Regione Lazio - Provincia di Roma - Comune di Frascati
Assessorati alle Politiche Culturali
Il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso e l'Assessore alla Cultura Armanda Tavani
hanno il piacere di inviare la S. V. all'inaugurazione della mostra di
Mario Vespasiani
ECHI E DESERTI
Il fenomeno della luce l'esperienza della visione
a cura di Lorenzo Canova
Sabato 19 giugno 2010 - ore 18,00
Scuderie Aldobrandini
Frascati
Dal 19 giugno all'11 luglio 2010
Martedi - Venerdi 10,00 - 18,00
Sabato e festivi 10,00 - 19,00 - Lunedi chiuso
Catalogo disponibile
Scuderie Aldobrandini
Piazza Marconi 6 - Frascati
Tel. 06.9417195
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La mostra "Echi e deserti, il fenomeno della luce l'esperienza della visione" introduce la più recente serie di dipinti attraverso la quale si riflette sul rapporto tra luce e materia.
Partendo da soggetti riconducibili a paesaggi naturali, Mario Vespasiani (1978) pur occupando appieno l'intera superficie del quadro riduce al massimo il volume e la corporeità delle immagini, rendendole fluttuanti ed evanescenti nelle luminosità dei colori.
In questi nuovi lavori, la leggerezza del tratto si affianca alla grandiosità degli scenari, così come ai frammenti di una natura che spinge l'osservatore a ricorrere ai propri sensi per completare l'esperienza visiva.
I cieli stellati come i bagliori che animano gli abissi oceanici dipinti su velluto blu, i fiori di campo e i picchi montuosi vengono descritti attraverso un linguaggio metaforico che mantiene sempre salda una propria componente spirituale.
Infatti anche quando le allusioni al mondo naturale rimangono ben evidenti, nonostante l'astrazione e l'indeterminatezza dei frammenti esse richiamano a quel sentimento religioso presente da sempre nella storia dell'uomo, fin dalle pitture del paleolitico.
Tutta la ricerca di Mario Vespasiani si muove attraverso la spontaneità del gesto, nell'ascolto dell'essenza intima della realtà, quale essa è, al di là delle forme concrete in cui solitamente si manifesta.
In questi nuovi lavori monti, fiumi e boschi sembrano nascere e perdersi in foschie e nubi, derivanti da atmosfere in cui lo spazio ed il tempo nel loro farsi coincidono.
Nell'eterno riproporsi dei segni e dei colori, la tela si trasforma nel palcoscenico della memoria dove tutto torna, dove la migrazione e la deriva della forma si sfrangia, diradandosi per poi ricomporsi.
Le nebbie ed i vapori, l'estremo silenzio di certe profondità inesplorate, la rinuncia alla solidità della forma diventano gli elementi costitutivi del dipinto, dove la cosciente proiezione dell'elemento cromatico entro una nuvola fa sì che l'immagine sorga direttamente per emanazione dal colore.
Complici i pochi elementi di orientamento - comuni a chi si appresta ad affrontare il deserto - queste opere richiamano all'essenzialità, per educare lo sguardo alla penetrazione.
Mario Vespasiani con questa nuova serie realizzata tra il 2009 ed il 2010, si affida allo spirito umano per restituire ai gesti quotidiani il loro intrinseco valore, come in un continuo atto rituale, dove tale ritualità consiste nella partecipazione emotiva con cui si affronta qualsiasi attività manuale o intellettuale.
Mario Vespasiani è un artista indipendente, nato nel 1978 nel Piceno che vive e lavora a Ripatransone nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti.
La sua ricerca nella pittura si concentra nello studio delle luminosità del colore e nei tempi di apparizione del soggetto nello spazio, che si dilata nel silenzio ai limiti del conosciuto. Le sue visioni si basano più che su catene di concetti, su assonanze tese a cogliere le ragioni di quel che accade, senza tuttavia fare riferimento ad echi di cronaca quotidiana. Riflette sul destino dell'individuo, sulla tensione dell'uomo di portarsi al di là della fragilità delle cose, tracciando nuove coordinate di geografie non ancora raggiunte. Dal 1998 ad oggi ha documentato i più importanti eventi personali con volumi (Echi e deserti sarà il 24°) prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali di filosofi, scrittori, antropologi e teologi.
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The exhibition "Echoes and deserts, the phenomenon of the light and the experience of vision" introduces the most recent series of paintings through which it is possible to reflect on the rapport between light and material things.
Starting with natural landscapes, Mario Vespasiani (Italy 1978) has filled the whole surface of the picture, reducing to the maximum the volume of the images, making the colours fluid and luminous.
In these new works the lightness of the brush strokes and the huge dimensions of the scenery are like a fragment of something natural that invites the observer to resort to using their own senses to complete the visual experience.
The star lit skies like the light that brings the abyss in the ocean to life, painted on velvet blue, the fields of flowers and snow capped mountains are described through a metaphoric language, that always maintains a real spiritual element.
Indeed also when the hints of a natural world are obvious, despite abstraction and vagueness, the fragments recall the religious feelings present from the beginning of the story of mankind as shown in ancient cave drawings.
All the research of Mario Vespasiani moves through spontaneous gestures listening to the essence of an intimate reality. In these new works mountains, rivers and woods appear to be hidden and lost in mists and clouds, deriving from an atmosphere in which the space and the time makes them coincide with the eternal reminders of the signs and colours, the canvas transforms the stage of the memory where everyhing comes back, where the modification of the shape explodes, disperses and then reforms.
The fog and vapour, the extreme silence of some unexplored depths, losing the solid quality of the shapes become the elements which form the painting, where the conscious projection of the chromatic elements within a cloud makes you imagine a direct source giving off the colours.
Knowing the few elements of orientation, common to all who are ready to face the desert, these works recall the essentiality, to teach us how to look in a more penetrating way.
Mario Vespasiani with this new series of paintings, achieved between 2009 and 2010 has relied on the human spirit to return to daily gestures and their intrinsic value, as in a continuous act of ritual, where such rituals consist of the emotional participation of who faces any manual or intellectual activity.
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