Claudio Fazzini spezza questa tendenza contemporanea, rinunciando alla "veste" spettacolare dell'arte per orientarsi verso un recupero dell'essenza. E' così che nasce il potere comunicativo del "lineamentum", un repertorio grafico inedito e immediato, in grado di raggiungere una fruizione globale.
La ricerca artistica di Fazzini, di fatto, ha la prerogativa di oltrepassare nazionalità, religioni e culture in virtù di una straordinaria unità intellettuale, quale patrimonio prezioso dell'umanità.
Già dal supporto in seta l'artista marchigiano guarda all'Oriente, brevettando il quadro da arrotolare e trasportare agevolmente per una migliore diffusione dei suoi stessi contenuti. Il disegno si sviluppa dallo schermo centrale, quale finestra sul mondo, sempre relativa, soggettiva e parziale, benché essa sia per eccellenza espressione digitale di una realtà virtuale sia nelle relazioni, che nel vivere quotidiano.
Claudio Fazzini approfondisce così il tema attuale della rete e del narcisismo sociale, studiandone i comportamenti e le modalità comunicative di quella che, in sostanza, appare come una esasperata proiezione del sé.
Nell'Anestesia dell'Immagine l'oggetto d'interpretazione è la memoria, che, pur tradita o adulterata, costituisce il filtro dell'esistenza. Con evidenza si rintraccia un parallelismo con l'Anatomia dell'Assenza, dove il perno della rappresentazione verteva sulla negazione della memoria.
Una costante contaminazione tra passato e presente, tra finestre contemporanee e supporti antichi di matrice giapponese sembra condurre l'universo espressivo di Fazzini in direzione di un dialogo aperto e sincero.
La figura resta in ogni caso l'elemento dominante della comunicazione grafica dell'autore per raccontare con semplicità le complesse prospettive dell'identità umana nel sistema contemporaneo.
Info: www.claudiofazzini.it
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