Giovanni Ozzola
Castaway Depot
41° 7' 31'' N 16° 52' 0'' E - in a sentimental mood
Il 4 Giugno 2012 alle ore 18:30 la galleria Doppelgaenger – in Via Verrone a Bari - apre i suoi spazi al pubblico con la mostra personale di Giovanni Ozzola giovane artista fiorentino, appena trentenne ma con alle spalle un curriculum fitto di premi ed esibizioni, in Italia e nel Mondo, da Amsterdam a Tokyo, da Londra a Pechino.
Bari e l'eterno-materno abbraccio del mare, con il quale Giovanni Ozzola sembra aver stretto un profondo legame, accolgono Castaway Depot. Le sue creazioni hanno sempre saputo raccontare magistralmente la luce, il tempo e l'orizzonte, temi che vengono costantemente trattati secondo un'estetica ricca di simbologie, di misticismo ed assai povera di "matematica": Ozzola tiene particolarmente ad affermare la propria natura di "artista istintivo".
Sono molte, e nella forma tutte estremamente diverse le une dalle altre, le opere che Ozzola prevede di esporre per il primissimo atto di Doppelgaenger. Il comune denominatore è l'esplorazione. Navigare, esplorare, viaggiare, sono azioni complesse per mezzo delle quali l'uomo, affrontando paure ancestrali, riesce a collocarsi nello spazio e nel tempo. La coscienza di questo cammino diviene mezzo per la conoscenza di sé stessi. Su dodici pietre d'ardesia che compongono un unico lavoro sono state incise le rotte intraprese dai grandi navigatori ed esploratori: da Colombo a Magellano, da Zheng He a Charles Darwin; mappe caratterizzate dalla totale assenza di geografia e nelle quali il viaggio - l'essere partiti e l'aver fatto ritorno - stabilisce sui luoghi una supremazia inesorabile.
In Giovanni Ozzola è forte il desiderio di affrontare luoghi mai conosciuti, di andare verso l'ignoto, di essere naufrago, tutte tappe di un viaggio consapevole.
Conclusione del percorso espositivo è un lavoro fotografico che rappresenta l'orizzonte, ennesimo di una serie inarrestabile e frutto dell'ultima permanenza dell'artista in terra di Bari. Nient'altro che un vuoto, davanti alla costa adriatica, la cui immagine è in grado di suscitare un particolare senso di stordimento ed il diluirsi diventa incipit e conclusione del percorso di conoscenza. Il vuoto alimenta quella sorta di flusso di coscienza joyciano che è l'arte di Giovanni Ozzola e che viene costantemente tradotta in immagini attraverso i media espressivi più vari.
Nella già vasta produzione artistica di Ozzola, abituato a sperimentare le immense possibilità della fotografia e della video-arte, rappresentano un motivo di assoluta novità le incisioni nelle ardesie. E' la prima volta che l'artista si misura su un'idea che, per quanto istintiva, sembra essere cucita addosso al luogo che le fa da scenario: da un lato Bari, il suo vincolo indissolubile con il mare, dall'altro Palazzo Verrone, con la sua facciata che le varie epoche hanno saputo trasformare in uno splendido ibrido architettonico.
Il mare, il tempo e il loro comune scorrere, legame indissolubile tra l'uomo e la propria natura di esploratore del mondo e di sé stesso.
Biografia scelta
Giovanni Ozzola nasce nel 1982 a Firenze. Attualmente vive tra Prato e Parigi. Dopo alcuni anni trascorsi a Londra nel 2001 ritorna in Italia, comincia a sviluppare un proprio percorso artistico che lo porta, nel 2001, a partecipare alla mostra Happiness. A Survival Guide for Art and Life, a cura di David Elliott e Pier Luigi Tazzi, al Mori Art Museum di Tokyo. Numerosi gli spazi espositivi in Italia e all'estero che hanno accolto mostre di Giovanni Ozzola, tra questi ricordiamo: On the Edge, Elgiz Museum, Istanbul; MART, Rovereto; Chelsea Art Museum, New York; Galleria Continua, San Gimignano/Le Moulin; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN Museo d'Arte, Nuoro; Museo Pecci, Prato; Mori Museum, Tokyo; Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento; Waseda University, Tokyo, Japan; Centre d'Art Bastille, Grenoble, France; Schunck-Glaspaleis, Herleen, The Netherlands; Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz, Austria; GC.AC, Monfalcone, Italy; ViaFarini DOCVA, Milano, Italy. Ha vinto numerosi premi, tra cui Premio Cairo per l'arte contemporanea - Milano 2011, Talent Prize - Roma 2010; Premio Terna, categoria Gigawatt - Roma 2008.
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