AMSTERDAM INTERNATIONAL ART FAIR
l'artista italiana CAMILLA ANCILOTTO
vince il secondo premio e fino a ottobre è in mostra a Milano per EXPO ARTE ITALIANA
Camilla Ancilotto è arrivata al secondo posto all'AIAF Award
L'artista romana è l'unica donna ad aver vinto la competizione - assieme a Gregory Emvy e Jeff Murray - con l'opera selezionata "San Sebastiano" (2014/15; mis 200x90), un lavoro che offre un interessante spunto di riflessione sulla figura del martire al giorno d'oggi.
"In una quotidianità costantemente minacciata da ideologie religiose fondamentaliste, l'iconografia del San Sebastiano si ricollega alla portata teologica del tema del martirio. Il martire (dal greco μάρτυς, "testimone") è colui che muore per il proprio credo. Il corpo del santo simboleggia in questo senso l'umanità trafitta dagli strali dell'oscurantismo religioso; ostende ogni corpo martirizzato in nome di una fede in cui il concetto di "giusto" e di "vero" sono a discrezione di chi si erge a giudice e taccia l'altro di essere "infedele". Il San Sebastiano assurgere dunque a simbolo di chiunque viva in un momento storico in cui le cosiddette "guerre sante" negano la libertà di vivere e di sperare in un futuro di pace basato su un proficuo dialogo interreligioso".
Camilla Ancilotto è anche tra gli artisti selezionati per la rassegna EXPO ARTE ITALIANA in mostra fino al 31 ottobre a Villa Bagatti Valsecchi - Varedo. Il progetto della Regione Lombardia, curato da Vittorio Sgarbi - Ambasciatore Expo alle Belle Arti, annovera 200 artisti già noti e 100 esordienti del panorama italiano; la Ancilotto partecipa con la sua opera dal titolo "Il Ratto delle Sabine".
Il dipinto richiama il tema classico del leggendario rapimento delle donne Sabine, una delle vicende più antiche della storia di Roma; il soggetto iconografico intende sollecitare l'attenzione attorno alla drammatica questione, sempre attuale, della violenza sulle donne.
"Il Ratto delle Sabine" (2012/13; mis. 200 x 170 cm) è un dipinto ad olio realizzato su solidi di legno a base triangolare montati su di un asse che permette loro di ruotare, tecnica che l'artista romana usa ormai da oltre quindici anni di attività e che costituisce la sua cifra stilistica. I suoi lavori fanno sovente riferimento al mondo classico del mito e propongono delle strutture dall'aspetto non casualmente ludico che invitano il fruitore ad interagire con la creazione artistica.
"In questo lavoro i solidi che compongono la mia opera sono il risultato di una combinazione di tre dipinti diversi- spiega l'artista. Le mie opere sono colorate, allegre, vivaci e soprattutto interattive: infatti, ogni dipinto (sia di piccole che di grandi dimensioni) presenta delle forme tridimensionali, dei poligoni dipinti che possono essere ruotati in modo da dar vita a infinite possibilità. Come davanti a un caleidoscopio, bambini e adulti possono creare nuove immagini "giocando" con l'opera".
A maggio 2016 parteciperà alla Tokyo International Art Fair.
L'artista nasce nel 1970 a Roma, dove vive e lavora. Quotata a livello internazionale, negli ultimi anni i suoi lavori sono stati acquistati da collezionisti in Italia, in Svizzera e nei Paesi dell'est Europa; ricordiamo l'opera "Leda e il Cigno" (2012) venduta ad un collezionista russo.
Biografia sintetica dalla scheda CAM - Catalogo dell'Arte moderna Mondadori:
Formazione: tra il 1993 e il 1997 approfondisce i suoi interessi artistici presso l'Istituto Europeo di Design e la Scuola delle Arti Ornamentali San Giacomo a Roma; nel 1999 consegue il diploma di Master in Fine Art presso la New York Academy of Art (NY). Prende parte a numerose collettive e tiene molteplici personali in Italia e all'estero; nel 2013 è chiamata a partecipare alla 55ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, ospite del Padiglione della Repubblica Araba Siriana.
Soggetti: mobili connubi tra pittura e scultura realizzati con solidi che ruotano sul proprio asse, le sue opere - pensate per una fruizione attiva e dialogica con lo spettatore - sono il frutto di attente riflessioni attorno a tematiche essenziali quali il ritorno al figurativismo pittorico, il recupero della tecnica pittorica tradizionale, il compenetrarsi simbiotico dell'essere umano con il mondo animale e vegetale (motivo che trae spunto da quesiti etico-filosofici sollecitati dalla società contemporanea); tratto caratteristico della sua poetica è il costante riferimento alle testimonianze più alte della pittura europea - in special modo a quella compresa tra il XV e il XVII secolo - e alle narrazioni di carattere mitologico e allegorico riportare da Ovidio nelle sue Metamorfosi.
Per maggiori approfondimenti si rimanda all'intervista su RAI Arte e alle pagine social dell'artista.
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