Nell'ambito della Settimana delle culture si terrà, Domenica 22 settembre 2013, "Un giorno al Castello a Mare di Palermo".
L'iniziativa, proposta da SiciliAntica, ha il duplice obiettivo di promozione della conoscenza del complesso monumentale e di valorizzazione della sua memoria, attraverso un processo di riappropriazione di un bene comune per molti anni abbandonato, e dopo essere stato recuperato e aperto alla fruibilià del pubblico, è adesso nuovamente chiuso.
E si auspica che venga restituito al più presto, alla città, ai suoi cittadini e ai visitatori.
Si inizia alle ore 10,00 con la visita guidata al Castello a Mare di Palermo, mentre alle ore 11,30 è prevista l'inaugurazione della Mostra sulle Torri costiere con opere di Gaetano Compagno e la presentazione di Umberto Balistreri, Presidente nazionale dei G.R.E. Alle ore 13,00 il pranzo con piatti tipici del Cinquecento presso il Castello a Mare - Ristorante Natale Giunta.
Si riprende alle ore 16,00 con lettura di alcuni brani tratti dalle opere di Antonio Veneziano a cura di Cinzia Carraro e Musiche di Maurizio Filippo Maiorana, e alle ore 17,00 la tavola rotonda: "Il Castello a Mare di Palermo: storia, arte, archeologia" Sono previsti gli interventi di Giuseppe Lo Iacono, autore del libro: "Cronistoria della demolizione di un monumento", Ferdinando Maurici, Direttore del Parco Archeologico di Monte Jato, e Francesca Spatafora, Direttore del Parco Archeologico di Himera. Coordina Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica.
Per informazioni: SiciliAntica Tel. 346.8241076. E-mail: palermo@siciliantica.it
Il Castello a Mare, posto a nord-est dell'antico porto della Cala, è stato il più importante e antico baluardo difensivo di Palermo. Anticamente composto da un grande maschio edificato a partire dal X secolo durante la dominazione araba, nel corso del tempo fu ripetutamente restaurato e ampliato per adattarlo ai vari utilizzi che ne fecero i governi cittadini successivi. Già potenziato in età normanna, il castello fu fortificato nel 1496 con la costruzione del corpo d'ingresso con due torrioni affiancati, al centro dei quali era il fornice. Nel XVI sec. il fortilizio divenne il punto di forza della nuova cinta bastionata della città; mentre nel timore di eventuali sommosse cittadine la difesa del Castellammare venne implementata con la costruzione dei bastioni di San Pietro e San Pasquale. Del complesso facevano parte una serie di edifici, due basse torri esagonali e molte altre strutture e fabbriche di epoca più recente. Nel 1517 assunse per breve tempo la funzione di residenza dei viceré di Sicilia; vi si trovavano le carceri per il ceto nobile e per i rei di delitti contro lo stato. E' qui che morì l'insigne poeta Antonio Veneziano, nel 1593, per lo scoppio della polveriera. Il castello divenne poi sede del Tribunale dell'Inquisizione. In età borbonica iniziò il suo declino dovuto all'inutilizzo come struttura puramente difensiva. Durante le insurrezione del 1860 fu uno dei punti da cui si bombardò la città. Nello stesso anno iniziò la parziale demolizione del forte, che fu definitivamente smantellato nel 1922 per la costruzione del pontile trapezoidale del porto. Fino a quell'anno la fortezza presentava una cinta muraria quadrangolare bagnata su due lati dal mare e racchiudeva al suo interno un enorme complesso architettonico: i lavori di trasformazione delle attrezzature portuali, il progressivo interramento della Cala e del lungomare privarono la possente costruzione del suo rapporto col mare. Demolito con cariche di dinamite, furono i bombardamenti della Seconda guerra mondiale a decretarne la distruzione. Degli antichi edifici rimangono parte della torre maestra, la torre cilindrica e il corpo d'ingresso.
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