Inaugurazione sabato 5 maggio alle 16 nella Galleria Medicea di via Cavour 3 a Firenze
DUE MOSTRE A PALAZZO MEDICI RICCARDI
RACCONTANO ERNESTO BALDUCCI E I SUOI LUOGHI
A venti anni dalla sua scomparsa, i documenti inediti di padre Balducci e i dipinti dell'Accademia delle Belle Arti ispirati dai posti della sua vita
Due mostre inedite raccontano Ernesto Balducci, il sacerdote, l'intellettuale, l'uomo. Una è bio-bibliografica con molti scritti e documenti inediti e ripercorre le varie fasi della sua vita, curata da chi lo ha ben conosciuto e ha lavorato al suo fianco. L'altra è pittorica realizzata da giovani artisti che hanno compreso padre Balducci solo attraverso i suoi luoghi.
Entrambe le mostre saranno inaugurate sabato 5 maggio alle 16 nella Galleria di Palazzo Medici Riccardi in via Cavour a Firenze, organizzate dalla Fondazione Ernesto Balducci in occasione del ventennale della morte del padre scolopio. Gli eventi sono realizzati in collaborazione con la Provincia di Firenze e con il contributo di Unicoop Firenze.
La mostra bio-bibliografica è curata da Andrea Cecconi, direttore della Fondazione e per anni collaboratore di Balducci. Fino al 20 maggio racconta le varie fasi della vita di padre Ernesto e del suo itinerario di intellettuale e di religioso svolto nella chiesa e nella cultura, attraverso il materiale d'archivio: la sua corrispondenza, i documenti, i manoscritti, gli appunti, gli opuscoli a stampa e la sua produzione saggistica e omiletica. A questo si aggiunge il materiale cartaceo, proveniente soprattutto dall'archivio di padre Balducci e in parte dall'Archivio Provinciale delle Scuole Pie Fiorentine, come documenti autografi, una vasta raccolta di immagini e manifesti a stampa relativi alle vicende del dissenso cattolico, a quelle delle comunità di base e alla vicenda dell'Isolotto, documenti emerotecari e pubblicazioni a stampa in edizione limitata di estrema rarità e ormai introvabili. Numerosi i materiali inediti: i quaderni dei diari del padre scolopio, la raccolta manoscritta delle sue poesie giovanili, alcune lettere di particolare significato.
La mostra di pittura invece raccoglie le opere di 20 diplomati dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Hanno vissuto alcuni mesi a Santa Fiora, paese natale di Balducci, e a Fiesole, dove ha vissuto molto tempo approfondendo il proprio pensiero intellettuale e spirituale. Ispirati da questi posti hanno realizzato delle opere pittoriche di grande pregio. La mostra, intitolata 'Non sono che un uomo', sarà aperta fino al 22 maggio ed è curata da Adriano Bimbi, Mauro Pratesi e Susanna Ragionieri.
Entrambe le esposizioni sono a ingresso gratuito con orario 9-19.
Inaugurazione sabato 5 maggio alle ore 16.
Non sono che un uomo
Mostra di pittura
5-22 maggio 2012
L'esposizione raccoglie le opere di venti giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Firenze, che hanno rappresentato e interpretato l'ambiente sociale e naturale di Fiesole, dove Balducci visse per molti anni e portò avanti la sua opera spirituale e intellettuale, e Santa Fiora, il paese del Monte Amiata in cui nacque e visse gli anni dell'infanzia ed ai cui valori restò sempre profondamente fedele.
Gli artisti hanno vissuto nei luoghi del padre scolopio e letterato e ad essi si sono ispirati per le proprie opere.
A cura di Adriano Bimbi, Mauro Pratesi e Susanna Ragionieri
Opere di: Debora Piccinini, Giuseppe Sciortino, Viola Niccolai, Stefano Aneto, Jacopo Ginanneschi, Yasmine Dainelli, Yulia Knish, Elia Mauceri, Gleb Shtymer, Vittoria Bagnoli, Stefano Cesarato, Giulio Bonatti, Luca Corti, Andrea Ornani, Nicoletta Gemignani, Laura Repetti, Giulia Huober, Selena Maestrini, Chiara Crescioli, Stefano Galli
Ernesto Balducci
1922-1992
Mostra bio-bibliografica
5-20 maggio 2012
La mostra si propone la ricostruzione delle varie fasi della vita di Ernesto Balducci e del suo itinerario di intellettuale e di religioso, svolto nella chiesa e nella cultura, attraverso il materiale d'archivio: la sua corrispondenza, i documenti, i manoscritti, gli appunti, gli opuscoli a stampa e la sua produzione saggistica e omiletica. A questo si aggiunge il materiale cartaceo, proveniente soprattutto dall'archivio di padre Balducci (oggi di proprietà della Fondazione che porta il suo nome ad essa devoluto grazie alla generosità dell'Ordine di appartenenza e dei familiari del padre scolopio) e in parte proveniente dall'Archivio Provinciale delle Scuole Pie Fiorentine.
La mostra presenta numerosi materiali inediti: i quaderni dei diari del padre scolopio, la raccolta manoscritta delle sue poesie giovanili, alcune lettere di particolare significato, fra le quali, quella indirizzata da Balducci a Federico Fellini per definire un incontro sul problema della pubblicità televisiva alla vigilia dell'ascesa politica di Berlusconi; e quella di Norberto Bobbio relativa alla cultura planetaria descritta da padre Balducci nel suo saggio L'uomo planetario. Non mancano altresì numerose lettere del card. Pellegrino a Balducci e quelle dei maggiori teologi protagonisti del Concilio Vaticano II; opuscoli a stampa relativi a questioni ecclesiali estremamente rari, e numerosi dattiloscritti e ciclostilati di incontri e conferenze svolte da Balducci su varie tematiche di carattere spirituale da lui svolte a partire dall'immediato dopoguerra.
Infine una vasta raccolta di immagini, tratte dal ricco archivio fotografico del padre scolopio, dei suoi numerosi incontri e attività pubbliche di cui Balducci fu protagonista in varie occasioni e circostanze. Inoltre numerosi manifesti a stampa relativi alle vicende del dissenso cattolico, a quelle delle comunità di base e alla vicenda dell'Isolotto.
A questo materiale in esposizione si aggiungono documenti emerotecari e pubblicazioni a stampa in edizione limitata di estrema rarità e ormai introvabili anche sul mercato antiquario. Infine alcuni documenti autografi di padre Balducci, fra i quali un lungo appunto redatto da lui redatto subito dopo essere stato ricevuto in udienza privata da Paolo VI, nel 1964.
Non mancano naturalmente documenti inerenti alla sua vicenda relativa all'obiezione di coscienza, ai suoi rapporti con Giorgio La Pira, e ai motivi del suo allontanamento da Firenze, fino a quelli relativi alla Fondazione di "Testimonianze", alla sua intensa attività di saggista e di pubblicista, fino alle prime edizioni delle sue pubblicazioni relative all'uomo planetario ed alla cultura inedita.
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