La Fondazione Plart per la prima volta ospite a
Restauro - Salone dell'Economia, della Conservazione, delle Tecnologie e della Valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali
Per la dinamica e innovativa realtà di Napoli sarà occasione per offrire una panoramica a 360° di quelle che sono le sue finalità e attività. Durante i giorni ferraresi il Plart presenterà una selezione di oggetti di design della collezione permanente e saranno illustrati i risultati raggiunti dal laboratorio di restauro di recente costituzione, coordinato da Alice Hansen e Antonella Russo.
Un ulteriore prestigioso motivo per la partecipazione della Fondazione è la presentazione degli atti del convegno "Il Futuro del Contemporaneo. Conservazione e Restauro del Design" (Gangemi Editore) a cura di Giovanna Cassese, programmata per giovedì 7 aprile, ore 15.00, considerato uno degli eventi più attesi del Salone per per il suo valore unico e di grande eccellenza a livello internazionale.
Il convegno, tenutosi a maggio 2015 come uno degli eventi principali nella programmazione del 'Festival internazionale del design - Tradizione, innovazione e sviluppo sostenibile', ha prodotto importanti risultati testimoniati dalla fitta rete di collaborazioni intessute sia a livello nazionale che internazionale e dai notevoli livelli di partecipazione di pubblico con caratteristiche trasversali.
Con la presentazione degli atti al Salone del Restauro continuerà la riflessione sul tema della conservazione del design, disciplina recente nata a seguito delle problematiche riscontrate nelle nascenti collezioni museali dedicate al design in Europa e in Italia e sarà occasione per interrogarsi su ricerca, progetto, innovazione e deperibilità e/o durabilità del design.
Conservare il design significa infatti conservare le testimonianze materiali del vivere quotidiano nell'epoca moderna. La variabilità e l'instabilità dei materiali contemporanei (a cominciare dalla plastica) e le rapide innovazioni dell'era post-industriale impongono una riflessione sulla conservazione degli oggetti di design, oggetti-simbolo del XX secolo, che percepiamo come contemporanei e sempiterni ma che si deteriorano e si perdono irrimediabilmente molto più velocemente rispetto alle epoche passate.
Domande quali Perché restaurare il design? Cosa va conservato, come e perché? A che punto è arrivata la ricerca in Italia e all'estero? Che cosa cambia rispetto ai canoni del restauro tradizionale delle opere d'arte? saranno al centro di questa riflessione.
Il design è una disciplina giovane e in continuo movimento che, per la sua varietà funzionale e per le tipologie di oggetti, pone ai conservatori, ai restauratori e alla comunità scientifica questioni complesse, generando la necessità di una propria identità metodologica rispetto alla "teoria del restauro" maturata sull'esperienza del restauro d'arte.
Questo il fulcro tematico al centro della conferenza curata da Giovanna Cassese (docente di Storia dell'arte contemporanea e Problematiche della conservazione dell'arte contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Napoli, istituzione che ha anche diretto dal 2007 al 2013 aprendo la prima Scuola di restauro accreditata delle Accademie), Alice Hansen e Antonella Russo (entrambe restauratrici di Arte Contemporanea e responsabili del Dipartimento di Ricerca e Conservazione del Museo Plart). Un'iniziativa che ha ottenuto il patrocinio del MIUR, del MIBACT, del CNR, dell'IGIIC e della Società Chimica Italiana e che ha accolto un pubblico di storici del design, direttori di musei, galleristi, chimici, conservatori, diagnosti, restauratori, docenti di restauro e designer affermati.
La Fondazione Plart conserva e valorizza un'importante ed eterogenea collezione di plastiche storiche, che testimonia l'evoluzione dell'industria, della tecnologia, del design e degli usi e dei costumi della società. Composta di circa duemila pezzi tra opere d'arte e oggetti di design storico e contemporaneo - collezionati a partire dalla fine degli anni '70 dall'imprenditrice Maria Pia Incutti - si presenta come una selezione curiosa e raffinata di borse, gioielli, lampade, utensili, vasi, giocattoli, radio, apparecchiature elettroniche, sedute, di materiali come il bois durci, l'acetato e il nitrato di cellulosa, la bakelite, il polistirene, il polietilene, il polivinilcloruro, il polimetilmetacrilato e le recenti bioplastiche.
La raccolta si compone sia di oggetti d'uso comune e di produzione industriale, che di oggetti d'arredo prodotti in serie limitate - come ad esempio i prototipi dei Multipli della Gufram realizzati in poliuretano espanso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta - che di pezzi unici, con opere di artisti e designer come Lucio Fontana, Enrico Baj, Tony Cragg, Haim Steinbach, Verner Panton, Peter Ghyczy, Eero Arnio, Michele De Lucchi, Gaetano Pesce, Tom Dixon, Amanda Levete, Sonia Biacchi, Formafantasma, Mischer'Traxler, Sander Bokkinga, Riccardo Dalisi, Maurizio Montalti, Marco Galofaro.
Unico nel suo genere, il patrimonio del Plart è stato oggetto di mostre anche fuori sede, come ad esempio, tra gli eventi più recenti, al museo Ettore Fico di Torino con la mostra Plastic Days e all'EXPO di Milano in collaborazione con la Fondazione Donnaregina.
Oltre a essere un museo in senso tradizionale, il Plart porta avanti anche un lavoro di scouting di giovani talenti che progettano soluzioni per un design ecosostenibile, con l'obiettivo di valorizzazione della creatività.
Al centro delle sue attività la Fondazione Plart pone la ricerca applicata alla conservazione e al restauro dei materiali sintetici, utilizzando l'ampio patrimonio del museo come territorio d'indagine e per la formazione di restauratori e conservatori specializzati. Le attività hanno avuto inizio con la creazione di un laboratorio scientifico per l'identificazione dei polimeri di sintesi e con l'organizzazione di un corso per 'Tecnici per la caratterizzazione chimico-fisica dei polimeri'. Da qui si sono susseguiti diversi progetti sullo studio e sulla conservazione della collezione permanente.
Fondamentale nel percorso di ricerca è stata l'attivazione di corsi quali La Plastica nell'Arte e per l'Arte - I polimeri come materiali di base e di restauro per i Beni Culturali e una serie di workshop specialistici organizzati dal Plart in collaborazione con prestigiosi partner pubblici e privati nazionali e internazionali. Questi corsi sono stati preziose occasioni di raccolta e condivisione di nozioni sui diversi approcci alla conservazione dell'arte e del design in plastica e hanno avuto un riscontro molto positivo, tra i restauratori e gli studenti italiani e stranieri.
Una nuova veste che è stata cucita insieme al MiBACT - Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, partner storico della manifestazione, che ha individuato nel Salone la giusta cornice per rappresentare il Sistema Museale Italiano in tutta la sua interezza e complessità; in concomitanza ed all'interno di Restauro prenderà infatti vita MUSEI, un nuovo Salone rivolto in particolare alle aziende di pertinenza e in dialogo diretto con le realtà museali, pubbliche e private.
Aziende provenienti da settori quali illuminotecnica, climatologia, software e altre tecnologie, accoglienza, guardiania, ristorazione, bookshop e merchandising (che vanno ad aggiungersi al restauro architettonico, perno della manifestazione) e che si affiancheranno ai consueti 250 espositori, andando a comporre un panorama ancor più ricco e qualitativamente elevato.
Dagli addetti ai lavori agli appassionati d'arte, ai curiosi e ai sostenitori del nostro invidiabile patrimonio culturale, questa edizione vuole rivolgersi a tutti coloro che a vario titolo si sentono coinvolti da questo imperdibile appuntamento.
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