LATO presenta ROSSANA CHELI - domino
Dal 17 aprile all' 8 maggio 2010
Inaugurazione sabato 17 marzo, dalle ore 18:30
H lunedì/venerdì 9-13:00 - 15-19:00 sabato 15-19:00
"Creo ma poi, infine distruggo. I centri metropolitani sono anche questo: belli, monumentali ma anche sporchi, graffiati ed incisi"
Mi hanno chiesto di spiegare il "perché" della mia pittura ma è difficile spiegare qualcosa che fai quando si parla di arte o meglio di pittura, Arte è una parola grossa. Ho iniziato a dipingere nel 1997 subito dopo aver terminato gli studi di grafica pubblicitaria presso l'istituto L. Tornabuoni di Firenze. Mi sono inizialmente avvicinata al figurativo in quanto, essendo di Poggio a Caiano, potevo ammirare da vicino i miei maestri Toscani da Quinto Martini a Soffici per citare i grandi ma anche ai non meno grandi solo per la Storia quali Francesco Inverni nei "Muri" e Remo Lazzerini nei suoi paesaggi silenziosi. I miei primi paesaggi sono puramente Toscani e fanno parte di quello spaccato "urbano" toscano, ma quando mi sono accorata che il mondo contadino e silenzioso non era il mio e stava cambiando mi sono avvicinata, pur non lasciando mai una sorta di figurativo, ad un mondo molto più istintivo e arrabbiato, tipico delle metropoli cittadine e la mia preferita è New York con il suo crescente nascere e divenire in tutti i tipi di campi, culturali o meno, e quando non compare New York ci sono sempre delle città convulse e frenetiche.
Perché tutti noi lo siamo. Creo ma poi, infine distruggo. I centri metropolitani sono anche questo: belli, monumentali ma anche sporchi, graffiati ed incisi. Non rinnego mai una sorta di figurativo perché penso che oramai l'astrattismo abbia fatto tutto ciò che era possibile fare e sperimentare.
Tengo in particolar modo ad uno studio accurato del fondo. Se decido di rappresentare "la città" devo saper rendere anche la sua materialità, ecco perché uso cementite, bitume, catrame e silicone. Sopra a tutto questo nascono i miei "spaccati" di città dipinti ad olio.
Rossana Cheli
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