La galleria Giuseppe Pero è lieta di annunciare le mostra personale di
SERSE: Disegnare per ordini e numeri
Negli ultimi anni Serse ha approfondito ulteriormente quanto poteva essere incluso, o comunque riportato, a quella grafite che ne ha segnato la carriera. Il richiamo alla condizione minerale della grafite si traduce nella stupefacente serie dei Diamanti, la cui forma perfetta e inalterabile rimanda all'origine cristallografica delle forme primarie della geometria e del costruire. Non è dunque un caso se l'artista ha deciso di confrontarsi anche con l'architettura vera e propria, cioè con la perfezione 'cristallografica' del costruito. I lavori che Serse ha dedicato all'opera di Carlo Scarpa, in particolare al complesso di San Vito di Altivole, sono fra le più sottili reinterpretazioni del grande architetto. Il titolo con cui Serse presenta questi suoi lavori negli spazi della galleria Giuseppe Pero, riprende una riflessione sul fare artistico che si era effettivamente concretizzata in un intervento all'interno di un'altra architettura scarpiana. Ci si riferisce al Museo Revoltella di Trieste, riaperto dopo lunghi anni di chiusura e poi di restauro, nel 1990. In quell'occasione fra le opere contemporanee invitate a reinterpretare il concetto di neoclassicismo, vi era anche un intervento murale di Gerhard Merz. Una grande scritta (che campa tuttora all'ingresso del museo) concepita dall'artista tedesco come una sorta di omaggio all'arte del costruire e a Carlo Scarpa, sulla base del cui progetto era stata risistemata funzionalmente l'istituzione triestina. Gerhard Merz ha utilizzato un brano dell'Eupalinos di Valery dove Fedro, conversando con Socrate, ricorda come avesse conosciuto Eupalino, il costruttore del tempio, originario di Megara. Delle sue ardue meditazioni notturne non rimaneva traccia nei discorsi agli operai, esprimendosi egli per "ordini e numeri". " E' il modo stesso di Dio", commenta Socrate. Negli intendimenti di Serse, con il termine 'ordine' non va tanto intesa la letteralità del modo di esprimersi di un architetto all'opera in un cantiere, quanto piuttosto quell'intimo accordo fra le parti, che stabilisce il tenersi insieme di materiali e concezione in un'architettura. Ordini e numeri, cioè il senso della misura e del misurare (nell'opera di Carlo Scarpa a San Vito vi è effettivamente una misura che torna come modulo compositivo) e la loro relazione con il concetto stesso del disegno. Ritorniamo così alla riflessione di Serse sul suo strumento, il disegno a grafite: materiale che per propria natura richiama quella dimensione minerale (grafite e diamante sono forme allotropiche del carbonio) di una non solo umana geometria del costruito. Dimensione questa che emerge nella straordinaria opera funeraria dedicata alla famiglia Brion, opera che la serie di lavori di Serse ripropone in tutte le sue sfaccettature, compreso il richiamo ad un rarissimo intervento contemporaneo nella sua città.
Testo di Riccardo Caldura
OPENING GIOVEDì 19 SETTEMBRE ORE 18.00
Mostra presentata da Riccardo Caldura
DAL 20/9 AL 15/11 2013
LUN-VEN 14.00-19.00
SABATO SU APPUNTAMENTO
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© Galleria Giuseppe Pero - Via Porro Lambertenghi 3 - 20159 Milano - Italia - info@giuseppepero.it
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