FABRIZIO GAVATORTA
IL PITTORE DELLE OMBRE
INTERVISTA A CURA DI MONICA PASERO
Un Artista poliedrico, capace di attingere a diverse correnti pittoriche, mostrando così una grande intelligenza e versatilità. Carpendo da stili e tecniche differenti , accogliendo l’arte nella sua totalità, perché in fondo in ogni stile v’è qualcosa da imparare .
Genuinità e umiltà in queste mani sapienti che spesso solcano la tela con le proprie dita, lasciando un’ impronta ancor più tangibile di questo artista, che regala alle sue opere il proprio estro attingendolo dal quotidiano, raffigurandone piccoli frammenti di vita che lo circondano, offrendo così , attimi vissuti, i quali rivivranno di nuovo splendore, impressi nell’eternità della pittura.
Fabrizio, vieni definito “il pittore delle ombre” il perché di questo appellativo?
E' un identificativo che alcuni Galleristi mi hanno affibbiato alcuni anni fa, per capire il perché, basta vedere le mie opere. Infatti, molto spesso, all'interno delle stesse vi sono delle sagome nere che sono delineate solamente dal proprio profilo,“le mie ombre”. Adesso questo appellativo è diventato “virale” e sono più conosciuto fra gli addetti ai lavori con questo soprannome, piuttosto che con il mio vero cognome.
Tu sei una delle pochissime persone, che io conosca, la quale è arrivata a far diventare la sua passione, anche il suo lavoro principale. Come ci sei riuscito?
Ci sono riuscito con tanta fatica ed è stato tutt'altro che semplice. Per prima cosa non mi sono mai scoraggiato degli insuccessi che ho trovato sul mio percorso e di conseguenza ho reagito alle delusioni, che questi mi hanno provocato; ho anche capito con il passare degli anni, che fare l'artista di professione è possibile solo se una persona ha una grande passione per l'arte e di conseguenza per la vita, in tutte le sue sfaccettature, anche quelle tristi. Ovviamente una buona parte del mio successo lo devo alla mia famiglia che mi ha supportato (e sopportato) negli anni più difficili senza farmi pesare gli insuccessi.... e poi.. non dimentichiamo che ci va anche fortuna
3) Differenzi le tue opere in cicli pittorici. Vuoi descriverceli brevemente ? I cicli (per ora) che descrivono il mio lavoro artistico sono 3: il primo è il “Black & white” dove la rappresentazione è molto figurativa e particolareggiata e viene realizzato utilizzando solo il colore bianco e il colore nero; il secondo è il ciclo “shadow” che in inglese significa “ombra”, è quello che mi ha dato l'appellativo del pittore delle ombre, ossia la ripresa “controluce” di gesti ed oggetti/paesaggi/persone quotidiani; il terzo è il ciclo “Rainbow”, ossia “arcobaleno” questo ha la particolarità di essere realizzato con tantissimi colori in contemporanea ed ha la particolarità di rappresentare dei “rami” e degli “alberi” che in prima apparenza sembrano freddi e spogli, ma che in realtà, osservandoli con attenzione, raccolgono nel loro andamento tantissima passione.
Nel ciclo “Rainbow”, mi colpiscono molto questi alberi che inneggiano al cielo. Quanto c’è di spirituale in queste tue opere ?
Molto. E' un ciclo che è nato proprio da una riflessione sulla vita e sulla morte, sulla resurrezione e sul mondo parallelo dove vivono le anime dei nostri cari. In quasi tutti questi quadri i rami e gli alberi rappresentano delle braccia che cercano di raggiungere un sole o una luce disposta all'interno del quadro. Sono opere “serene” e “spirituali”.
Oltre al tuo talento personale, ti prodighi nella diffusione dell’ arte pittorica e non; organizzando eventi di grande rilevanza, cito tra tutti ITINERARTE, a cui stai già lavorando alla seconda edizione. Vuoi parlarcene?
Il mondo dell'Arte contemporanea in questi anni è molto in crisi... Vi è un forte scoramento fra i vari Artisti. La contingenza economica ha spinto, purtroppo, molti Autori di assoluto valore, ad abbandonare la professione artistica, perchè, non garantiva di arrivare a fine mese. Mi sono posto in questi anni molte domande sul perchè questo fenomeno di “depressione artistica” è così diffuso e sul come risolvere il problema e la risposta, che mi pareva tanto complicata inizialmente, invece è stata di una banalità assoluta. Uno dei più grandi difetti dell'Artista contemporaneo è quello di essere geloso del suo lavoro e di volere camminare a tutti i costi da solo. Nel nostro tempo questo non è più fattibile. Se l'arte dei vari professionisti si unisce in un’ unica manifestazione,il problema della visibilità e di conseguenza della qualità e quantità di pubblico aumenta a livello esponenziale... aumentando il pubblico aumenta anche la possibilità di vendita delle opere e cresce la gratificazione professionale dell'Artista. La manifestazione “ITINERARTE” nasce con questo scopo, ossia, quello di creare collaborazioni e sinergie fra i vari Artisti. Perchè la seguo io? … perchè ci voleva una persona che iniziasse questo cammino. Posso dire, però, con grande soddisfazione, che il mio esempio sta iniziando a dare i suoi frutti. Questo lo posso toccare con mano vedendo delle manifestazioni e degli eventi nascere con la collaborazione degli artisti. Questo mi riempie di orgoglio.
Chi vive di arte, a mio avviso, deve avere dentro si sé, grandi sogni. Quanto sono importanti per te ?
I sogni sono la base per continuare a superare gli ostacoli. Se io non avessi più la capacità di sognare e di conseguenza pormi degli obiettivi, alzando sempre l'asticella, credo che cambierei mestiere dalla mattina alla sera. Per ogni lavoro ci vuole passione, se manca questa è come cadere dentro un vortice senza ritorno.
Pro e contro di essere artista a 360 gradi
Il contro è che fare l'artista seriamente ti costringe, sovente, a trascurare un po' la tua famiglia perché, genericamente, gli eventi sono nei fine settimana, periodi che solitamente i miei familiari sono a casa. I Pro è uno solo : VIVERE BENE con la testa libera e il cuore pieno di gioia.
Se dovessi utilizzare una sola parola per definirmi il tuo concetto d’arte, quale sarebbe ?
PASSIONALE
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