Arte e Cultura
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lunedì 29 febbraio 2016
INWARD lancia #StreetArtFactory: bellezza ed arte in industrie, fabbriche e aziende grazie alla street art
Aiutare le aziende, grazie alla street art, a rendere fabbriche, capannoni e cantieri, sia esternamente sia internamente, luoghi aperti all'arte e alla bellezza e in grado di stimolare la creatività di chi lavora in quelle aree: INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana (www.inward.it) lancia con quest'obiettivo #StreetArtFactory per portare la bellezza e l'arte nelle fabbriche italiane.
La street art in Italia è un fenomeno artistico ancora non troppo conosciuto nella sua complessità, che tuttavia dà lavoro a quasi un migliaio di persone tra artisti, galleristi, operatori, esperti d'arte e consulenti in marketing, comunicazione ed eventi.
E sono già tante le aziende italiane ed estere (come raccontato ogni due settimane da INWARD nella sua rubrica sui casi tematici industriali: www.streetness.it/rubrica) che hanno scelto la street art per raccontarsi, per ridisegnare i propri prodotti, per integrare ed armonizzare la loro presenza nel paesaggio urbano e non, per campagne di marketing e comunicazione, oltre ad implementare d'arte le proprie strutture.
Con #StreetArtFactory INWARD punta a valorizzare ulteriormente questa affascinante forma d'arte in ambito produttivo, dopo averla promossa presso i Comuni italiani. Proprio con l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), infatti, INWARD ha lanciato anni fa Italian Graffiti (www.italiangraffiti.anci.it), la prima forma di presidio notiziario di una rete, per ora informale, di Città e Comuni della Creatività Urbana. Ad oggi INWARD monitora 154 Comuni, 266 Progetti e 20 Festival.
"Abbiamo scelto di lanciare questo progetto – dichiara il coordinatore dell'iniziativa Roberto Race – perché sta crescendo sempre più la volontà negli imprenditori illuminati di creare fabbriche modello nelle quali la creatività e la bellezza possono convivere con l'innovazione dell'industria 4.0 e la tradizione del saper fare delle nostre maestranze. Le aziende, con un budget per nulla impossibile, hanno l'opportunità di divenire dei nuovi mecenati".
"Nel nostro Paese – continua Race – ci sono aziende, spesso eccellenti, o cantieri per grandi opere pubbliche, insediati ad esempio nel mezzo di paesaggi agricoli. Il progetto si indirizza anche a queste realtà, prevedendo l'affiancamento a unità produttive, reti di imprese o aree industriali nella realizzazione di piani che abbiano l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale degli insediamenti".
Segue il profilo di INWARD:
INWARD è un osservatorio di lunga esperienza ed unico nel suo genere che svolge ricerca e sviluppo nell'ambito della creatività urbana (street art, graffiti writing, urban design), operando nei settori Pubblico, Privato, No Profit e Internazionale con un proprio modello di valorizzazione, elaborato durante il suo coordinamento del Tavolo tecnico Nazionale sulla Creatività Urbana per la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, istituito presso il CNEL – Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, e presentato il 21 luglio 2011 agli Stati Generali della Creatività Urbana, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a quarant'anni esatti dal primo articolo giornalistico sul fenomeno dei graffiti uscito sul New York Times nel 1971.
INWARD opera nei suoi settori attraverso le unità operative Governi, Università, Artisti, Aziende, ACU, Sociale, Europa, Mondo, che alimentano il lavoro delle piattaforme permanenti Italian Graffiti, Inopinatum, Streetness, DoTheWriting!, CUNTO e Urban Creativity Alliance.
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MOO_12: ALBERT LECLERC | LE PALLE | 04.03.2016
04/03 15/04/2016
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ALBERT LECLERC
LE PALLE
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Il designer canadese Albert Leclerc è stato un collaboratore di Gio Ponti e assistente personale di Ettore Sottsass, divenendo in seguito direttore della Corporate Identity di Olivetti. Per 50 anni, Albert Leclerc ha spaziato tra il design italiano e quello del Quebec.
Queste insinuanti e provocanti opere sono composte da gruppi di sfere lucide e colorate che si associano componendo forme e tipologie. La collezione di ceramiche era stata pensata e disegnata nel 1971 per la ditta Planula, ma all'epoca erano stati realizzati solo alcuni prototipi.
Dopo quarant'anni, la serie è stata numerata ed è stata integrata con alcuni nuovi pezzi. La collezione privata dell'autore, viene riproposta con la collaborazione di M. Laura Bucciantini e Paola Bartoli.
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inaugurazione venerdì 4 marzo dalle ore 19.00
H. dal lunedì al venerdì 15_19:00
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MOO Via San Giorgio 9A Prato |
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giovedì 25 febbraio 2016
Mart di Rovereto (Tr): un museo all'insegna dell'innovazione
La sede principale del Mart è incastonata tra due palazzi settecenteschi, in un edificio creato dall'architetto svizzero Mario Botta con la collaborazione dell'ingegnere roveretano Giulio Andreolli.
Al suo interno potrete vedere le numerose mostre temporanee che si svolgono e la collezione di oltre 20.000 opere sull'arte del Novecento che spazia dal Futurismo, al Novecento, passando per la Metafisica, l'Astrattismo, il Pop Art, l'Arte Povera fino alle esperienze artistiche più contemporanee.
Le opere della collezione permanente sono esposte a rotazione, compatibilmente all'attività espositiva temporanea.
Nato nel 1987 come ente funzionale della Provincia autonoma di Trento, il Mart opera oggi in tre luoghi distinti: a Rovereto la sede principale del Museo (un ampio complesso architettonico inaugurato nel 2002 su progetto di Mario Botta e Giulio Andreolli), la Casa d'Arte Futurista Depero e a Trento, la Galleria Civica. Quest'ultima sede è entrata a far parte del Mart, inaugurando i propri spazi nel centro storico di Trento, a ottobre 2013.
Per incuriosirvi vi citiamo solo alcuni dei nomi degli autori delle opere che troverete nelle sale de MART: oltre a Depero, spiccano i futuristi Balla, Carrà, Russolo, Severini, Prampolini, Thayaht e Tullio Crali. E poi i maggiori artisti italiani del Novecento: Medardo Rosso, Sironi, De Chirico, Morandi, Fontana, Vedova, Piero Manzoni, Boetti, Schifano.
Le mostre all'interno, offrono la possibilità di percorrere due secoli di storia dell'arte: dal Realismo dell'800 al nuovo progetto dei MASBEDO, attraverso la storia dell'arte italiana e internazionale.
Il tempo viene scandito dall'architettura del museo: il primo piano è dedicato all'ottocento e al primo novecento, il secondo piano agli anni più recenti, fino ai giorni nostri.
A questo punto prendetevi un giorno per nutrire la mente e gli occhi di una delle forme più belle dell'arte: la pittura
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Ultimi giorni/Last days WAX - finissage Feb 27th h.17:30
text by/testo di Salvatore Davì
Liliana Moro - Canile, 2008 - wax, aluminim cm 35x18
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Bruno Ceccobelli
Paolo Grassino
Concetta Modica
Liliana Moro
Ignazio Mortellaro
Luca Pancrazzi
Nicola Pecoraro
Alessandro Piangiamore
Loredana Sperini
Michele Tiberio
Vincenzo Schillaci
Francesco Surdi
Luca Trevisani
Chen Zhen
17 Dicembre 2015 / 27 Febbraio 2016
December 17th 2015 / February 27th 2016
La galleria è aperta dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 19:00
Sabato dalle 10:00 alle 18:00
Domenica e lunedì chiusi
The history of this technique was so frail and fragmented until the end of the nineteenth century, that might seem unlikely that they have reached us and perhaps no thanks to erudite philology, which has often demeaned wax as a by-product and considered ceroplastic as a minor technique, but mostly because of some intrinsic and physics features of wax itself: malleable at 32 centigrades and meltable at 60. If we look also at the extraordinary process whence it's generated, we realize its preciousness. A unique preciousness, because every time we look at a wax-made object, even just a small 15 cm and 50 gr of weight, portrait-locket, we are considering a thousand bee's work. This is the dazzling preciousness that an objective look at the nature of wax can produce on us; but it is a mistake, if we think that man needs an artificial spread to balance the unavoidable disharmony that frequently occurs between the eye and the word, between culture and nature. That is the reason why the aesthetic employment of wax rewards its natural preciousness, with a mite that ceroplastic techniques had to pay to nature, through a very high grade of mimèsi. The extreme ductility and its changeability made wax the ultimate product to exalt the imitative process, ability with many purposes from time to time. But, no matter what the purpose was, wax has always been the perfect accomplice for any sort of artifitio, always ready to disappear, destroying any proof, always prepared to be the scapegoat. It is really a reliable partner both for devotional uses, as in the case of iperrealistic votive statues, offered since sixteenth century, to the church of Santissima Annunziata in Florence, and for sinful and frivolous employment, like the representation of «vinitiane ignude», subjects made by venetian artisans and required in all Europe.
L'uso della cera per la produzione artistica ha una storia tanto antica quanto incompleta; il suo utilizzo è documentato dal quinto millennio a.C. e da allora le condizioni fisiologiche della sua produzione sono rimaste intatte, è nel 1911 che lo storico Julius von Schlosser dedica un intero saggio sul tema, Storia del ritratto in cera. Si tratta di un testo innovativo, perché prima del 1911 le fonti conducono solo a qualche nota e a brevi cenni storici, che però si perdono nelle voragini dell'insufficienza di testi specifici. Delle notizie si trovano nei trattati classici, nei ricettari medievali e in alcuni contratti rinascimentali e seicenteschi, dai quali si può dedurre committente e artefice.
La storia di questa tecnica fino alla fine dell'Ottocento, è così fragile e frammentata, che sembra improbabile che il sapere di quelle maestrie sia arrivato fino ai giorni nostri. Il merito non è tanto della filologia erudita, che spesso ha declassato la cera a sottoprodotto e la ceroplastica ad arte minore, ma se ancora oggi abbiamo artisti che lavorano la cera, si deve alle caratteristiche che contraddistinguono la sua natura: modellabile a 32 gradi e raggiunge un grado di fusibilità a 60. Se pensiamo, inoltre, alla straordinarietà del processo che la genera, ci accorgiamo anche del suo pregio. Una preziosità unica, perché ad esempio, ogni volta che vediamo una cera, anche solo un piccolo cammeo di pochi centimetri, abbiamo di fronte la forza lavoro di migliaia di api. Questa è la rarità accecante che uno sguardo oggettivo sulla natura della cera può dare, ma si tratta solo di un abbaglio, al cospetto dello scarto artificiale che serve a compensare l'inevitabile dissintonia che corre tra occhio e mondo, per assottigliare la differenza tra natura e cultura. Per questo le tecniche ceroplastiche ricompensano la naturale preziosità della cera, con un obolo che hanno dovuto pagare alla natura, attraverso un elevatissimo grado di mimèsi. Qualsiasi fosse la finalità dell'imitazione, la cera è sempre stata complice perfetta per ogni tipo di artifitio, sempre pronta a sciogliersi eliminando ogni traccia e sempre pronta a far da capro espiatorio. Si tratta di una materia affidabile sia per usi devozionali, come nel caso delle iperrealistiche statue votive offerte per leggendaria tradizione, nel Cinquecento, alla chiesa della Santissima Annunziata di Firenze, sia per impieghi mondani e licenziosi, come per la produzione delle raffigurazioni in cera di «vinitiane ignude», soggetti commissionati da tutta Europa, alle maestranze veneziane.
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Arte al Cinema. FIGLI DI MAAM di Paolo Consorti
mercoledì 24 febbraio 2016
NOTTE BIANCA >"Matisse e il suo tempo" > sabato 27 febbraio 2016 > Palazzo Chiablese, Torino
Palazzo Chiablese, Torino
Photo: © Centre Pompidou, MNAM-CCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP © Succession H. Matisse by SIAE 2015
Sabato 27 febbraio anche la grande mostra Matisse e il suo tempo festeggia la Notte Bianca di Torino, organizzata in occasione del decennale delle Olimpiadi invernali del 2006 e attraverso la quale il grande pubblico avrà la possibilità di visitare i Musei e i tanti siti di interesse culturale fino a tarda ora.
Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger - tutte provenienti dal Centre Pompidou - la mostra "Matisse e il suo tempo" si prefigge di mostrare le opere di Matisse attraverso l'esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori.
Il catalogo è edito da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE.
VISITA ADULTI
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lunedì 22 febbraio 2016
Vino a Arte che Passione! Alla Pinacoteca del Tesoriere un evento di degustazioni e visite guidate (21 marzo)
VINO E ARTE CHE PASSIONE!
La prima edizione della manifestazione che coniuga il nettare degli dei all’Arte Antica
P.zza San Luigi dei Francesi, N°37 – Roma
Ingresso su prenotazione obbligatoria ai recapiti dell’ufficio stampa
Dress Code
Porte aperte al Vino e all’Arte in una delle più antiche dimore private barocche ubicate nel cuore della Capitale: la Pinacoteca del Tesoriere.
CT CONSULTING EVENTS, società specializzata nell’organizzazione di eventi legati al Food & Beverage è partita da questo stretto connubio per proporre un’iniziativa mirata a valorizzare l’incontro tra due indubbie eccellenze.
In occasione dell’arrivo della primavera, lunedì 21 marzo, le porte dello storico palazzo ubicato nel cuore della Capitale si apriranno per un’intera giornata dedicata alla degustazione dei vini di oltre 30 aziende vitivinicole italiane rigorosamente selezionate, i cui banchi d’assaggio saranno dislocati per tutto il perimetro del primo piano, storico appartamento della famiglia nobiliare Patrizi.
La residenza di cardinali e papi ha mantenuto invariata fino ad oggi la sua vocazione di sede per ricevimenti di ospiti in grande stile ed è collocata tra il Pantheon e Piazza Navona. Generalmente chiusa al pubblico, la Pinacoteca ospita una significativa collezione di arte tra tele e opere uniche di antiquariato che sarà eccezionalmente visibile al pubblico nell’ambito della manifestazione attraverso visite guidate che ogni ora e su prenotazione all’arrivo dei convenuti, illustreranno le opere più importanti della collezione.
L’evento sarà aperto agli operatori del settore a partire dalle 13:00 e al pubblico appassionato (con obbligo di prenotazione) dalle 15,30, con chiusura porte alle ore 21,00.
Un’occasione unica per conoscere da vicino i produttori, degustare ed apprezzare vini di qualità all’interno di una magnifica cornice artistica e culturale.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Chopard, Acqua Rocchetta, Etro, Paolo e Noemia d’Amico, Nonino e La Scolca.
Elenco espositori:
Baglio di Pianetto; Bertani; Borgo Conventi; Cantine Biondelli; Castellare; Castello del Terriccio; Classica; Col D’Orcia; Conte Leopardi; Dok dall’Ava; Erste+Neue; Erzinio Food; Fattoria San Fabiano; La Bollina; La Scolca; Le Marchesine; Leonardi; Marchesi di Barolo; Marchesi di San Giuliano, Masi Agricola; Nonino; Paolo e Noemia d’Amico; Perusini; Petrolo; Principe Pallavicini; Rivera; Ruffino; Serego Alighieri; Tasca D’Almerita; Tenuta San Leonardo; Tenuta Di Fiorano; Venchi; Villa Sandi; Zaccagnini
Maggiori informazioni al sito: www.ctconsultingevents.com
CT CONSULTING EVENTS SRL
VIALE ANGELICO, N°163 - CAP 00195
info@ctconsultingevents.com
Ecco il trailer di San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D - al cinema dall'11 al 13 aprile
Quattro edifici maestosi - ognuno con un prezioso altare papale, scrigno di opere d'arte senza tempo e meta nei secoli di milioni di viaggiatori e pellegrini - diventano così protagonisti del nuovo tour cinematografico che è stato riconosciuto come film di interesse culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Cinema e che sarà distribuito nei cinema del mondo da Nexo Digital.
Il fil rouge narrativo, che si snoda dalla basilica paleocristiana su cui sorse San Pietro sino alla grandiosità del Barocco attraverso le preziose opere dell'arte medievale e rinascimentale, è offerto da alcuni brani di "Passeggiate Romane" di Stendhal (1783-1842), il celebre scrittore francese che nel primo Ottocento visitò le quattro chiese durante il suo Grand Tour in Italia.
I brani di Stendhal sono interpretati nel film da Adriano Giannini, preparando emotivamente lo spettatore ad entrare in contatto con il mondo storico artistico dei quattro imponenti edifici attraverso gli occhi di questo colto viaggiatore di inizi '800.
All'interno di luoghi esclusivi del Vaticano (gli Ottagoni della Fabbrica di San Pietro, il Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana e la Sala Ducale del Palazzo Apostolico Vaticano), gli esperti, ciascuno secondo il proprio punto di vista, descriveranno le basiliche in maniera originale e coinvolgente: la loro evoluzione nei secoli, le opere d'arte più note, le vite e le storie di Papi ed artisti - da Giotto a Bramante, da Michelangelo a Francesco Borromini, da Gian Lorenzo Bernini a Domenico Fontana, da Arnolfo di Cambio a Jacopo Torriti- le vicende che hanno reso questi luoghi immortali e la profonda spiritualità che emanano.
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MICHELE ATTIANESE "periphery" / a cura di Marcella Ferro / opening: Sabato 27 Febbraio/ CASA TURESE arte contemporanea, Vitulano (BN)
a cura di MARCELLA FERRO
CASA TURESE arte contemporanea, Vitulano (BN)
27 FEBBRAIO / 30 APRILE 2016
VERNISSAGE Sabato 27 Febbraio ore 18.30
Casa Turese Arte Contemporanea presenta Sabato 27 Febbraio alle 18,30 Periphery, a cura di Marcella Ferro, mostra personale di Michele Attianese.
L'evento rappresenta ancora una tappa importante nel percorso di crescita della galleria sannita, sempre attenta alla giovane pittura contemporanea di cui ha proposto ampia selezione in occasione della fiera internazionale Setup Contemporary Art Fair che si è tenuta a Bologna lo scorso mese di Gennaio.
I lavori esposti, mostrano uno sguardo particolare a quello che è il mondo delle periferie e del loro climax: scene e manufatti avvolti da toni grigi e verdi desaturati. Una possibile riflessione che l'artista propone sulle potenzialità di questi spazi troppo spesso sottovalutati che ad oggi vanno intesi come bacini di potenziale svluppo e concreta opportunità di ricucitura con il tessuto urbano.
Questa convinzione, come rileva Marcella Ferro nel testo di accompagnamento al catalogo, rappresenta: «l'accettazione dell'altro al di fuori di se stessi, è lo scambio che riduce l'egocentrismo e diviene la definitiva perdita di significato dell'assolutismo rispetto a un più democratico relativismo.
Un relativismo che si pone come mutabile e accogliente. Idee chiaramente vincolate alla storia che noi tutti stiamo vivendo, in cui Michele è particolarmente immerso, sentendosi in parte sentinella di una realtà precaria e complessa davanti alla quale non si tira indietro, ma al contempo cerca di partecipare mantenendo una certa oggettività.
Un distacco o, meglio, come lui stesso la definisce un'apnea emotiva che prova a mantenere segnando le immagini con delle linee bianche nette che tratteggiano confini e ripartiscono aree di per sé indivisibili costringendoci ad andare di là della visione completa e spingendoci all'analisi dei singoli dettagli».
In occasione del vernissage sarà presentato un catalogo documentativo dei lavori esposti, edizioni della galleria.
MICHELE ATTIANESE
Dopo i corsi di Scuola Libera del Nudo e di Tecniche dell'Incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, si laurea nel 2009 in Architettura presso l'ateneo partenopeo Federico II.
Nel 2016 è invitato a Setup Contemporary Art Fair tra gli artisti della Galleria Casa Turese
Via Fuschi di Sopra 64, 87, 89 - 82038 - Vitulano (BN) - ITALIA
mail info@casaturese.it web www.casaturese.it tel 0824-874650 cell 333-3443684 fax 0824-871666
orari: dal Martedì al Sabato dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (per appuntamento)
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