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Arte e Cultura

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venerdì 15 settembre 2017

Claudio Cesari: nuova personale in corso

Il pittore parmense espone fino al 24 settembre oltre ottanta opere in cui il tema del mare è protagonista





Una nuova e suggestiva mostra del pittore Claudio Cesari allestita negli spazi dell'ex prosciuttificio di via Verdi 9 a Collecchio (PR). 

Il titolo, tratto dalla nota poesia del Carducci, “…e sotto il Maestrale urla e biancheggia il mar…” rimanda al tema che caratterizza in prevalenza le oltre ottanta opere esposte tra acquerelli, dipinti a smalto e in acrilico su tela e tavola, la maggior parte delle quali inedite




In questa nuova produzione Cesari accantona i colori vivaci per dare spazio alle nuance più scure, alle ombre, alle rifrazioni, ai colori cupi. E si scopre un Cesari introspettivo, a tratti irrequieto e turbato, come il mare in burrasca che ha ispirato questa nuova produzione, ma anche placido, carezzevole e sereno, come il mare al tramonto frequentato da stormi di gabbiani. 




Il tema dell’acqua non è nuovo per Cesari, ma il contesto cambia, passando dai paesaggi fluviali, in particolare del fiume Taro, agli orizzonti marini delle Cinque Terre, di Lerici, Bonassola e Tellaro. 

E' un artista che riesce a trasporre nelle sue opere un mosaico di stati d’animo anche contrastanti fra loro, partendo dalla natura e da momenti di vita vissuta che segnano lo scorrere del tempo. 

Le opere sono raccolte in un catalogo a colori che comprende i contributi dell'On. Giuseppe Romanini, del critico Marzio Dall'Acqua, del Presidente del Circolo “Il Colle” Daniele Ferrari, del Sindaco Paolo Bianchi e dell'Assessore alla Cultura Michela Zanetti

La mostra, patrocinata dal Comune di Collecchio e dalla Provincia di Parma, è organizzata dal Circolo ricreativo culturale e sportivo “Il Colle” e rimarrà allestita fino al 24 settembre 2017 il venerdì, sabato e domenica e nei giorni di sagra 18 e 19 settembre con orario 16.00 - 19.30. Ingresso libero.

Francesca Caggiati

martedì 12 settembre 2017

Melker Garay | Pensare il non-pensato Ciò a cui il pensiero non può arrivare


Inaugura venerdì 6 ottobre a Palazzo Velli Expo la prima personale italiana di Melker Garay intitolata Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare: quindici tele della serie Monokrom, esposte già a Norrköping e a Mosca, e che voleranno a New York dopo l’esperienza romana.

In Garay, scrittore cileno naturalizzato svedese, accostatosi alla pittura nel 2013, immagine e parola non possono scindersi: l’una accompagna e completa l’altra, ne arricchisce il senso. Non a caso molte opere sono associate a brani estratti dalle sue raccolte di storie, da romanzi o da riflessioni scaturite dalla pratica artistica. 

Entrambi mettono a fuoco il dilemma, il paradosso, il dubbio. Il vuoto esistenziale che il gesto della creazione intende colmare.

Sono sette i libri pubblicati, la maggior parte dei quali tradotti in inglese, spagnolo e russo, mentre per l’inverno verranno dati alle stampe in Italia “Lo Spaventapasseri - racconti crepuscolari” e “Il ratto e altri racconti crudeli. Atti a sondare problematiche filosofiche, teologiche e il dualismo vita-morte, presentano una lingua scarna, essenziale, talvolta ironica, e mettono in scena un meccanismo enigmatico-interrogativo attraverso cui setacciare ogni pretesa di verità. Stessi dispositivi sui quali si fondano i quadri. 

«La pittura è per me la parola impossibile da esprimere in un testo scritto», spiega l’autore, che prosegue: «Si tratta di resistere e di dubitare di ciò che è già scontato, certo, ovvio»; «Un lavoro ha una molteplicità di transiti, sia piccoli che grandi, sia visibili che invisibili, sia consentiti che proibiti. Io intendo un lavoro-travaglio dove ogni emancipazione – sia fisica che psichica – sia, a diversi gradi, dolorosa».

Il titolo della serie, Monokrom, è indicativo, ma l’intera mostra non si esaurisce nella ripetizione del colore unico. Nelle prime tele (2013-14) sperimenta un astrattismo concitato: i toni si accumulano e si fanno stridenti e squillanti; oppure si sovrappongono gli uni agli altri dando vita a pattern geometrici, di trama e ordito, o a movimenti di superficie come mare in tempesta. Nella seconda parte (2015-16), più materica, in cui possono comparire inserti tridimensionali, vi è un effetto magmatico, di cristallizzazione della forma; agglomerato primordiale di senso che dal piano sembra tentare di affrancarsi. 

Analizzandone le opere Ida Thunström ha parlato di zen e di influenza di questa tradizione. Man mano cominciano ad apparire delle sagome, e siamo di fronte all’ultimo nucleo figurativo, recente. Autoritratti involontari, pappagalli, fiori, galli, e accenni di volti; il tumulto dei colori ricorda i lavori iniziali: il ciclo che ha percorso in tre anni si è chiuso.

Melker Garay è nato da padre svedese a da madre cilena in Cile (Tocopilla) nel 1966. Nel 1970 la famiglia si trasferisce in Svezia, a Norrköping, che da allora è diventata la sua città. 

Come scrittore ha pubblicato racconti e romanzi, di cui uno, “mcv”, può definirsi come una forma di arte concettuale. La sua letteratura affronta i grandi argomenti e le grandi questioni esistenziali e religiose del mondo contemporaneo. 

Alcuni racconti sono diventati cortometraggi e hanno partecipato a festival internazionali, non ultimo il Festival del cinema di Göteborg e il Berlinalen. “Kinski and Death” ha anche avuto una trasposizione teatrale. Ha di recente fondato il magazine Opulens.se. 

La prima mostra personale è del 2014; l’ultima si è tenuta a Mosca nella primavera 2017 presso Central House of Artists.

Info:
Melker Garay | Pensare il non-pensato. Ciò a cui il pensiero non può arrivare
Mostra personale di pittura di Melker Garay

Inaugurazione: venerdì 6 ottobre ore 18.30
Durante la serata inaugurale si terrà un concerto jazz
7 - 20 ottobre 2017

Dal lunedì al sabato ore 11.00-19.00

Palazzo Velli Expo
Piazza Sant’Egidio 10, 00153 Roma (Trastevere)
Ingresso gratuito

Contatti: +39 06.877.89758 | box11studio@gmail.com | info@palazzovelli.it



giovedì 13 aprile 2017

INEDITI N°4

La BQB Gallery presenta:

INEDITI N°4

A cura di BQB, direzione artistica KlaudiodiKarlo con un testo di Antonio Arévalo
Vernissage giovedì 20 aprile ore 18.30
Baronato Quattro Bellezze Art Gallery, Roma


Nove artisti differenti fra loro nello stile, nel luogo di provenienza e sotto il profilo generazionale.

INEDITI, all’interno della serie di mostre che la galleria ha prodotto, ha una sua peculiare forma. Nello specifico, l’obbligo da parte degli artisti di presentare opere mai pubblicate e la libertà dell’artista di scegliere l’opera da presentare. 

Dunque, uno specifico modo di collocarsi all’interno dei linguaggi espressivi, nelle arti visive della nostra contemporaneità. 

Una ricerca fatta più con lo sguardo di un artista che con quello tradizionale del curatore. Uno sguardo, si spera, in grado di associare il rigore filologico con il coraggio visionario, quanto mai necessario per proporre INEDITI del nostro sentire.

Questa mostra, INEDITI N°4, conferma il respiro internazionale delle mostre precedenti, con il valore aggiunto della presenza al vernissage di tutti gli artisti coinvolti

La forte presenza degli artisti catalani è accompagnata dalla regina della mostra, ovvero la signora Ester Chacon Avila franco/cilena con un passato parigino e mostre in tutto il mondo in prestigiosi musei, una storia fatta di amicizie come Janis Joplin, Calder e tanti della sua epoca giovanile. 

Il giovane performer Adrian Pino Olivera che sta facendo parlare di sé con i suoi interventi agli Uffizi di Firenze e il Louvre di Parigi, con il suo gruppo di due giovanissime fotografe e videomaker. 

O artisti come Fabrizio Sacchetti, fotografo, performer, quasi dimenticato in Italia, ma presente da circa dieci anni con le sue installazioni, video e performance, in America, Austria, Svizzera, Germania e non solo. 

Alcuni come Germano Scurti, sociologo, performer, regista di documentari e noto musicista nel mondo della musica contemporanea, che debutta con un lavoro fotografico di assoluto interesse. 

Incontriamo inoltre il lavoro di Cesare Marino, autodidatta, con una ricerca personale, fotografo di eventi e operatore video, che prende come punto di partenza la fotografia industriale dei coniugi Becher e della cosiddetta “Scuola di Dusseldorf”. 

Mia Murgese Mastroianni, artista visiva, privilegia l’uso della macchina fotografica per indagare la realtà attraverso scatti che dal cinema e dal suo passato di pittrice le consentono di creare composizioni poetiche e oniriche. 

Motiscause, artista italo-catalano, sintetizza nel tratto grafico del disegno tutta la sua multidisciplinarietà e il legame con Bruno Munari. 

Andrea Orsini, artista poliedrico, quasi un alchimista dell’espressione, antropologo, architetto, che lavora ultimamente sulla relazione tra le idee, le immagini, il suono e il colore. 

Infine Anton Roca, artista catalano, italiano di adozione, caratterizza il suo lavoro per una stretta interazione tra esperienze vitali e artistiche, si muove tra pensiero e osservazione dai quali emerge una poetica che trascende il fatto estetico per approdare all’etica.

Una mostra collettiva che vuole associare, grazie all’effervescenza degli artisti coinvolti, alla loro presenza e trasversalità, lo spazio non convenzionale della BQB Gallery a un vernissage dalle caratteristiche di un happening. Il contributo testimoniale di Antonio Arévalo, poeta cileno, suggella l’articolazione un po’ visionaria del progetto artistico.

Info:
INEDITI N°4
Ester Chacon Avila, Cesare Marino, Motiscause, Mia Murgese Mastroianni, Adrian Pino Olivera, Andrea Orsini, Anton Roca, Fabrizio Sacchetti, Germano Scurti

A cura di BQB, direzione artistica KlaudiodiKarlo
Con un testo di Antonio Arévalo

Inaugurazione: giovedì 20 aprile ore 18,30
Dal 21 aprile al 07 giugno 2017
Orari: da martedì a domenica 12.00-23.00

Baronato Quattro Bellezze Art Gallery
via di Panico 23, Roma
info@baronatoqb.gallery | 06.45548220

Ingresso gratuito




mercoledì 16 settembre 2015

Renata Maccaro, Percorsi: dall'Astratto alla Figurazione



Palazzo del Bargello, Gubbio (PG)
2 – 31 ottobre 2015

Si rinnova anche per il mese di ottobre l’appuntamento con l’arte contemporanea al Palazzo del Bargello di Gubbio. Sarà infatti inaugurata venerdì 2 ottobre alle ore 17,00 la mostra della pittrice romana Renata Maccaro, dal titolo “Percorsi: dall’Astratto alla Figurazione”.

Renata Maccaro nasce a Roma e nella capitale acquisisce una solida formazione culturale decisiva per i successivi orientamenti e scelte in ambito creativo. Di estrazione classica, ma aperta alle istanze del contemporaneo, laureata in Lettere moderne con il massimo dei voti, avvia da autodidatta il suo percorso artistico con  una ricerca sull'astratto. E' con l'opera intitolata "Sera" che nel '94 è tra i vincitori del "Premio Arte Giorgio Mondadori". Negli anni successivi la sua indagine si incentra sulla figurazione, tale passaggio implica una pluralità di linguaggio e una comprensione della filosofia delle Ricerche assolutamente notevole. Va sempre considerato che nella pittura, come in altre espressioni d’arte, la ricerca e le conoscenze restano l’aspetto fondamentale per l’innovazione e la definizione delle  espressioni contemporanee.

“In questo percorso di ricerca si inserisce l’esperienza artistica e personale della Maccaro - dichiara  Elisa Polidori del Palazzo del Bargello che ne ha curato il testo critico - che intitola questa esposizione "Percorsi: dall'Astratto alla Figurazione", con una logica e raffinata selezione di opere datando solo uno dei primi lavori astratti, 1994 e l'ultimo dei figurativi del 2015. L'elemento fondante del lavoro di questa artista è l'accordo e la fusione tra elementi della percezione sensoriale ed elementi spirituali; il veicolo è una materia fortemente frammentata e incisa che solo apparentemente costituisce un terreno disorganico e destrutturato.” Complesso e forse riduttivo sarebbe inserirla in un contesto artistico riconoscibile ai più Renata Maccaro può essere più correttamente definita un ricercatore "in movimento", poiché dietro ad ogni pennellata, ad ogni assaggio cromatico ci racconta un nuovo cammino, un processo evolutivo. “E’ davvero un piacere ospitare un’artista così sensibile ed elevata – le parole di Catia Monacelli direttore del Palazzo del Bargello di Gubbio – che vede la sua massima espressione nella ricerca filosofica che la porta ad esiti formali davvero unici.”  La mostra “Percorsi: dall’Astratto alla figurazione” di Renata Maccaro sarà aperta al pubblico fino al 31 ottobre.

Renata Maccaro, Percorsi: dall'Astratto alla Figurazione
Mostra personale di pittura a cura di Catia Monacelli e Elisa Polidori
Inaugurazione: venerdì 2 ottobre ore 17.00
Dal 2 al 31 ottobre 2015
Orari: venerdì, sabato e domenica 10:30 - 13:00 e 15:00 - 18:00
Palazzo del Bargello, Gubbio (PG) | Via dei Consoli, Largo del Bargello
Ingresso gratuito

Per informazioni contattare la segreteria organizzativa del Palazzo del Bargello di Gubbio al numero 0759220339 o scrivere ad info@museogubbio.it

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