca verte sull’analisi delle dualità: della materia, del pensiero, della
natura, della forma.
In un secondo
momento compaiono simboli misteriosi, chiavi di accesso a mondi arcani, lettere
indecifrabili e foglie stilizzate. I caratteri runici, primitivi; le continue
cancellazioni, i graffi; la fascinazione per l’ignoto, l’oscuro, caratterizzano
queste immagini e contaminano molte delle prove seguenti.
Oggi è focalizzato su dipinti che diventano
bassorilievo. Una cadenza regolare, pieno-vuoto-pieno-vuoto, accompagna lo
studio dell’incontro tra primari, secondari, complementari. Rosso, verde,
viola, attutiti e mai strillati. «Il colore è emozione istantanea, non c’è un
segno da leggere, basta uno sguardo, ti colpisce subito» (cit. l’artista).
Sebbene abbia cominciato a esporre nel 1995, è
dal 2000 che le occasioni di presentare i propri lavori si fanno più frequenti.
Sono da segnalare le collettive: Universo
mare, I classificato nella sezione installazioni del Concorso Nazionale
Romanatura organizzato dalla Regione Lazio al Porto di Ostia (2003); Sagome 547, a cura di Horti Lamiani
Bettivò (2005); L’arte seduta,
Vitarte, Viterbo (2006); Impronta Globale,
a cura di Daniele Arzenta all’ISA Istituto Superiore Antincendi, Roma (2009); Marche d’acqua, Premio internazionale di
acquerello, Fabriano (2010); Insieme,
Banca d’Italia, col Patrocinio dell’Ambasciata del Guatemala (2011). Con la
mostra Tracce
e Sedimenti Ivano Tomat, a quasi dieci anni di distanza dall’ultima
personale al Museo degli Strumenti Musicali di Roma, propone una visione completa
degli sviluppi della propria indagine che, pur nelle diverse direzioni prese,
rimane sempre fedele a determinati presupposti: la magia della pittura,
l’azione che scava nella profondità del piano, il gusto per la qualità non
sofisticata degli elementi.
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