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Arte e Cultura

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venerdì 15 ottobre 2010

Biennale Architettura Venezia: sabato 23 ottobre


                     XII Biennale di Architettura di Venezia (Padiglione Italia – Arsenale) 

Sabato 23 ottobre ore 11.15 - incontro pubblico  

Progetto di riqualificazione architettonica ed artistica di Piazza Verdi alla Spezia

Dare arte alla città: artista + architetto per nuovi "spazi pubblici"

                      

Nell'ambito della Biennale di Architettura  a Venezia, presso il Padiglione Italia, sabato 23 ottobre alle ore 11.15 il Comune della Spezia e P.A.A.L.M.A. Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale propongono un incontro che vuole portare l'attenzione sul concetto di arte e architettura pubblica come elemento determinante della necessità di dare "senso" allo spazio pubblico.  

Alla Spezia, ciò è stato realizzato con il Bando di Concorso per la Riqualificazione Architettonica ed Artistica di Piazza Verdi, fortemente voluto dall'Amministrazione Comunale su proposta e collaborazione di P.A.A.L.M.A. Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale.

Il concorso è stato vinto dal progetto presentato dallo Studio di Architettura Vannetti di Firenze con l'artista francese Daniel Buren, Leone d'oro alla Biennale di Venezia del 1986. 

Come sottolineò  Fulvio Irace (Docente di Storia dell'Architettura al Politecnico di Milano) in occasione dell'edizione 2008 del Premio P.A.A.L.M.A. "la privatizzazione dello spazio pubblico è un fenomeno che ha ridotto la rappresentazione dell'arte nelle città ad arredo urbano. L'arredo urbano è una forma di riduzione di quel grado di terribilità - che l'arte contiene in quanto interrogativa - ad una forma di abbellimento, di stemperamento della ricerca estetica".

La vera tematica dell'arte pubblica, ribadisce Irace, è una tematica di natura politica perché si richiama al concetto di polis, della città; è dunque necessario fornire nuovi modelli progettuali; ma questi nuovi modelli devono partire da nuovi presupposti.

Anche l'Arch. Alessandro Mendini – nella stessa occasione – evidenziò che "in questo momento c'è anche una novità linguistica dell'architettura, per cui certe volte un grattacielo si trasforma in un gioco scultoreo; in questo caso la scultoreità del grattacielo può essere progettata anche con l'artista". 

P.A.A.L.M.A. Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale (che ha ottenuto i patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, del FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, dell'ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani, dell'ANCE - Associazione Nazionale Costruttori Edili) si pone l'obiettivo di sottolineare le potenzialità della ricostituzione di unità tra l'operare dell'architetto e quello dell'artista, per dare un nuovo "concetto di senso" allo spazio pubblico, recuperando quanto fecero Paolo Veronese ed Andrea Palladio a Villa Barbaro a Maser nel 1562 ove operarono - come scrive lo storico dell'arte Gino Damerini nel suo libro "L'isola e il Cenobio di San Giorgio Maggiore" - "in comunione d'opera (...), se non addirittura in concordia progettuale".

 

L'incontro al Padiglione Italia permetterà di approfondire queste tematiche, mostrando -concretamente - come il progetto vincitore abbia affrontato la tematica della "nuova" piazza.

Interverranno, con il coordinamento del Prof. Franco Mancuso, Docente di Progettazione Urbanistica all'Università IUAV di Venezia:

  • Dott. Gianni Bolongaro, Presidente di P.A.A.L.M.A. Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale
  • Arch. Emilio Erario, Direttore del Dipartimento Pianificazione e Controllo dello Sviluppo Urbanistico della Spezia.
  • Prof. Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, curatore del Premio P.A.A.L.M.A.
  • Arch. Gianni Vannetti, vincitore del Concorso.
 
 
 
 
 

Per informazioni: 

 

La Marrana Arteambientale tel. 0187.600158-  tel. Milano 02 86463673 – cell. 3356328606   www.lamarrana.it 

 

Ufficio stampa Comune della Spezia: Federica Stellini tel 0187 727328  email  federica.stellini@comune.sp.it

 
 
 
 

BIOGRAFIE

 

L'artista Daniel Buren è nato nel 1938 a Boulogne-Billancourt (Francia). Valendosi di uno "strumento visivo" invariabile – l'alternanza di strisce verticali  bianche/colorate di cm 8,7 – Daniel Buren indaga i rapporti tra l'opera d'arte, il luogo in cui prende corpo e lo spettatore. I segni di Daniel Buren mediano il rapporto fra il luogo e l'opera: le sue bande di colore  si sovrappongono alle architetture connotandole di una nuova energia cromatica, creando nuovi percorsi visuali o complesse strutture ambientali fruibili e abitabili dallo spettatore. Daniel Buren ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera molti riconoscimenti e premi fra i quali il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia nel 1986 e il Praemium Imperiale per la pittura della Japan Art Foundation nel 2007. Ha realizzato interventi pubblici, e mostre in tutto il mondo e innumerevoli installazioni permanenti come Les Deux Plateux (1985-1986) nella Corte d'Onore del Palais-Royal a Parigi; Sens dessous Dessous (1994) al Parc des Célestins di Lione; 25 Porticos: The Color and its Reflections (1996) a Tokyo; Sulle vigne: punti di vista, al Castello di Ama, Gaiole in Chianti (2001); Cerchi nell'Acqua alla sede ARIN di Ponticelli, Napoli, (2004); Puente de la Salve, sull'omonimo ponte adiacente al Guggenheim Museum di Bilbao (2007); Le Banderuole colorate, lavoro in situ, sulle terrazze panoramiche del lanificio Zegna di Trivero (giugno 2008). Una sua nuova installazione è stata inaugurata il 10 marzo a Roma nel Museo MACRO.

 

Giannantonio Vannetti, architetto, laureato a Firenze nel 1979 in urbanistica, nel 1980 è negli Stati Uniti con una borsa di studio del C.N.R. e ottiene un Master of Science in Architecture.

Libero professionista a Firenze dal 1985 nell'edilizia civile, progettazione ambientale, disegno d'interni e progettazione di giardini.  Ha collaborato con artisti di fama internazionale, tra cui: Daniel Buren, Dani Karavan, Hidetoshi Nagasawa, Sol Lewitt, Robert Morris, Claudio Parmiggiani,

E' stato Visiting Lecturer alla National University of Singapore (NUS) sul tema "Il processo creativo in architettura: rapporto fra arte e architettura contemporanea". 

Ha svolto attività  di ricerca nel settore dell'umanizzazione degli spazi di cura, con una relazione al  60° convegno dell'International Centre for Scientific and Technical information. Come Coordinatore del Dipartimento di Architettura Sostenibile (D.A.S.) dell' Ordine degli Architetti di Firenze, ha pubblicato negli ultimi anni una serie di importanti saggi: Le quattro vite dell'architetto: questioni, principi e metodi della sostenibilità, Edizioni Alinea; Abitare, Comunicare, Curare: Lo spazio terapeutico: storia e moderni principi di umanizzazione (con G. Teseleanu  e L. Renzulli), in Panorama della Sanità n°31/2009; Il Dipartimento Dialisi dell' Ospedale di Pistoia, in Tecnica Ospedaliera n°4, Aprile 2006; L'Umanizzazione dello spazio ospedaliero, in Architetture, Ed. ETS, Pisa n°1/2006; Pistoia Hospital - Hemodialysis pavilion, in  The Center for Health Design, Architectural Showcase Issue vol.5 - n°4, Settembre 2005.

 
 
 
 

La Marrana arteambientale di Montemarcello, Ameglia (SP) - nell'ambito del Parco Naturale Regionale Montemarcello-Magra - è fra i luoghi più interessanti in cui ammirare opere di arte ambientale realizzate da artisti internazionali. L'inizio della sua storia risale al 1997 quando Grazia e Gianni Bolongaro decisero di trasformare la loro casa di Montemarcello e l'ampio terreno che la circonda in un punto di ritrovo per gli artisti e gli appassionati d'arte contemporanea. Il programma di attività, avviato con la mostra del persiano Hossein Golba, ha un elemento caratterizzante: la creazione di opere appositamente studiate per le singole collocazioni scelte dagli artisti.

La particolare attenzione al rapporto che si crea tra opera d'arte e ambiente è stato lo stimolo per la creazione del Parco e il continuo arricchimento del territorio de La Marrana, testimonianza della validità dell'idea iniziale: l'arte agisce sul paesaggio ma in modo armonico con il paesaggio stesso, fornendogli nuovi motivi di visita e fruizione.

Il Parco, oggi, è un museo a cielo aperto in cui i visitatori possono ammirare opere di Hossein Golba, Kengiro Azuma, Luigi Mainolfi, Philip Rantzer, Mario Airò, vedovamazzei, Magdalena Campos-Pons, Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Lorenzo Mangili, Lucia Pescador, Cecilia Guastaroba, Quinto Ghermandi, Jan Fabre, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Ettore Spalletti,Gabriella Benedini, Hamish Fulton, Claudia Losi. Con maestri ormai storicizzati dalla lunga attività e consuetudine espositiva, figurano anche artisti giovani e meno noti che frequentano l'arte ambientale con grande vivacità e qualità di proposta.

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