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lunedì 13 ottobre 2014

Vincent van Gogh: l’uomo e l’artista al centro del nuovo Museo Van Gogh



 
Vincent van Gogh: l'uomo e l'artista al centro del nuovo Museo Van Gogh
 
Amsterdam, ottobre 2014 - La presentazione, completamente rinnovata, della collezione permanente del museo è incentrata sull'evoluzione di Vincent van Gogh. Il racconto della vita e dell'arte di Van Gogh, infatti, è il filo rosso che lega i diversi piani dell'edificio, dove sono esposti non solo i quadri, ma anche i disegni e le lettere dell'artista. Per la prima volta, alcuni dei miti che circondano Van Gogh – il suicidio, la malattia, l'orecchio mozzato – vengono narrati con dovizia di particolari e il pittore viene collocato nel contesto storico del suo tempo. Ben rappresentata è anche l'enorme influenza che l'artista ha esercitato sulle generazioni future, grazie ad un'esposizione temporanea che mostra Van Gogh come fonte di continua ispirazione. A partire dal 28 novembre.

Vincent van Gogh (1853-1890) è fra gli artisti più celebri di tutti i tempi, una vera e propria icona, una figura quasi mitica, davvero fuori dal comune. È questa l'idea centrale del percorso che attraversa le sale magnificamente ristrutturate del Museo Van Gogh. Già al piano terra il visitatore si ritrova letteralmente faccia a faccia con il maestro, grazie alla spettacolare presentazione dei suoi autoritratti e della palette cromatica che da sempre lo contraddistingue. Nella hall, un'istallazione testimonia come, dopo la sua morte, Van Gogh si sia trasformato nella principale icona (pop)culturale del nostro tempo e come sia proprio la cultura dell'immagine a determinare il modo in cui il grande pubblico vive la sua arte.
   
Una visione completa
Per la prima volta il museo racconta l'intera storia di Van Gogh e tutti quegli aspetti che hanno contribuito a consacrarne la fama: l'arte, il contesto storico, le ambizioni personali, le emozioni, il mito e la sua influenza sino ai giorni nostri. La collezione permanente, esposta ai vari piani dell'edificio ma presentata come un'unica realtà, spiega bene come l'artista abbia saputo conquistare un pubblico vasto ed eterogeneo.
 
Nel nuovo allestimento del museo, a fungere da filo rosso è la trasformazione di Van Gogh in uno dei maggiori artisti di sempre che qui viene evidenziata in diverse sezioni. In ogni fase Van Gogh ha vissuto con grande intensità l'esperienza di sé e del mondo, con l'obiettivo di rappresentare attraverso la propria arte i principali temi dell'esistenza umana: la paura, il dolore, l'amore e la speranza. I testi che accompagnano le varie opere spiegano come il suo caratteristico stile pittorico e le sue scelte cromatiche gli abbiano consentito di esprimere queste emozioni.

Colore sulle pareti
Ogni sezione è incentrata su un'opera particolarmente significativa che riflette al meglio le ambizioni artistiche di Van Gogh in un determinato periodo. Per esempio, la sezione 'Pittore di contadini', dedicata agli inizi della sua produzione, ha come protagonista I mangiatori di patate (1885). 'La fioritura', invece, racconta la vita di Van Gogh nelle campagne della Francia meridionale dove, ispirato dalla nitidezza della luce e dalla vivacità dei colori, dipinse frutteti in fiore, scene di mietitura e altri soggetti agresti; opera chiave qui è I girasoli (1889). In virtù della loro importanza e per sottolinearne ulteriormente la centralità, queste opere occupano da sole un'intera parete. Infine, i muri di ogni sezione hanno un colore diverso che ben si addice all'atmosfera del tema affrontato e alle opere esposte. Addio quindi al bianco tipico dei musei: le pareti sono tutte dipinte con colori accesi.
 
Lettere e disegni
Van Gogh era uno scrittore di talento e la sua corrispondenza è importantissima per capirne al meglio sia la personalità che l'arte. Il nuovo allestimento riserva ampio spazio alle lettere che ha scritto: ce ne sono alcune originali e, indossando le apposite cuffie, i visitatori possono ascoltarne dei frammenti. Inoltre, i testi esplicativi delle varie sale sono spesso tratti da suoi scritti. In pratica, è come leggergli nel pensiero!
Infine, per la prima volta il museo espone in forma permanente i disegni di Van Gogh. L'artista ne ha realizzati moltissimi, circa 1100, di cui la metà è conservata nel Museo Van Gogh. Essendo particolarmente sensibili alla luce, la loro esposizione deve essere limitata. Per questo vengono selezionati e mostrati solo otto esemplari alla volta, fra ambiziosi progetti, schizzi e studi preparatori di particolare interesse.

Mito
Tutti conoscono le vicende della malattia di Van Gogh, dell'orecchio mozzato, della sua morte. Se prima si trattava di temi appena accennati in corrispondenza di determinate opere, oggi il museo vi dedica un'attenzione specifica: passo dopo passo, infatti, questi avvenimenti vengono presentati sulla base di lettere, documenti e ricerche approfondite. Il museo risponde così a un'esigenza ripetutamente manifestata dal pubblico. 
 
Con gli occhi di Van Gogh
Si pensa spesso a lui come a un artista isolato, ma la verità è che, fino alla fine della sua carriera, Van Gogh si è lasciato ispirare dai colleghi. Attento agli sviluppi artistici del tempo, insieme ad artisti del calibro di Paul Gauguin ed Henri de Toulouse-Lautrec ha sempre cercato di creare uno stile moderno. In precedenza, il museo preferiva esporre le opere di altri artisti in sale separate. Il nuovo allestimento, invece, prevede che i quadri dei predecessori e dei contemporanei del maestro vengano inseriti nel racconto della sua produzione artistica, in modo da chiarirne il legame e consentire ai visitatori di guardarli con gli stessi occhi di Van Gogh.
 
Francis Bacon
Il sogno di Van Gogh di continuare ad ispirare il mondo anche dopo la morte si è avverato: oggi, infatti, il suo pubblico è composto da milioni di persone. Di tanto in tanto il museo espone un'opera (contemporanea) che mostra chiaramente l'influenza esercitata da Van Gogh. A partire dal novembre del 2014, per esempio, sarà la volta di Study for a Portrait of Van Gogh IV di Francis Bacon, in prestito dal Southbank Centre di Londra. Inoltre, l'enorme impatto di Van Gogh sulla generazione di artisti cresciuti subito dopo la sua morte è testimoniato dalle opere espressive di Maurice de Vlaminck e Kees van Dongen appartenenti alla collezione del museo.
 
Touch Van Gogh
Le più recenti tecniche di informazione danno la possibilità di scoprire particolari sempre nuovi su Van Gogh e sulle sue opere. Fiore all'occhiello del museo è l'app Touch Van Gogh: in corrispondenza di alcune tele, infatti, i visitatori hanno a disposizione un touch screen che svela tutti i misteri del quadro in questione.
Inoltre, alcune installazioni interattive, fra cui una cornice prospettica e un microscopio, gettano nuova luce sulle attività quotidiane del pittore. Per esempio, al microscopio si possono vedere i granelli di sabbia che, dalla spiaggia, si sono posati sulle sue tele bagnate. Per non parlare dei quaderni di appunti da sfogliare in versione digitale e dell'inedita prospettiva fornita dal nuovissimo tour multimediale
  
Per famiglie
Altra novità: tre diversi punti del museo invitano grandi e piccini ad ammirare insieme un quadro o un oggetto, il tutto sotto forma di gioco. Le opere sono appese ad altezza di bambino, riproducono oggetti autentici e vengono spiegate in modo particolarmente accattivante. Ciascuna ha una storia a sé, rappresentativa dell'amore di Van Gogh per la natura, delle sue eccezionali doti di scrittore di lettere e del suo laboratorio di pittura nell'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy-de-Provence. Il tema delle presentazioni viene cambiato ogni anno.
 
Esperimenti cromatici
Il nuovo allestimento riflette la prestigiosa storia del museo e il ruolo della famiglia Van Gogh. Vincent Willem van Gogh, figlio di Theo van Gogh ed erede di tutti i quadri, era stato direttamente coinvolto nella realizzazione del Museo Van Gogh già nel 1973. Oggetti personali, documenti e racconti vari ripropongono questa straordinaria collaborazione. Per esempio, sono esposti alcuni oggetti di proprietà dalla famiglia, tra cui un martin pescatore imbalsamato e i gomitoli di lana usati da Van Gogh per i suoi esperimenti cromatici.
 
 

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