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martedì 19 ottobre 2010

Inaugurazione alla Fusion Art Gallery


 
Inaugurazione alla Fusion Art Gallery

 
 
Venerdì 22 ottobre 2010, dalle 19 alle 23,  alla Fusion Art Gallery piazza Peyron 9 g Torino si inaugura la collettiva " Le Regole del Gioco : Ennio Bertrand, Iler Melioli, Pietro Mussini", a cura di Edoardo Di Mauro e Walter Vallini.
 
Durata: fino al 21 dicembre martedì, giovedì e venerdì 16.30-19.30 o su appuntamento
 
Patrocinio: Regione Piemonte
 
Consulenza artistica: Vittorio Valente

LE REGOLE DEL GIOCO: Ennio Bertrand, Iler Melioli, Pietro Mussini

 
 

Con questa mostra la Fusion Art Gallery presenta tre artisti tra i più coerenti e rigorosi del panorama italiano nell'ambito di una ricerca autenticamente tesa ad indagare la possibilità di portare il linguaggio dell'arte verso territori nuovi e non ancora del tutto esplorati quanto a concrete potenzialità di innovazione. Pur presentando punti in comune che rendono del tutto sintonica la loro compartecipazione al progetto espositivo "Le Regole del Gioco", in Ennio Bertrand e Pietro Mussini, che fanno parte del collettivo we-are-making-digital art, è evidente l'attenzione prioritaria nei confronti delle possibilità offerte all'arte dalla tecnologia digitale di cui sono considerati, non solo in Italia, tra i più avanzati sperimentatori, mentre in Iler Melioli questo rapporto è sostanzialmente evocato ed indirizzato verso l'aniconicità di un concettualismo neo-geo sviluppato in un'ottica tridimensionale. Venendo ad una sintetica descrizione delle poetiche Ennio Bertrand presenta alcune sue storiche installazioni di video interattivi. Queste opere necessitano della corresponsabilità del partecipante fondamentale per attivare l'interattività dei sistemi computerizzati che animano le installazioni. Avvicinando una mano al monitor precipitiamo nel drammatico evento al WTC di New York, un'altra opera ci permette di ripetere artisticamente delle brevi clip di cartoni animati in cui le soluzioni proposte ai conflitti non sono dialettiche ma propongono un sentiero manicheo di distruttività. Un altra opera presente in mostra irride la natura voyeuristica della nostra mano, e sarà anche possibile fruire di alcuni disegni e dei "Cieli", lavori realizzati con la luce digitale di Leds. Iler Melioli è un autore che, nel corso degli anni, ha incontrato il sostegno della critica maggiormente qualificata. Il suo linguaggio fa parte di una più ampia linea di tendenza maturata tra la seconda metà degli anni ottanta ed i primi anni novanta, a livello americano ed europeo, che prevede una sorta di "ritorno" alla materia ed alla castità delle forme. Nella rassegna "AnniNovanta" Renato Barilli inserisce la ricerca di Melioli nel quadro del neo minimalismo accanto al lavoro di artisti come Ham Steinbach, Peter Halley, John Armleder, Gunther Forg e gli italiani Arienti e Cavenago. Nel quadro dell'ultimo decennio la ricerca artistica di Melioli procede verso un'evoluzione della scultura oggettuale e comprende lo sviluppo di un linguaggio visivo strutturato su una geometria in 3D idonea a coniugare il piano pittorico a quello tridimensionale delle forme plastiche. Pietro Mussini conduce da anni una ricerca sulle possibilità di rendere poetica, in arte, la tecnologia, utilizzandone i materiali ed interagendo con essi. L'artista porta avanti una ricerca sulla rappresentazione di un paesaggio dove le macchine si pongano come mediatrici dell'agire artistico ; il computer, come soggetto/oggetto di uno scambio reciproco tra più nature, di una osmosi tra artifici, in un gioco combinatorio di poetiche, metafore e risoluzioni sensoriali che abbinano luci, suono, colore, diventa lo strumento possibile di un contemporaneo fare poetico . Il paesaggio realizzato attraverso le macchine ("il giardino cablato") si lega all'algoritmo come metafora che lo crea : attraverso la creazione di molteplici interfacce percettive le nuove tecnologie diventano uno strumento non solo di mimesi, ma di vera e propria creazione di una "nuova natura", che prelude ad una nuova umanità, sensibile a stimolazioni e ad immaginari poetici che vanno aldilà dell'orizzonte percettivo finora conosciuto. 

Edoardo Di Mauro


Ufficio stampa : Marcella Germano 339/3531054
 



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