Renato Pengo nasce a Padova il 31 ottobre 1943. Dopo avere frequentato l'Istituto d'Arte Pietro Selvatico, si dedica alle diverse discipline artistiche. Del 1969 è la sua prima mostra personale, presentata dal celebre poeta e scrittore Diego Valeri, alla Galleria Traghetto di Venezia. Nel 1970 vince il primo premio alla X Triveneta dei Giovani Artisti. Nella prima metà degli anni Settanta comincia a cimentarsi con diverse forme di espressione artistica, mediante molteplici linguaggi (performance, happening, fotografia). Nel 1975 è tra i fondatori del gruppo "Azionecritica" e partecipa alla X Quadriennale di Roma. Nel 1976 espone alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. Di questo periodo sono alcune mostre personali a Salisburgo, Villach, Rovigo e alcune collettive a Prato e a Padova. Dagli anni Ottanta il suo lavoro subisce un'importante svolta attraverso la serie di opere "Itinerari dipinti dal tempo" e "Future archeologie"; parallelamente sperimenta il video, il cui codice è fondato sulla decelerazione dell'immagine. In queste opere emerge il carattere autoriflessivo dell'artista su tematiche di particolare attualità. I suoi video vengono presentati in numerose rassegne nazionali e internazionali, tra cui: Catodica (Roma), Ifduif (Lugano), Le arti del cinema (Verona), Festival Mondial do minuto (San Paolo, Brasile) e FilmFestival Torino. A partire dagli anni Novanta, Pengo affronta nuovi ambiti legati all'antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea. La sua indagine si focalizza sul cosiddetto "shock tecnologico", cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che suscita l'interesse del celebre critico francese Pierre Restany, che promuoverà a Parigi, in gallerie e musei, mostre personali dell'artista padovano.
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martedì 24 luglio 2012
Irruzione di Shock nei Musei Civici agli Eremitani di Padova | Anticipazione della mostra Shock di Renato Pengo, 14 settembre - 31 ottobre 2012
Renato Pengo nasce a Padova il 31 ottobre 1943. Dopo avere frequentato l'Istituto d'Arte Pietro Selvatico, si dedica alle diverse discipline artistiche. Del 1969 è la sua prima mostra personale, presentata dal celebre poeta e scrittore Diego Valeri, alla Galleria Traghetto di Venezia. Nel 1970 vince il primo premio alla X Triveneta dei Giovani Artisti. Nella prima metà degli anni Settanta comincia a cimentarsi con diverse forme di espressione artistica, mediante molteplici linguaggi (performance, happening, fotografia). Nel 1975 è tra i fondatori del gruppo "Azionecritica" e partecipa alla X Quadriennale di Roma. Nel 1976 espone alla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia. Di questo periodo sono alcune mostre personali a Salisburgo, Villach, Rovigo e alcune collettive a Prato e a Padova. Dagli anni Ottanta il suo lavoro subisce un'importante svolta attraverso la serie di opere "Itinerari dipinti dal tempo" e "Future archeologie"; parallelamente sperimenta il video, il cui codice è fondato sulla decelerazione dell'immagine. In queste opere emerge il carattere autoriflessivo dell'artista su tematiche di particolare attualità. I suoi video vengono presentati in numerose rassegne nazionali e internazionali, tra cui: Catodica (Roma), Ifduif (Lugano), Le arti del cinema (Verona), Festival Mondial do minuto (San Paolo, Brasile) e FilmFestival Torino. A partire dagli anni Novanta, Pengo affronta nuovi ambiti legati all'antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea. La sua indagine si focalizza sul cosiddetto "shock tecnologico", cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che suscita l'interesse del celebre critico francese Pierre Restany, che promuoverà a Parigi, in gallerie e musei, mostre personali dell'artista padovano.
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